Solidarietà ai lavoratori SDA aggrediti a Roma! La lotta non si piega e rilancia!

Inviato da redazione il Gio, 21/05/2015 - 02:08
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sda sfruttamento


Un nutrito gruppo di crumiri fascisti, guidati da un dirigente SDA e da alcuni capetti dei corrieri, ha infatti aggredito proditoriamente il presidio dei lavoratori con caschi, mazze e manganelli telescopici, causando il ferimento (e conseguenti cure ospedaliere) per alcuni e il ricovero di un facchino per un intervento operatorio resosi necessario per la frattura scomposta dell'arcata oculare con il pericolo di gravi lesioni all'occhio.
L'intervento della polizia, rimasta dapprima impassibile e complice a osservare l'aggressione, ha poi garantito la fuga indisturbata di questi servi fascisti caricando i compagni e le compagne solidali intervenuti davanti i cancelli.
Questo fatto gravissimo è la chiara cifra della lettura classista delle relazioni sindacali data da SDA, Poste Italiane e sindacati filo-padronali: nessuno deve permettersi di disturbare il manovratore e i suoi profitti ma deve rimanere supino al comando padronale!
Ma la compattezza e la risolutezza operaia nelle molte mobilitazioni coordinate e negli scioperi di questi giorni nei diversi hub e magazzini, organizzate tutte con l'obiettivo primario di respingere il licenziamento di 300 lavoratori alla SDA di Bologna, hanno costretto le controparti a un deciso "bagno di realtà": è stato infatti ottenuto, con la lotta determinata, il reintegro per tutti.
A nulla è quindi servita l'aggressione consapevolmente criminale, né tantomeno la volontà della direzione della filiale di Roma di sospendere 20 lavoratori in maniera - a loro dire - "precauzionale": anche per questi facchini è stato imposto il rientro al lavoro, pena la continuazione dello sciopero e del blocco totale delle merci. I lavoratori del SI Cobas in sciopero, appena girata la notizia, hanno infatti prolungato i picchetti costringendo SDA a rimangiarsi queste infami sospensioni - e noi possiamo testimoniare la determinazione e la solidarietà di classe espressa in assemblea dai lavoratori SDA all'interporto di Carpiano assolutamente consapevoli, fuori da qualsiasi retorica, che "se toccano uno, toccano tutti" come del resto che una battaglia persa in un singolo magazzino diventa immediatamente una battaglia persa in tutti gli altri.
Ma non basta. Crediamo che la posta in gioco sia ben più alta di un confronto sul piano sindacale in un singolo magazzino: la lotta infatti si è ormai spostata su un piano più generale di conflitto tra interessi inconciliabili attinenti a uno scontro di potere che si sta combattendo all'interno dei magazzini della logistica.
L'intento è "far fuori" il sindacato conflittuale SI Cobas, zittirne la voce e quel patrimonio di lotte costruite con l'intelligente determinazione e la dignità che hanno saputo mostrare i lavoratori che ormai, se ne dispiacciano i padroni, i padroncini, i sindacalisti corrotti, i mafiosi e la stampa di regime, hanno deciso che non si torna più indietro.
Siamo convinti che questo disegno non si realizzerà e che stia a noi tutti e tutte contrastare la repressione di queste lotte come, d'altra parte, valorizzarne la potenzialità in termini di rottura anticapitalista, quale esempio da seguire e pratica conflittuale da generalizzare.
Sta a tutti e tutte noi impegnarci per la ricomposizione di un blocco sociale che sappia imporre un punto di vista di classe e ricostruire un immaginario di trasformazione rivoluzionaria del presente.
In questo momento la direzione SDA sta solo pensando a come e a dove attaccare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori e sta a noi tutti e tutte prenderci l'impegno di schierarci dalla parte dei lavoratori e dalla parte della nostra classe di appartenenza.
Se toccano uno toccano tutti! Uniti si vince!
A fianco dei lavoratori SDA aggrediti a Roma da un gruppo di crumiri fascisti organizzati dalla direzione SDA.

I compagni e le compagne del Csa Vittoria di Milano