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Dal film "L' Odio" di Kassowitz : ……... fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene." Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio…..Martedì 12 marzo davanti ai cancelli della DHL di Carpiano, abbiamo assistito ad un ulteriore strappo piccolo ma sostanziale nella sua gravità dal punto vista di una gestione sempre più autoritaria e poliziesca dei rapporti sindacali e sociali.L'antefatto è il pretestuoso licenziamento di un autista (i driver della logistica) e di altri 3 operai rei di aver scioperato in sua difesa.L' intento più o meno dichiarato è quello di far fuori il sindacato Sicobas e i suoi delegati più attivi dal deposito DHL di Cassano Magnago (VA).Il risultato è stato quello di uno sciopero nazionale della filiera DHL, con diverse caratteristiche, per il ritiro dei licenziamenti che ha visto diversi magazzini in tutta Italia bloccati da scioperi "bianchi" con il fermo delle lavorazioni, o dalla presenza esterna ai cancelli.Già lunedì sera si era incominciato a comprendere, dalle modalità d'intervento della polizia presente in forze, cosa si stesse preparando e, vogliamo ricordarlo, stiamo parlando di una legittima vertenza sindacale.Ma martedì sera è stato ancor più chiaro di come si sia imboccata, nel più assordante silenzio generale, una china sempre più inclinata di un massacro di diritti e garanzie e, con loro, della possibilità stessa di opporsi ad una logica di comando, ed all' imposizione repressiva di un comando, che travalica ogni mediazione politica e sindacale come prodotto della deriva fascistoide ben rappresentata dal governo "del cambiamento" lega-5stelle.In sintesi ad aspettare i lavoratori c'erano poco meno di 10 blindati più un idrante oltre a numerose pattuglie e alla stessa Digos esautorata quasi di peso dall'avanzata di numerosi cordoni di PS e CC davanti ai cancelli della DHL di Carpiano.Questo ingente dispiegamento ha circondato il concentramento di un'ottantina di lavoratori e compagne e compagni intervenuti in solidarietà " tenendoli "sequestrati" per circa 4 ore mentre un altro contingente di carabinieri rincorreva nel buio, con una colonna di mezzi per tutta la zona industriale, un altro gruppo di lavoratori per non farli avvicinare al presidio. Nel frattempo un altro contingente di carabinieri impediva l'uscita dei lavoratori del magazzino SDA impedendogli cosi di unirsi ai lavoratori DHL.Questa è stata volutamente solo pura cronaca che vogliamo utilizzare per ridare un senso di proporzione e di oggettività ad un momento ordinaria criminale repressione nell' Italia del "cambiamento" dove una cultura fascistoide e una deriva razzista, xenofoba e sessista diventa "cultura" di governo.Lo scontro alla DHL è diventato politico a tutto campo, determinando una situazione nella quale in gioco non c'è solo il licenziamento di quei 4 lavoratori colpiti dalla peggior discriminazione sindacale ma la possibilità di mantenere i diritti e i passi in avanti ottenuti dal movimento dei lavoratori della logistica a livello nazionale e dal Sicobas in quanto sindacato di base maggiormente rappresentativo di questa forza organizzata di classe.Avremo altre occasioni per parlare del prossimo processo/farsa al suo coordinatore nazionale, delle ultime condanne per le lotte all'Esselunga e alla DHL, come di tutti gli altri numerosissimi casi di aggressione e di repressione.Ora facciamo appello all'intelligenza, alla determinazione ma soprattutto alla coscienza di tutte le compagne e i compagni per un concreto sostegno alla lotta dei lavoratori della DHL nelle prossime iniziative che si terranno a breve.i compagni e le compagne del Csa VittoriaMilano 13.03.2019Dal presidio alla Toncar di Muggiò è arrivata la notizia del fermo del compagno Papis ,dirigente nazionale del Sicobas, e di altri 2 lavoratori Sicobas della Toncar, dopo un'aggressione delle forze dell' ordine al presidio dei lavoratori licenziati. Papis insieme agli altri 2 lavoratori sono stati successivamente rilasciati con una nuova denuncia per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale.A loro va tutta la nostra solidarietà comunista e un abbraccio fraterno di tutte e tutti noi.