NO alla creazione di zone a “luci rosse” NO alla riapertura delle “case chiuse”

Inviato da admin il Sab, 10/06/2017 - 16:04
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Sentiamo spesso parlare di ripulire le strade dal degrado della prostituzione per impedire ai bambini e alle loro famiglie di entrare in contatto con quelle donne/schiave “colpevoli” di essere vittime del più aberrante sfruttamento.

Tutti i partiti in maniera assolutamente trasversale, compresi quelli cosiddetti di “sinistra”, propongono la creazione di quartieri a luci rosse in cui rinchiudere e ghettizzare come bestie le donne vittime della prostituzione.

Meglio ancora fa la LEGA con la raccolta firme per una campagna referendaria atta a promuovere la riapertura delle casa chiuse e l’abolizione della legge Merlin.

 

Proposta questa assolutamente indecente, degna di un partito razzista e fascista da sempre schierato al fianco degli sfruttatori contro gli sfruttati (donne, migranti …)

Riaprire i bordelli di stato provvisti di assistenza medica perché gli uomini che li frequentano possano farlo senza correre rischi.

Istituzionalizzare la prostituzione, farne un monopolio di stato per lucrare sulla schiavitù delle donne al pari delle organizzazioni criminali che sulla tratta delle donne guadagnano miliardi.  Questo è il modello “etico” proposto: nascondere il più possibile e guadagnare sfruttando esseri umani considerati di infima categoria.

 

Dovunque in Europa sono state applicate queste leggi, a parere di qualcuno “civili” o “progressiste”, non hanno eliminato né diminuito la tratta delle persone, le malattie sessuali (sono i clienti a non voler usare il preservativo), lo sfruttamento non solo criminale, ma anche famigliare (molto donne si prostituiscono per sostentare i loro parassiti), minorile ed economico (si crea un indotto molto profittevole): insomma tutti quei "benefici" di cui tanto si parla sono solo fondati su una strumentalizzazione  ideologica senza alcun riscontro nei dati reali.

 

La prostituzione è il paradigma dello sfruttamento capitalistico nei confronti di milioni di donne e bambine nel mondo. Una vera e propria tratta delle donne che dai paesi più poveri e sfruttati vengono rese schiave e immesse come merce sul mercato dei paesi a capitalismo avanzato.

La prostituzione non è mai una libera scelta, la quasi totalità alle prostitute è composta da donne disperate e prive di qualsiasi mezzo di sostentamento. Centinaia di migliaia di donne vengono picchiate, stuprate e ridotte alla fame al solo scopo di obbligarle ad accettare il ruolo di immenso degrado che è la schiavitù sessuale.

La prostituzione altro non è che lo stupro legalizzato di una società maschilista e sfruttatrice nei confronti delle donne. Una moderna industria del sesso che trae enormi profitti sulla pelle delle donne che vivono nei paesi più poveri del mondo.

Attraverso il miraggio di un lavoro “normale” centinaia di migliaia donne vengono ingannate, rapite, vendute, ricattate e obbligate a prostituirsi. Uccise se osano ribellarsi o fuggire, annientate psicologicamente e fisicamente con un uso massiccio di droghe alcol e psicofarmaci per obbligarle a sopportare il loro ruolo di schiave sessuali.

 

Se per quasi tutta la storia dell’umanità gli uomini hanno venduto e comprato le donne la causa è da ricercarsi nel ruolo di subordinazione economica in una società capitalistica e patriarcale che vende le donne come si vendono le merci.

La prostituzione non è libertà sessuale. È schiavitù, umiliazione e sfruttamento per milioni di donne. Nessuna donna, se non costretta, rinuncia per una libera scelta alla propria volontà, alla propria  intimità, permettendo al compratore/cliente di turno di esercitare un potere assoluto cosi degradante in un ambito, come quello sessuale, che dovrebbe essere il meno soggetto a coercizione.

 

E quando parliamo di costrizione indichiamo non solo il ricatto violento o la coercizione fisica, ma anche quel sistema di condizionamenti culturali e sociali che, espressione di una società classista e consumista, impone e abitua alla mercificazione di ogni cosa incluso il corpo delle donne ad ogni livello.

 

La prostituzione è il paradigma dello sfruttamento dei ruoli (maschili e femminili) che sanciscono dinamiche di potere e di asservimento, riproducendo un modello economico e culturale brutale e sessista.

 

SOLO UNA SOCIETA’ LIBERA DA PATRIARCATO E CAPITALISMO PUO’ METTERE LE BASI PER RAPPORTI SOCIALI E DI GENERE NUOVI BASATI SULLA CONDIVISIONE, LIBERTA’ DI SCELTA, UGUAGLIANZA SENZA CLASSI, SENZA DIVISIONI DI GENERE, SENZA PIU’ SFRUTTAMENTO.

 

 

Cento Sociale Autogestito Vittoria