Inviato da redazione il Gio, 22/05/2014 - 18:54
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Dopo le sospensioni, i picchetti, le cariche della polizia davanti ai cancelli, il sistema di potere consolidato che ha un elemento di forza nel nuovo ministro del lavoro Poletti,  il blocco sociale economico e politico composto dalle sistema cooperativistico, padroni e padroncini vari, sindacati confederali e istituzioni locali del PD, hanno dichiarato lo scontro frontale nei confronti  dei lavoratori delle cooperative in appalto all' Ikea di Piacenza.
Fino ad ora si contano 11 licenziamenti dei delegati SiCobas per avere partecipato agli scioperi per il miglioramento delle condizioni all'interno del polo logistico dell'Ikea di Piacenza.

L'obiettivo è fin troppo chiaro, attraverso il licenziamento dei suoi delegati più esposti vogliono eliminare il sindacato che ha organizzato le lotte, imporre la compatibilità economica e politica con gli interessi di classe dei padroni, il silenzio, il ricatto e la repressione.
L'esperienza delle lotte degli ultimi anni, ci ha insegnato che quando i lavoratori alzano la testa, lo scontro si sposta sempre dal terreno della vertenzialità sindacale ad un piano diverso, quello del comando, quello del potere che i lavoratori non vogliono più subire.
ancora una volta chiediamo a tutti e tutte di mostrare in maniera militante
la solidarietà di classe a fianco dei  lavoratori Ikea in lotta  partecipando al PRESIDIO davanti all'Ikea di Carugate
SABATO 24 MAGGIO ORE 16,00

All'interno delle giornate di mobilitazione nazionale del 24 e 25 maggio
a fianco dei lavoratori Ikea licenziati.

Coordinamento di sostegno alle lotte dei lavoratori delle cooperative
 
Alleghiiamo il  comunicato stampa del SiCobas


COMUNICATO STAMPA
 
TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI!
 
Dopo aver ignorato l’accordo sottoscritto in Prefettura, esautorandola di fatto, la Cooperativa San Martino ha preso tempo per rafforzare la campagna antisindacale e giungere alla formulazione di numerosi licenziamenti colpendo il SI.COBAS e la struttura dei delegati nel Deposito IKEA.
Entro oggi dovremmo conoscere il numero esatto dei lavoratori licenziati. Al momento ce ne risultano 11 e voci di corridoio parlano di circa 20.
Licenziamenti politici in piena regola con IKEA a dirigere l’orchestra repressiva ed i reparti antisommossa, ospitati all’interno del Deposito della multinazionale, pronti ad uscire in caso di blocchi.
Nella fortezza IKEA, rimpinguata anche di decine di nuove “leve mutualistiche” a fare i facchini, l’aria è pesante ed il controllo sui lavoratori associati al nostro sindacato è pressoché marziale.
 
Intanto, nel gioco tra le parti, CGIL e FILT di Piacenza scoprono il tema dell’”applicazione integrale del contratto nazionale” badandosi bene dal denunciare che retribuzioni ed istituti erogati del “sistema delle cooperative” sono calcolati non in base alle ore contrattualmente previste, ma sulle ore effettive di lavoro ordinario, con una pesante erosione salariale che rappresenta la vera fortuna della lobby del mutualismo made in Italy e, al tempo stesso, la miseria della condizione del lavoratore, apparentemente socio ma sostanzialmente supersfruttato.  
Una CGIL che vede la soluzione attraverso “un vero tavolo di trattava coordinato dalle istituzioni locali nel quale tutti i soggetti coinvolti (Ikea, San Martino, Sindacati Confederali) facciano due passi in avanti” attendendo fiduciosa, nel segno della legalità, “tutti quelli che ci vogliono provare insieme a noi”, ed una San Martino che gli fa eco dichiarandosi “disponibile a confronti che abbiano lo scopo di migliorare il clima aziendale”.
 
Questo balletto di buoni propositi e cortesie avviene proprio mentre sulle teste di decine di operai si è abbattuta la scure padronale dopo un’intensa campagna che li ha voluti bollare come “facinorosi e violenti”, quindi illegali, ed alla quale hanno partecipato attivamente proprio i cosiddetti soggetti coinvolti: ikea, San Martino, Istituzioni, Sindacati Confederali.
Operai da sacrificare alla “democratica dialettica” del profitto che pretende lavoratori ricattati e sottopagati, silenziosi e sottomessi. Il blocco sociale messo in piedi per questa “operazione chirurgica” è emblematico di un sistema corrotto e marcio che vuole soffocare ogni espressione di autonomia ed indipendenza dei lavoratori per salvaguardare lo status quo.
 
Nelle ultime settimane, mentre IKEA aveva spostato i volumi a Lione, la solidarietà ai lavoratori in lotta all’IKEA ha iniziato ad estendersi sul territorio nazionale con decine di iniziative davanti ai punti vendita.
Con un Deposito senza merce ed in attesa dei pronunciamenti sulle 33 sospensioni (del tutto prevedibili), negli ultimi giorni l’assemblea dei lavoratori ha deciso di sospendere lo sciopero ad oltranza per  far rientrare i volumi, lasciando aperto lo stato di agitazione.
Ora che i volumi sono tornati ed il verdetto del boia è stato formalizzato, la risposta a questi licenziamenti politici non avverrà solo sul territorio piacentino.
 
Facendo appello alla solidarietà di classe, i lavoratori in lotta presso il Deposito Ikea ed il Sindacato SI.Cobas lanciano una CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO alla multinazionale IKEA invitando alla mobilitazione ed al sostegno attivo contro i licenziamenti politici
 
SABATO 24 e DOMENICA 25 maggio sviluppiamo iniziative di denuncia, controinformazione e boicottaggio presso i negozi portando a conoscenza della clientela cosa IKEA intenda per “stile di vita positivo verso le persone e l’ambiente”.
 
TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI!
 
Sindacato Intercategoriale Cobas

 

 

 

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