Sabato 5 luglio iniziative: FERMIAMO IL GENOCIDIO PALESTINESE, IL SIONISMO LA GUERRA IL RIARMO!
SABATO 5 LUGLIO
FERMIAMO IL GENOCIDIO PALESTINESE! BASTA GUERRA IMPERIALISTA! BASTA RIARMO!
– ORE 17:15 boicottaggio autoconvocato contro i complici del genocidio. Appuntamento al Mac Donald’s Via Radegonda ang. Duomo con bandiere, volantini con firma collettiva, megafono aperto e lo striscione collettivo per poi andare insieme al presidio delle 18,00


– ORE 18 partecipiamo tutte e tutti alla manifestazione in Piazza dei Mercanti organizzata dall’ Associazione Palestinesi in Italia e dalle Donne Palestinesi
IL LEGAME TRA SIONISMO E ANTISEMITISMO. UN ATTO DI ACCUSA ALLO “STATO EBRAICO”

Non abbiamo mai voluto pubblicare foto scioccanti.
Non abbiamo mai voluto contribuire alla circolazione di foto che “spaccano” letteralmente il nostro cuore ma, dopo aver sentito il sindaco Sala paventare il diffondersi dell’antisemitismo nella solidarietà al popolo palestinese, ci sentiamo di rispondere con la sua foto. La foto di Ahmad Tlaib, bambino palestinese morto, anzi assassinato, a 2 mesi dalla sua nascita per malnutrizione.
Oggi mentre in occidente ci lamentiamo per l’eccessiva temperatura e corriamo ad acquistare ventilatori e aria condizionata, oggi, in questo stesso momento, muoiono palestinesi negli ospedali perché non hanno più carburante per la corrente elettrica indispensabile per la dialisi e le cure in terapia intensiva di ogni tipologia. Oggi, in questo preciso momento, oltre l’82 % del territorio della Striscia di Gaza è soggetto a continui ordini di evacuazione e non esistono più “luoghi sicuri” dove rifugiarsi. L’ orrore vissuto dal popolo palestinese sta semplicemente nello svolgersi della vita quotidiana scandita dall’arbitraria violenza genocida sionista senza mai un attimo di respiro. L’ordine di evacuazione, la fuga disperata, l’ennesima ricostruzione di un “rifugio”, una tenda improvvisata o uno stanzone di una ex scuola O.N.U., da condividere con altre centinaia di esseri umani, che diventa una parentesi di “pace” prima di venire distrutta dalle bombe IDF insieme all’umanità che lo abitava. La ricerca affannata di cibo, il bombardamento, tende e corpi in fiamme, crateri di bombe che polverizzano vite senza neanche più poter dare il nome ad un corpo. A questo si è ora aggiunto il tritacarne scientifico della strage nella “distribuzione” del cibo per mano della banda di contractor Usa/Israele che spara sulla folla in coda per il cibo. Donne, uomini, bambine e bambini palestinesi costretti a rischiare la vita e a sottoporsi a quella umiliazione come condizione necessaria per riuscire a portare un sacco di farina (riempita di droga) indispensabile alla sopravvivenza della propria famiglia.
E il giorno dopo l’orrore ricomincia.
Sono loro il nuovo volto del nazismo!
Ma pare che ormai ci siamo abituati. Sembra siamo diventati indifferenti alla sofferenza e a quell’orrore inimmaginabile e a quell’affastellarsi di corpi spaccati, dilaniati, smembrati. Uno sull’altro fino al cielo. Un muro di morte a monito per le responsabilità di ognuna e ognuno di noi e dell’intera umanità.
Vorremmo che in questa situazione il sindaco Sala non parlasse di antisemitismo a casaccio, non avvalorasse la merda ideologica che ci sommerge quotidianamente.
Non risponderemo inutilmente alle sue affermazioni ma anzi ora saremo noi a denunciare pubblicamente un vero pericolo antisemita. E lo facciamo noi proprio in quanto convinti assertori che il sionismo sia il cancro che sta spargendo violenza e guerra in tutto il Medio Oriente e che l’antisionismo sia agli antipodi valoriali dell’antisemitismo. Perché il sionismo non ha nulla a che fare con la religione ebraica e L’UNICO STRUMENTO PER COMBATTERE L’ANTISEMITISMO È COMBATTERE IL SIONISMO. Come ci hanno insegnato le organizzazioni ebraiche antisioniste che sono scese in piazza in tutto il mondo ma soprattutto negli Stati Uniti.
Ed è in loro che riponiamo una grande speranza di pace come nella dirompente e inequivocabile frattura che sta allontanando le classi lavoratrici solidali con il popolo palestinese dai governi schierati a fianco del governo sionista genocida.
Nelle grandi file della solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza il senso di umanità, di uguaglianza e di repulsione verso l’ingiustizia sono i più grandi anticorpi nei confronti di ogni forma di pregiudizio razzista. Sono il DNA della solidarietà. Noi che abbiamo sempre combattuto e combatteremo l’antisemitismo puntiamo ora il dito verso chi invece sparge ogni giorno accuse di antisemitismo contro ogni critica al regime nazi sionista fino purtroppo a far perdere senso compiuto a questa accusa.
Chi critica l’entità coloniale sionista Israele è, in quanto tale, antisemita. Il segretario generale dell’Onu osa criticare gli evidenti “crimini di guerra” compiuti da Israele? Gutierrez è Antisemita! La Corte penale Internazionale di Giustizia accusa Netanyahu e la sua banda terrorista di crimini contro l’umanità? Antisemiti! La Coop apre, per tornare immediatamente indietro, alla possibilità di boicottare merci “israeliane”? Antisemita. Osi criticare le azioni palesemente genocide di un esercito “immorale” di occupazione? Antisemita! Osi affermare che Israele fa il tiro al bersaglio uccidendo e storpiando deliberatamente la popolazione in coda per il cibo? Antisemita! Associazioni palestinesi e internazionali denunciano la tortura sistematica nelle carceri israeliane? Antisemita! Parli di disumanità, di orrore, di crimini, di stragi, di genocidio? Antisemita! Le accuse del doppio standard occidentale? Antisemitismo. La resistenza palestinese combatte legittimamente per ila liberazione del proprio popolo? Lo fanno solo in quanto antisemiti! L’elenco sarebbe interminabile ma la banalizzazione e soprattutto l’evidente uso strumentale di questa accusa le sta facendo perdere peso e gravità.
Vogliamo ora introdurre un altro argomento: possiamo affermare, senza essere tacciati di antisemitismo (non è un nostro problema), che in questo momento il più grande fomentatore di antisemitismo non è qualche banda organizzata neonazista ma è diventata l’entità territoriale sionista israele? Il più grande fomentatore di antisemitismo è proprio l’autoproclamato “Stato Ebraico” che, a causa della strumentale sovrapposizione e identificazione tra ebraismo e sionismo sta scaricando sulla religione ebraica le responsabilità nel feroce genocidio palestinese delle teorie politiche-colonialiste-suprematiste-messianiche del sionismo.
Mentre invece essere ebrei non vuol dire essere sionisti, come essere mussulmani non vuol dire essere fondamentalisti dell’Isis o l’essere cristiani non vuol dire per forza difendere la barbarie delle crociate o essere strumento ideologico di persuasione e di dominio per subordinare le masse al potente di turno. E invece oggi ogni parola in difesa dell’indifendibile entità coloniale sionista israele purtroppo si sta trasformando tragicamente – nella condizione di ignoranza, di diffidenza, pregiudizio e individualismo diffuso – in un atto di accusa verso la religione ebraica vissuta invece legittimamente, al pari di ogni altra fede religiosa, da milioni di ebrei nel mondo.

Ma chi ha creato il terreno fertile per questa ignoranza e discriminazione razzista? Chi è responsabile di questo corto circuito?
Questo è il risultato delle politiche economiche e sociali che hanno seminato diffidenza, odio e paura. Questo è il prodotto di decenni di campagne politiche che hanno scommesso, fomentandole, sulle paure derivate dalla precarietà della vita, sulle insicurezze davanti a trasformazioni epocali, sullo smarrimento provocato dalla perdita di identità come classe per diventare individui singoli in continua concorrenza per la sopravvivenza. Ignoranza, paura, precarietà della vita e nel lavoro sono il terreno fertile per un diffuso pregiudizio razzista e antisemita che è l’altra faccia della medaglia dell’odio e del pregiudizio dettato dall’ islamofobia e dall’arabofobia prodotte dalle campagne razziste e dalle leggi contro gli immigrati.
Una faccia della medaglia dello stesso irrigidimento in un più “sicuro” ritorno al concetto di “identità e comunità” (dio-patria-famiglia) con connotazioni quasi tribali che si manifestano anche con l’attacco al diritto all’autodeterminazione delle donne e che isolano ogni “diversità” all’insegna di concezioni e di discriminazioni omolesbobitransfobiche. La sub cultura della destra al governo è sostanzialmente questa, ed è una riproposizione, mediata dallo scorrere del tempo e dal mutare delle condizioni, della sub cultura fascista che si faceva portatrice dell’ideologia della “purezza della razza” e della collaborazione con il nazismo responsabile dell’Olocausto. Ed è qua il corto circuito perché è la stessa destra al governo che è però supportata dai dirigenti alla Comunità Ebraica Milanese che ormai si appoggia a chiunque difenda l’entità coloniale sionista Israele. Anche se solo come atto di subordinazione all’imperialismo Usa in trance agonistica per la conquista di un nuovo dis-ordine mondiale.
E questa è un’aberrazione a cui ribellarsi con consapevolezza ideologica, con empatia umana con il riconoscimento dell’ingiustizia storica che subisce il popolo palestinese. ma è un’aberrazione che si ingigantisce per la sfacciata impunità quotidiana davanti a ogni più efferato crimine compiuto dall’entità coloniale sionista Israele.
Ricordiamo agli smemorati e alle smemorate che il popolo sudafricano e Nelson Mandela, hanno vinto l’asfissiante apartheid con la Resistenza popolare organizzata ma anche per il cordone di disprezzo e di isolamento commerciale e politico che ha circondato il sud africa bianco e razzista. Madiba stesso è diventato presidente dopo 27 anni di carcere per la sua partecipazione alla lotta di liberazione che veniva chiamata …terrorismo. Impariamo dalla storia! Isoliamo la barbarie del sionismo. Cancelliamo ogni trattato ogni collaborazione politica, economica e militare con l’entità coloniale sionista Israele.
Ora basta GENOCIDIO a Gaza e basta PULIZIA ETNICA in Cisgiordania!
Fermiamo la mano assassina di israele in tutta la Palestina!
Per il ritiro immediato delle truppe d’occupazione e l’apertura immediata all’ingresso di convogli umanitari!
Per una Palestina libera dal sionismo!
Per il diritto al ritorno dei profughi del 1948 e del 1967!
Per la liberazione di tutte e tutti le prigioniere e i prigionieri!
Per il riconoscimento della legittimità della Resistenza palestinese e del suo Comitato di Liberazione Nazionale che sia le basi per un nuovo governo palestinese in un libero processo di Autodeterminazione.
Per un’unica Palestina con Gerusalemme capitale e punto di incontro tra le tre religioni monoteiste abitata da palestinesi di ogni religione.
PER UNA PALESTINA LIBERA DAL FIUME AL MARE!
BASTA GENOCIDIO!
BASTA SIONISMO!
– Di altro, e più in generale di guerra, di imperialismo e di riarmo parleremo più compiutamente in un prossimo documento a cui stiamo lavorando – .
Ricordiamo che entro domenica chiuderemo la terza sottoscrizione per l’invio di aiuti a Gaza e quindi ….mano al portafoglio. 5 euro, 10 e oltre per noi non sono nulla o solo un piccolo sacrificio che però è una scelta di campo.
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