25 APRILE 1945 - 25 APRILE 2005

Inviato da redazione il Lun, 25/04/2005 - 14:15
Categoria
partigiani

25 APRILE 1945 - 25 APRILE 2005:

PIAZZA TEMATICA PER UN ANTIFASCISMO DI CLASSE!!

ORE 14.30 PIAZZA SAN BABILA

Nel sessantesimo anniversario della Resistenza crediamo sia importante ribadire che le cause che hanno prodotto storicamente il fascismo non siano estinte.

Il fascismo è stato una scelta scientifica di oppressione compiuta dal grande capitale e dalla borghesia agraria per rispondere alle lotte che milioni di operai e contadini hanno condotto a cavallo degli anni '20 con l'occupazione di fabbriche e latifondi.

Ma è un filo che nero che viene tessuto per tutto il dopoguerra sino allo stragismo della strategia della tensione e del terrorismo di stato degli anni '60 fino ad arrivare alle odierne guerre imperialiste e neocoloniali.

Un'unica matrice di classe dunque, che utilizza volti e strumenti diversi con l'identico fine di salvaguardare la sopravvivenza dell'organizzazione capitalistica del lavoro.

In questo quadro va interpretato il revisionismo storico. Non solo, quindi, funzionale ad una ripulitura di facciata della destra al governo, ma anche e soprattutto alla legittimazione di questo modello di società.

Infatti i nuovi progetti di pacificazione e controllo sociale, stanno passando anche attraverso la ricerca forzosa di "un passato da condividere", un'identità nazionale a cui fare riferimento nei momenti di guerra e di crisi economica. E allora si fa scempio della Resistenza mettendo sullo stesso piano torturati e torturatori, partigiani e nazifascisti, deportati e camicie nere in un'unico grande calderone di una storia da dimenticare, perché da questo spesso strato di vernice steso sul passato ognuno si possa sentire legittimato e, con l'affermazione dell'ipocrita "democrazia dell'alternanza", tutto si trasformi in maniera tale che nulla possa realmente cambiare.

Infatti in questo clima si stanno ripronendo gli attacchi delle squadracce fasciste contro sedi partigiane, centri sociali, associazioni antirazziste come espressione più violenta delle politiche antipopolari degli ultimi governi in tema di diritti, lavoro, salario, sanità, istruzione, immigrazione e autodeterminazione delle donne.

Questo vuol dire in Italia un'accelerazione dei processi di precarizzazione con le privatizzazioni e la riorganizzazione del mercato del lavoro. Una precarietà che è indispensabile al capitalismo per recuperare quote di profitto erose dalla crisi e che diventa condizione di vita materiale e quotidiana di milioni di lavoratori.

Alla volontà di imporre relazioni sociali di tipo sempre più autoritario e repressivo, il nostro sforzo è al contrario quello di contribuire all'allargamento del consenso all'idea che una rivoluzione sociale ed una trasformazione radicale dei rapporti di classe siano assolutamente necessari oltre che possibili.

L'antifascismo non può essere una scelta elettorale per raccattare voti, bensì pratica quotidiana e recupero dei valori all'interno di una contrapposizione chiara tra lavoro e capitale, tra interessi incompatibili di sfruttati e sfruttatori per una società altra di liberi ed uguali senza più classi e sfruttamento.

CENTRO SOCIALE AUTOGESTITO VITTORIA