NAKBA 1948 - NAKBA 2024
PER FERMARE IL GENOCIDIO.
PER FERMARE IL COLONIALISMO SIONISTA GENOCIDA.
PER SMASCHERARE LA DISINFORMAZIONE COMPLICE DEI MEDIA DI STATO.
Per la liberazione dei 20.000 prigionieri Palestinesi detenuti illegalmente nei lager sionisti.
7 SETTEMBRE CORTEO A MILANO
indetto dalle associazioni e organizzazioni palestinesi di MIlano
partenza ore 15.00 da Piazza Gerusalemme con termine al Castello Sforzesco.
Il racconto ufficiale del genocidio assume, giorno dopo giorno, i connotati di un cupo assoggettamento delle coscienze al progetto sionista del controllo assoluto della terra di Palestina.
Un esplicito progetto coloniale di esplicita pulizia etnica che sta investendo la Cisgiordania dopo aver devastato l'intera striscia di Gaza. Un progetto strategico che non contempla la presenza del popolo palestinese sulla terra di Palestina.
Una nuova Nakba nel 2024 dopo la Nakba, la catastrofe, del 1948.
DISTORSIONE DELLA REALTA' AGLI INTERESSI DEL SIONISMO-ISRAELIANO
Ma perchè questo sia possibile bisogna distorcere e piegare la realtà agli interessi del potere, di chi ha in mano le leve economiche, dell'imperialismo e del sionismo. Due semplici domande da porre ai servi schifosi dei media che si inchinano davanti alla violenza genocida per paura, autocensura o complicità soggettiva. Due semlici domande per rimettere la verità con i piedi per terra.
Perchè i palestinesi sono legittimi prigionieri e gli israeliani sono illeggittimamente ostaggi?
Perchè l'uccisione di soldati israeliani è terrorismo e la strage di massa di paestinesi è guerra?
La "sofferenza" dichiarata da Biden e dei suoi malsani servitori europei, insieme alla scontata criminalizzazione della resistenza, per ogni colpo subito da Israele o auto-inferto ai prigionieri israeliani per l'acuirsi dell'aggressione, fa da fragoroso contraltare al silenzio assoluto sui circa 20.000 prigionieri palestinesi torturati quotidianamente fino alla morte nei centri di detenzione israeliana, simili ai lager nazisti, e sul protrarsi dell'invasione coloniale genocida a Gaza e in Cisgiordania.
Per fermare il genocidio il primo passo dovrebbe essere il denunciarlo per quello che è e quali siano le sue motivazioni ma siamo al contrario davanti alla quotidiana criminale mistificazione della realtà per deformare il concetto di empatia e renderlo sordo e cieco davanti ad una scientifica ed efferata disumanità. L'obiettivo è quello di nascondere, coprire, negare, mistificare o altrimenti giustificare ogni crimine privando i palestinesi dello status di esseri umani.
IPOCRISIA GENOCIDA E DETENZIONE ARBITRARIA
L'entità sionista israele sta ad esempio intensificando l'aggressione proprio mentre è incominciata la campagna di vaccinazione per centinaia di migliaia di bambine e bambini palestinesi.
Una campagna di vaccinazioni certamente positiva ma segnata dal marchio dell'infamità per l'ipocrisia che la caratterizza: io ti vaccino oggi ma domani morirai di stenti, fame e sete e per la mancanza delle minime condizioni igieniche che non favoriscano il contagio di ogni malattia possibile, oppure sotto le bombe.
Degli oltre 41.000 morti recuperati, dei quasi 10.000 "dispersi" sotto le macerie e seppelliti dalle ruspe sioniste, dei circa 94.000 feriti, mutilati, la stragrande maggioranza è composta da bambine e bambini e già questo dovrebbe imporre ai media di regime qualche domanda sul concetto di diritto all'autodifesa dichiarato in maniera univoca dall'entità criminale sionista israeliano.
L'allarme che arriva sulla condizione dei prigionieri palestinesi nei lager sionisti dovrebbe colpire ogni sensibilità non deformata dall'informazione di regime, quantomeno per come "la detenzione amministrativa" rappresenti l'impunità e l'arbitrio sionista oltre che una ferita mortale al diritto alla libertà individuale. Donne uomini, bambine e bambini, arrestate e detenute per mesi senza processo in condizioni spaventose.
Foto e testimonianze dirette hanno dimostrato la perdità fino a 20/30 kg dal momento della arbitraia detenzione senza processo al momento del "fortunato" e arbitrario rilascio.
L'organizzazione per i diritti umani B'Tselem relaziona che circa 60 detenuti palestinesi siano morti nelle prigioni israeliane dal 7 ottobre. Un numero esorbitante che evoca torture, sofferenza e un orrore superiore a quello registrato in 20 anni della famigerata prigione militare Usa di Guantanamo.
Il messaggio della prigioniera politica Khalida Jarrar, presa dalla sua cella e portata in un centro di detenzione ancora più punitivo, è esplicito. La sua colpa? Non avere fatto passi indietro:
“Muoio ogni giorno. La cella è come una piccola scatola chiusa che non lascia entrare l’aria. L’unica cosa nella cella è un bagno e una piccola finestra sopra, che è stata poi chiusa il giorno dopo il mio trasferimento. Non mi lascia alcun respiro, e anche i cosiddetti ‘ashnaf’ nella porta della cella sono chiusi. C’è solo una piccola apertura accanto alla quale mi siedo per la maggior parte del tempo per respirare. Sto soffocando nella mia cella aspettando che passino le ore per poter trovare le molecole di ossigeno per respirare e restare in vita"
Khalida Jarrar
E questa è solo una delle decine di migliaia di testimonianze che saranno finalmente pubbliche una volta che il progetto coloniale del suprematismo sionista sarà battuto e sarà ricordato solo come un escremento della storia. Sionismo come monito negativo per l'umanità insieme alla divisione in classi, al nazismo, all'antisemitismo, al fascismo, all'apartheid sudafricano e alla legittimazione della violenza e della prevaricazione sulle donne degli stati fondamentalisti.
Un giorno vinceremo ci insegna la Resistenza Palestinese, ma ora siamo davanti al problema di fermare il genocidio e la pulizia etnica del popolo Palestinese e ci consola tragicamente sapere che a Jenin dietro ad ogni finestra, ogni muro, ogni porta, in ogni piazza, c'è una Resistenza unita di popolo contro uno degli eserciti più potenti e meglio armati del mondo. Ci scalda il cuore ma ci fa tremare per la paura della loro sorte il sapere che un uomo, una donna, una bambina o un bambino con una kefia al collo ancora riescano a combattere per non avere un futuro di servi in mano all'occupante sionista dopo un'altra Nakba.
La tragica attualità e il tragico prossimo futuro per generazioni di palestinesi è quello di combattere contro il colonialismo e l'occupazione sionista o soccombere da schiavi.
DUE POPOLI IN DUE STATI? BASTA SPECULARE SUL FUTURO DEL POPOLO PALESTINESE!
Per il rispetto che abbiamo del popolo palestinese, del suo Sumud e della sua sofferenza riteniamo ormai intollerabile e inascoltabile da voci mediamente democratiche, il vecchio e oggettivamente irrealizzabile mantra "due popoli in due stati" come forma di buonismo idiota e complice di chi si rifiuta di ammettere che chi ha sofferto l'orrore senza onfini dell'OLOCAUSTO possa avere sposato un' ideologia suprematista come il sionismo e compiere oggi questo massacro generalizzato identificabile con il termine assoluto di GENOCIDIO. Di chi pensa che oggi l'entità sionista Israele stia solo ....esagerando!
Buonismo ipocrita e per la paura di passare per antisemiti e realisticamente senza fondamento perché un ipotetico stato palestinese veramente indipendente non è mai stato contemplato in nessun progetto di società sionista israeliana. Nemmeno quando veniva esplicitato nelle diverse tornate di "accordi di pace" del passato.
A meno che non si consideri uno stato indipendente uno stato (Palestinese) che deleghi ad un altro stato (Israele) il controllo e la gestione dei dazi sulle sue esportazioni come forma riconosciuta di controllo sulla politica interna; che debba usare, quotidianamente e per ogni transazione, la moneta israeliana; che debba gestire in maniera coordinata con Israele la repressione interna; che dipenda da fonti energetiche gestite da israele; che non contempli in nessun modo il RITORNO DEI PROFUGHI come ufficialmente riconosciuto da numerose risoliuzioni dell'Onu, mentre l'entità sionista ha invece pianificato l'arrivo di centinaia di migliaia di nuovi coloni. Uno stato "indipendente" che non abbia continuità territoriale, che sia spezzettato in città/ghetto circondate da checkpoint israeliani e che dipenda in tutto e per tutto in condizioni di subalternità e da colonia dello stato israele diventato nel tempo stato ebraico e quindi discriminatorio e razzista per definizione.
Un'entità sionista israele che non ha MAI dichiarato i propri confini proprio per poter continuare il furto di terra acqua e vita palestinese. Questo non e' solo colonialismo. Questa è l'essenza del colonialismo sionista. La peggiore faccia dell'imperialismo.
Vogliamo ribadire con forza e continueremo a farlo che il futuro del popolo palestinese dovrà dipendere solo e unicamente da quanto il popolo palestinese deciderà e non gli assassinni a Washington, i servi interessati europei, o i miserabili ipocriti e complici al governo italiano.
La piazza di Milano per la Palestina aperta e inclusiva di ogni sensibilità. Milano come la Palestina aspira alla Pace.
Ma essere coerentemente solidali con chi soffre vuol dire anche riconoscere il diritto di decidere del proprio futuro opponendosi ad ogni decisione che non sia prodotta da un libero processo di autodeterminazione.
Per una Palestina libera dal colonialismo sionista!
Il Popolo Palestinese e la sua Resistenza aspirano ad una Palestina come terra di Pace e di convivenza e di uguaglianza e questo può accadere quando il colonialismo sionista sarà espulso dalla storia.
PER IL DIRITTO ALL'ESISTENZA
PER IL DIRITTO ALLA RESISTENZA
PER IL DIRITTO AL RITORNO DEI PROFUGHI
PER UN LIBERO PROCESSO DI AUTODETERMINAZIONE del popolo Palestinese!
Partecipiamo tutte e tutti al corteo di sabato 7 settembre, 48° sabato di mobilitazione ininterrotta
Csa Vittoria
www.csavittoria.org - info@csavittoria.org