Ancora una volta la questura ha ritardato la comunicazione dell'autorizzazione per depotenziare la partecipazione al corteo e quindi FAI GIRARE, PARTECIPA E FAI PARTECIPARE.
VERSO LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE!
SABATO 28 SETTEMBRE
51° sabato di mobilitazione con tutte le associazioni palestinesi.
Partenza ore 15:30 da Piazza Loreto, viale Padova con termine al Parco Trotter.
PER FERMARE IL GENOCIDIO A GAZA
LA PULIZIA ETNICA IN CISGIORDANIA e L'INIZIO DI UN NUOVO MASSACRO IN LIBANO
Il Libano come Gaza!
Oltre 1600 raid aerei con bombardamenti a tappeto sul Libano fino alla capitale Beirut (aerei alimentati con carburante Eni o di paesi arabi traditori). Ad oggi (26/09) sono oltre 600 i morti insieme ad un numero di feriti ancora incalcolabile, con la fragilissima struttura sanitaria libanese già quasi al collasso.
Tutto questo mentre continua il genocidio, per bombe, fame, sete e malattie del popolo palestinese a Gaza con continui bombardamenti sulla popolazione civile con la scusa di dare la caccia ai "terroristi", afferma mentendo il governo genocida.
Ma gli assassini genocidari e i terroristi sono loro!
La banda terrorista di Netanyahu e i suoi camerati nazi-sionisti, tragicamente oggi espressione della maggioranza dello stato ebraico, è responsabile di una feroce occupazione coloniale che dura da 76 anni e punta all'annientamento ad ogni forma di resistenza al progetto sionista di una grande Israele che occupi definitivamente l'intera Palestina e non solo.
La strategia sionista definisce terrorista chi resiste ad un'occupazione militare, terrorista è chi difende il diritto all'esistenza di un popolo, terrorista è chi non si inchina alla prepotenza storica del fondamentalismo e del suprematismo coloniale sionista che, come interpretazione deviata e razzista dell'ebraismo.
Costruisce una barriera di tipo etnico/confessionale che esalta e impedisce la convivenza pacifica con nessun@ altr@ donna e uomo che non si professi di religione ebraica.
Il piccolo stato canaglia, l'entità sionista Israele, ha aperto ufficialmente un nuovo fronte di guerra, dopo Gaza, Cisgiordania, Yemen, Siria e Iraq, forte dell'aiuto militare del governo "dem" U.s.a., della comunità Europea, della Gran Bretagna e dell’italietta meloniana in camicia nera che continuano ad imbottire di armi il governo nazi-sionista Netanyahu.
I complici internazionali del genocidio parlano a vanvera di pace, alzano con una mano la bandiera ipocrita stracciata e usurata di 2 popoli in 2 stati e, nel frattempo, si astengono o votano contro la mozione all'Onu (per quel che vale) per il riconoscimento di un possibile stato palestinese senza naturalmente indicare dove potrebbe oggi realisticamente risiedere il popolo palestinese. Con l'altra mano insanguinata continuano a spedire strumenti di morte agli assassini sionisti con la giustificazione del presunto e univoco "diritto di israele all'autodifesa".
Oltre a modificare, con il genocidio in corso, il concetto stesso di UMANITA’, stanno piegando il senso delle parole a proprio consumo: diritto alla difesa = GENOCIDIO.
Miliardi di dollari ed euro agli assassini per continuare ad insanguinare l'intero Medio Oriente con l'ulteriore rischio che, senza una museruola, il cane rabbioso sionista ammalato di potere e suprematismo, riesca a far esplodere un conflitto regionale con conseguenze inimmaginabili.
Per parlar chiaro, a noi non preoccupa affatto l'estinzione dell'entità statale sionista che anzi ci auspichiamo come presupposto di pace e convivenza pacifica. A noi interessa il futuro di tutte le popolazioni medio orientali, dei proletari e delle proletarie chiamati alla guerra e a versare sangue contro l'aggressione sionista. Noi ci preoccupiamo degli effetti di una generalizzazione dell'aggressione e della possibile guerra aperta e del suo carico di morti e di sangue; delle donne, uomini, bambine e bambini già ora vittime, a prescindere, per la precaria situazione di vita in cui versano come, ad esempio i quasi 6 milioni di palestinesi profugh@ della Nakba del 1948 a cui si sono aggiunt@ quell@ del 1967, e ancora quell@ delle continue ondate di pulizia etnica sionista. Ci preoccupa la sorte della popolazione civile giordana, siriana, irachena, yemenita e iraniana e della pacifica popolazione civile di religione ebraica non sanguinaria e non schierata con il sionismo. Ci preoccupa che il disegno sionista possa progettare, mascherando il progetto coloniale con l'unilaterale diritto all'autodifesa, un attacco diretto all'Iran con armi convenzionali o magari con l'impiego di una bomba nucleare "tattica". Forse non arriveranno a tanto ma quanti saranno/sarebbero i morti? 500.000? Basterà questa carneficina storica da aggiungere al genocidio palestinese per placare il sogno razzista del sionismo?
Basta sionismo basta genocidio, basta pulizia etnica, basta aggressioni sioniste in Medio Oriente!
In una fase di crisi economica globale e della diminuzione della torta del profitto globale, lo scontro tra gli interessi di potere e di controllo su mercati, risorse energetiche stati e popoli, delle diverse forme dell'imperialismo mondiale, Usa, Cina, Russia, India, ha trasformato lo scontro e la competizione commerciale in guerra combattuta con le armi. (a casa di altri: vedi Ucraina mentre in Africa centrale si osteggiano o si supportano le formazioni che rappresentano spinte anticolonialiste).
La tendenza alla guerra è chiara ed è al primo posto anche dell'agenda politica del contraddittorio e confliggente "polo europeo" a cui aspira il guerrafondaio Draghi che propone di spostare risorse ingenti verso il comparto militare all'insegna di un keynesismo di guerra e cioè un sostanzioso intervento statale sulla progettazione e la produzione di armamenti per rialzare la bilancia dei pagamenti.
Ma i lavoratori e le lavoratrici, le precarie e i precari, il mondo della scuola e dell'università, i proletari e le proletarie che abitano le periferie delle grandi metropoli imperialiste non hanno nulla da guadagnare dalle guerre imperialiste.
Fermiamo la mano genocida del sionismo!
Fermiamo l'escalation di guerra!
Con il popolo palestinese e il suo diritto all'esistenza, alla resistenza e all'Autodeterminazione, per il ritorno dei profughi.
Palestina Libera dal fiume fino al mare.
Un video che riassume un anno di lotta e solidarietà con la Palestina: https://youtu.be/w2bO1GpVbrs