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29/3 assemblea per corteo nazionale del 12/4 – Mahmud Darwish-Normalizzazione di un genocidio

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29 marzo assemblea a Milano

 dalle 14 fino alle 18

Parco Trotter Via Angelo Mosso 7

in preparazione del corteo nazionale del 12 aprile a Milano

frutto di un percorso collettivo tra associazioni palestinesi, sindacati di base, centri sociali, organizzazioni politiche, realtà dell’associazionismo e tutte e tutti le/i solidali che hanno fatto vivere sabato dopo sabato la solidarietà al popolo palestinese nella città di Milano.

Appello, indicazioni logistiche e adesioni in crescita:

https://www.csavittoria.org/2025/03/19/appello-nazionale-per-ladesione-al-corteo-per-la-palestina-del-12-aprile-a-milano/

30 MARZO 1976 – 30 MARZO 2025 – 

49esima GIORNATA DELLA TERRA

Il 30 marzo ricorre la Giornata della Terra in Palestina e in tutto il mondo solidale. Una giornata di tragedia ma anche di rabbia e orgoglio palestinese. Da “Foglie di Ulivo”: … la terra, per i palestinesi, è affetto, cura, eredità degli avi, radici intrecciate tra loro, sotto la terra e fin sopra, alle radici del cuore.

Il 30 marzo 1976 i palestinesi si mobilitarono in ogni angolo della Palestina storica per protestare contro la decisione di espropriare militarmente e annettere all’entità sionista Israele ancora ulteriori grandi fette (5.189 acri) di territorio palestinese dopo la Nakba del 1948. 

Pietre e corpi contro i carri armati sionisti

La risposta della dittatura coloniale sionista fu una feroce repressione che provocò 7 morti, decine di feriti e centinaia di arresti prevalentemente tra la minoranza araba residente in Galilea (la parte nord dell’entità sionista israele) nella regione del Negev e a Gerusalemme. Ogni marzo il popolo palestinese si mobilita nel ricordo di quest’ennesima violenta annessione colonialista e la repressione delle proteste che negli anni ha sparso sulla terra di Palestina il sangue di centinaia e centinaia di palestinesi.

30 Marzo 2025 – LA NORMALIZZAZIONE DI UN GENOCIDIO 

Siamo arrivati a 18 mesi dall’inizio dell’orrore della pianificazione del genocidio palestinese per mano sionista. Tutto previsto e organizzato scientificamente con la protezione politica e le armi del loro grande fratello U.s.a. Ricordiamo ancora una volta un numero costantemente in progressione: 176.000 tra morti, feriti e dispersi, con la consapevolezza di come questo calcolo sia assolutamente per difetto viste le centinaia di chilometri quadrati di macerie di case, chiese, moschee, asili e università sotto le quali sono sepolti e smembrati dalle ruspe sioniste i corpi di un numero inquantificabile di donne, uomini, bambine e bambini palestinesi. Sono 270 i bambini (dati Save the Children) assassinati dall’inizio della rottura ufficiale della tregua. Tutte e tutti martiri di una lotta di liberazione dal colonialismo sionista che ancora non ha vinto e non riuscirà mai a vincere il Sumud e la Resistenza del popolo palestinese perché da “Foglie d’Ulivo” …. anche se i carrarmati sembrano vincere contro le mani nude, ancora non vincono contro la terra: radono al suolo interi villaggi, ma non riescono a cancellare l’identità storica e culturale di un popolo orgoglioso come quello palestinese…

Bombe, droni, cannonate di carri armati, proiettili di mitragliatrice o dei maledetti cecchini che sparano su famiglie in fuga. E non solo, anche fame e sete perché il suprematismo ebraico ha fatto suo il “Mein Kampf” rivoltandolo contro la popolazione palestinese. È quasi un mese che non entra nulla nella striscia di Gaza, nulla. Né cibo, acqua, medicine, né carburante per i generatori che tengono accese le speranze di vita per i feriti, per gli ammalati cronici, per la nuova generazione di bambine e bambini palestinesi che nonostante le condizioni sono nate e nati sotto l’orrore di un genocidio. Ora i droni sionisti gettano osceni volantini sulla popolazione palestinese, ridotta ad una massa di profughe e profughi di ogni età, intimando di “collaborare” con la loro stessa deportazione o altrimenti saranno soggetti ad uno sterminio finale, ad un nuovo olocausto in cui le vittime di ieri sono diventate i carnefici di oggi.

Una situazione di totale inumana e oscena impunità da far diventare “normale” che, mentre pratica un genocidio, l’entità sionista Israele possa istituire una “Commissione Deportazione” con a capo il ministro della difesa Katz come da indicazione ricevuta da quell’altra canaglia criminale del presidente degli Stati Uniti d’America. “Normale” che gli assassini terroristi dell’ idf, nella già  infernale tragedia di Gaza, bombardino e distruggano scientificamente la quasi totalità dei desalinizzatori cosi da far morire o ammalare fino alla morte i palestinesi in questo modo privati dell’accesso all’acqua potabile. “Normale” che, come riportato dal Financial Time, il governo dell’entità sionista Israele stia mettendo a punto un piano per la definizione di una “riserva palestinese” (proprio come i nativi americani). “una grande area umanitaria”, una gigantesca tendopoli nella zona di Al-Mawasi, lungo la costa vicino al confine con l’Egitto, dove ammassare e rinchiudere i profughi sopravvissuti ai massacri e alla deportazione. Una zona strettamente vincolata al controllo militare sionista senza alcuna ingerenza esterna: fuori ogni organizzazione umanitaria internazionale, fuori, Onu, fuori Unrwa, fuori tutti. Filo spinato e armi. Un nuovo lager a cielo aperto gestito unicamente dall’IDF, dal quale totalmente dipenderanno cura e sopravvivenza, che farà da barriera tra il popolo palestinese e il resto del mondo, senza più diritto ad un governo e ad una propria amministrazione. E questo sarebbe “normale” per “l’evoluto e democratico” occidente? “Normale” che, in Cisgiordania, i macellai nazi-sionisti possano, nell’assoluto silenzio dei media mondiali, mettere in atto la pulizia etnica in modo scientifico e incrementale. “Normale” che giorno dopo giorno strappino terra e diritti al popolo palestinese, demoliscano case e azzerino la presenza palestinese in aree da destinare ad una nuova colonizzazione di coloni fondamentalisti ebraici. Sionisti suprematisti che, “autorizzati” dalla visione distorta della loro religione, organizzano sanguinari pogrom per uccidere, terrorizzare, distruggere raccolti, rubare terra e scacciare i contadini palestinesi trasformandoli in eterni profughi come dopo la Nakba – la tragedia – del 1948.

Parliamo di una NORMALIZZAZIONE SU SCALA APOCALITTICA DI UNA PULIZIA ETNICA E DI UN GENOCIDIO semplicemente perché non c’è alcuna risposta minimamente adeguata alla portata storica di quanto sta accadendo. Perché si invoca la Corte Internazionale di Giustizia per colpire Putin e la sua banda, accusandolo di crimini contro l’umanità e, nello stesso tempo, si minaccia la stessa Corte Penale di sanzioni quando accusa l’entità sionista degli stessi crimini aggravati dalla finalità di genocidio. La cosiddetta “civiltà occidentale” non solo permette ma anzi si schiera politicamente e militarmente con il nazismo sionista in questa opera di mistificazione, riduzionismo e azzeramento mediatico del genocidio nei suoi più orrorifici particolari semplicemente perché non esiste una civiltà occidentale. È caduta ogni maschera, ogni mistificazione, ogni presunta superiorità culturale di un occidente “cristiano e democratico” che assumeva in sé ogni valore positivo scaricando su altre culture e religioni ogni aspetto negativo. E così, un passo alla volta, per giustificare l’orrore, si è tornati alle invasioni crociate, all’arabofobia, all’islamofobia. Si sono ripresentate le religioni e le differenze culturali derivate da naturali differenti storie evolutive delle diverse società, come discriminanti e potenti sovrastrutture ideologico/culturali/religiose per nascondere ed ammantare dei presunti positivi “valori occidentali” le ben più basse e profonde ragioni strutturali di ogni conflitto, di ogni guerra, di ogni aggressione imperialista: il profitto economico, il furto di terre o di risorse energetiche, la guerra per accaparrarsi nuovi mercati e nuove sfere di influenza politico militare. Non quindi difesa dei cosiddetti “valori” che ci vengono propinati dal pulpito dei vari imbonitori televisivi o giornalistici, ma la fredda e razionale spinta al riarmo e alla guerra permanente come strumento per rimettere in moto un nuovo ciclo di accumulazione capitalistica. E tutto questo non si può e non si deve fermare perché è il prodotto del sovrapporsi degli interessi del comparto militare/economico/industriale U.s.a. israeliano, come anche quello Italiano, con quello dei più grandi fondi di investimento che sono tra i maggiori azionisti di industrie degli armamenti. E da qui l’esigenza di una società gerarchizzata e militarizzata, e l’esigenza per il capitalismo italiano di un governo in camicia nera che difenda i loro interessi anche con nuovi strumenti giuridici come l’ex DDL1660 ora 1236 tra pochi giorni in approvazione al senato. 

Ci fermiamo nello scrivere queste righe di riflessione rinviando i ragionamenti più compiuti al nostro prossimo appello per il CORTEO NAZIONALE del 12 aprile a cui sarà fondamentale la partecipazione di tutte e tutti. Chiudiamo lasciando spazio alla potenza espressiva delle parole di Mahmud Darwish.

 “Pensa agli altri” di Maḥmūd Darwīsh

“Mentre prepari la tua colazione, pensa agli altri,

non dimenticare il cibo delle colombe.

Mentre fai le tue guerre, pensa agli altri,

non dimenticare coloro che chiedono la pace.

Mentre paghi la bolletta dell’acqua, pensa agli altri,

coloro che mungono le nuvole.

Mentre stai per tornare a casa, casa tua, pensa agli altri,

non dimenticare i popoli delle tende.

Mentre dormi contando i pianeti, pensa agli altri,

coloro che non trovano un posto dove dormire.

Mentre liberi te stesso con le metafore, pensa agli altri,

coloro che hanno perso il diritto di esprimersi.

Mentre pensi agli altri, quelli lontani, pensa a te stesso,

e di’: magari fossi una candela in mezzo al buio”.

فكر بغيرك

أَنتَ تُعِدُّ فطورك، فكِّرْ بغيركَ

لا تَنْسَ قُوتَ الحمام

وأَنتَ تخوضُ حروبكَ، فكِّر بغيركَ

لا تَنْسَ مَنْ يطلبون السلام

وأَنتَ تُسدِّذُ فاتورةَ الماء، فكِّر بغيركَ

مَنْ يرضَعُون الغمام

وأَنتَ تعودُ إلى البيت، بيِتكَ، فكِّرْ بغيركَ

لا تنس شعب الخيام

وأَنت تنام وتُحصي الكواكبَ، فكِّرْ بغيركَ

ثَمَّةَ مَنْ لم يجد حيّزاً للمنام

وأَنتَ تحرِّرُ نفسك بالاستعارات، فكِّرْ بغيركَ

مَنْ فَقَدُوا حَقَّهم في الكلام

وأَنتَ تفكِّر بالآخرين البعيدين، فكِّرْ بنفسك

قُلْ: ليتني شمعةٌ في الظلام

No alla deportazione e al genocidio del popolo palestinese – Contro il sostegno del governo italiano all’entità sionista Israele – Contro la corsa al riarmo – No allo stato di polizia e al ex DDL 1660 ora 1236 – Libertà per ogni prigioniero politico in Palestina e in Italia. Libertà per Anan Ali Mansour!

Con il popolo palestinese e la sua Resistenza!

Ci vediamo in assemblea il 29 marzo e in corteo il 12 Aprile.

Con la Palestina nel cuore!

 Le compagne e i compagni del Csa Vittoria

csavittoria.org – info@csavittoria.org

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