31 maggio FERMIAMO IL GENOCIDIO ORA! A fianco del popolo palestinese e della sua Resistenza
Milano – sabato 31 maggio al fianco del popolo palestinese e della sua resistenza.
PER UNA PALESTINA LIBERA!
ore 15:15 PRESIDIO DI BOICOTTAGGIO al Mac Donald’s di Piazza Loreto ang. Buenos Aires (M1 Loreto) armati di bandiere, striscione comune, megafono e poi insieme
ore 16 CORTEO Piazzale Loreto con termine a Turro (fermata M1 Turro).

FERMIAMO IL GENOCIDIO ORA, SUBITO!
FERMIAMO LA MANO ASSASSINA DEI CRIMINALI DELL’ENTITA’ SIONISTA-ISRAELE.
NON C’E PIU’ TEMPO DA PERDERE!
IL CANCRO, LA VIOLENZA ORIGINALE È L’OCCUPAZIONE COLONIALE, IL SIONISMO
NON SOLO IL GOVERNO NETANYAHU.
Era tutto pianificato. Un gioco delle parti: buoni e cattivi.
Ai sionisti “democratici” la parte dei buoni che ora criticano Netanyahu e mostrano insofferenza per il genocidio in corso, che oltretutto implicherebbe la morte per fuoco amico o per fame dei prigionieri in mano palestinese. Loro, quelli “buoni” erano più “moderati” e progressivi nello sterminio di massa nei 77 anni di dominazione coloniale, di sfruttamento e di furto sistematico di terra, acqua e vite palestinesi. Loro i buoni, i democratici, i “moderati” epigoni di Ben Gurion, primo ministro “laburista” e fondatore dell’entità sionista Israele che dichiarava:
“Noi dobbiamo espellere gli arabi e prenderci il loro posto” (1937) – “Tra di noi non possiamo ignorare la verità… politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono. Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista ci vogliono cacciare dal loro paese” (1938) – “Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca delle terre e l’eliminazione di ogni servizio sociale per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba” (1948).
Della “democratica e moderata” Golda Meir, prima ministra “laburista” dal 1969 che dichiarava che ” Non esiste una cosa come il popolo palestinese. Non è che noi siamo venuti e li abbiamo cacciati e preso il loro paese. Essi non esistono” (1969) – “Come possiamo restituire i territori occupati? Non c’è nessuno a cui restituirli» (1969). Come anche Moshe Dayan, sempre del partito “laburista”, prima militante dell’organizzazione paramilitare terrorista sionista Haganah e poi capo di stato maggiore dell’esercito per diventare poi ministro della difesa. “Grande” teorico dei primi grandi insediamenti coloniali vicino Hebron e Nablus … prima case per militari con la scusa della “sicurezza dello stato d’israele” per poi diventare case per la continua immigrazione ebraica con la promessa di case e terre strappate ai palestinesi. E finiamo con il “democratico”, il “buono” per eccellenza, premio nobel della pace Yitzhak Rabin teorizzatore di una colonizzazione di lungo periodo, meno plateale e da praticare con meno scalpore che dichiarava: ” …creare nel corso dei prossimi 10 o 20 anni le condizioni per attrarre naturalmente e volontariamente una migrazione dei rifugiati dalla striscia di Gaza e dalla Cisgiordania verso la Giordania”.

Se questi erano i sionisti “buoni” invece ai cattivi, ai fascisti, ai sanguinari dichiarati, alla destra messianica, viene lasciato il lavoro “sporco” di questa accelerazione criminale, di questa pianificazione scientifica e suprematista del genocidio e della pulizia etnica del popolo palestinese che dura impunita dalla Nakba 1948. Che è continuata con l’incremento esponenziale della colonizzazione dopo la guerra del 1967 con la quale l’entità sionista israele conquistò militarmente Gerusalemme Est. la Cisgiordania, le alture del Golan, la penisola del Sinai e la Striscia di Gaza da cui si ritirò nel 2005 lasciando però un accerchiamento terrestre, marittimo e aereo militare asfissiante intorno ai suoi confini di filo spinato.
La storia palestinese è scandita dal lutto, la vita palestinese è oppressione, condizionamento, arbitrio, sopruso, violenza inflitta dal potentissimo esercito sionista. Ricordiamo ora l’operazione “Scudo difensivo” nel 2002 con migliaia di morti e poi “Piombo Fuso” inverno 2008/2009 (più di 1200 morti tra cui 410 bambini e almeno 5300 feriti). Non chiediamo di avere pietà per le vittime. I palestinesi sono Sumud sono resistenza, non sono vittime. Vogliamo solo invitare a metterci nei loro panni, provare anche solo ad immaginare la vita quotidiana palestinese in una Gaza costruita come un lager a cielo aperto dipendente dall’occupante per ogni minima necessità concessa con il contagocce. Non ora ma prima del 7 ottobre. Pensiamo a Gaza il 6 ottobre, il 5 ottobre, tra le decine di check point, gli abusi, l’umiliazione quotidiana dell’accesso ad un lavoro per sopravvivere, il giugno 2023 a Jenin ed essere tra i morti, i feriti, le decine di migliaia di sfollati provocati dalla guerra di sterminio sionista. Prima del 7 ottobre. E ancora prima provare ad essere nel 2018 tra le migliaia di famiglie riversate ogni venerdì vicino al reticolato del “campo lager Gaza” nella grande “Marcia del ritorno”. Una marcia dichiaratamente pacifica per rappresentare un segnale al mondo di Resistenza e la voce potente di un’esistenza quotidiana vissuta oltre ogni limite del rispetto del concetto stesso di umanità. Il risultato della “marcia pacifica” fu di 232 morti e di migliaia di feriti … perché un palestinese invalido o amputato incide pesantemente nella vita quotidiana del popolo palestinese.
Non è vita sotto occupazione militare.

E ancora e ancora e ancora …
Non credevamo che l’orrore di questa situazione potesse ancora peggiorare ma invece è successo. Un’occupazione considerata illegale anche dalla Corte penale di Giustizia è diventata ufficialmente genocidio.MA ORA BASTA!
Non vogliamo più elencare la lunga lista di orrori voluti dal cancro sionista. L’hanno già fatto in tanti storici anche di religione ebraica riportando freddamente il progetto sionista scandito da date, quantità di morti e feriti, chilometri quadri rubati ai palestinesi, ed è già stato tutto scritto con il sangue palestinese nelle pagine più buie della storia dell’umanità (https://archivio.csavittoria.org/it/csa-vittoria/contributo-la-palestina). Non ci interessa ora convincere i molti miserabili in mala fede ma chi, affetto da viltà e scarso coraggio intellettuale, non vuole ancora aprire gli occhi e, pur di non ammettere di trovarsi davanti ad un GENOCIDIO PIANIFICATO e guardare con oggettività al passato, non vuole comprendere che lottare contro il genocidio palestinese non vuol dire dimenticare la ferita inferta all’umanità rappresentata dall’Olocausto ebraico. Vorremmo anzi che comprendesse e denunciasse l’utilizzo criminale dell’Olocausto proprio per giustificare il genocidio palestinese.
Ma chi non ha voluto capire fino ad ora stia pure con gli assassini e faccia i conti con la propria coscienza senza almeno scaricare la colpa di questo orrore sul tragico grido di sopravvivenza del 7 ottobre 2023. I palestinesi esistono! Noi ci siamo ancora! Un punto di non ritorno. Un grido di resistenza legittimo a quella disumana quotidianità di stragi, di umiliazione, di segregazione razzista e negazione della stessa esistenza del popolo palestinese a Gaza come in Cisgiordania.
E ORA? ORA NON C’E’ PIU’ TEMPO DA PERDERE!
Dobbiamo con ogni mezzo necessario isolare l’entità sionista israele, boicottare, sanzionare e colpire i suoi interessi economici, combattere i suoi complici e corresponsabili, l’imperialismo occidentale nel suo complesso, gli Usa, la Comunità Europea, Il governo Meloni che hanno permesso e stanno permettendo lo scempio di umanità in corso.
Qualcosa ora sta cambiando nello schieramento occidentale da sempre filosionista ma parliamoci chiaro: non solo noi non temiamo ma abbiamo purtroppo la certezza che molti di quelli che ora mostrano sdegno per lo scempio di vite umane palestinesi, messi davanti alla possibilità di uno straccio di tregua temporanea torneranno a voltarsi dall’altra parte. L’entità sionista Israele non ha mai rispettato un accordo e non era pace, non era vita prima del 7 ottobre e quindi il massimo impegno di tutte e tutti deve portare invece ad un cessate il fuoco immediato e permanente e alla possibilità di un libero processo di Auodeterminazione fino alla liberazione completa della Palestina dal sionismo e questa è realisticamente l’unica pace possibile.
Crediamo in ogni caso che ogni voce che si aggiunge sia utile per isolare e combattere il sionismo, persino quella del governo inglese che ha triplicato gli stanziamenti per l’invio di armi a Israele, ma chi ora alza la voce trasformi le parole in fatti. Anche perché, con l’abitudine inveterata all’impunità, il ministro degli esteri del governo Netanyahu ha dichiarato che “Qualsiasi misura unilaterale contro Israele verrà affrontata con misure unilaterali corrispondenti”, in pratica minacciando l’annessione completa dell’intera Cisgiordania se la comunità internazionale dovesse riconoscere (ipocritamente aggiungiamo noi) il diritto ad uno stato palestinese. L’arroganza del piccolo stato canaglia è tale che il ministro della destra fascista/messianica Ben Gvir possa decidere di provocare la reazione dei palestinesi di Gerusalemme con un’ennesima “passeggiata” di disprezzo sulla sacra spianata delle moschee; che migliaia di coloni suprematisti e fondamentalisti ebraici siano spinti a sciamare come iene assetate di sangue per le vie della parte vecchia di Gerusalemme al grido di “morte agli arabi” e ancora che, come denunciato dal Washington Post e dal quotidiano israeliano Haaretz, delle bande affiliate al Daesh/ISIS possano saccheggiare gli aiuti a Gaza sotto la protezione israeliana.
Ma se il razzismo, l’arabo fobia e l’islamofobia sono le aberranti caratteristiche ideologiche e sovrastrutturali più evidenti del sionismo, trasversali, seppur con molte sfumature e contraddizioni, anche a buona parte del parlamento italiano, gli interessi economici capitalistici sono il flusso sotterraneo che le motiva e le determina.
Lo stesso sionismo, svuotato per un momento dalle aberranti caratteristiche messianiche e ideologiche, si può ridurre ad un semplice fenomeno di colonialismo di insediamento, di furto di terra, di controllo su acqua e risorse naturali. E infatti, senza troppe parole, solo nel 2024 sono già stati costruiti 60 nuovi avamposti colonici in Cisgiordania e, il governo fascio-sionista Netanyahu ha stabilito che, per i prossimi anni, verranno costruite le infrastrutture per 13 nuove città di coloni fondamentalisti nella Cisgiordania …. ufficialmente definita dall’ Onu come occupata.
La stessa proposta trumpiana della “Riviera di Gaza” va guardata pensando che al largo dalla costa esiste il terzo giacimento di gas dell’intero Mar Mediterraneo.
Per fare tutto questo, per concretizzare il progetto sionista della “terra promessa” di una grande Israele, per ottenere questo vogliono arrivare alla soluzione finale. Perché le bombe, la fame, la sete, le malattie, la mancanza di cure e istruzione, non sono solo strumenti di genocidio ma avvisi terroristici di andare via, di lasciare la propria terra prima che sia troppo tardi.
Uno per tutti citiamo il caso della dottoressa Al-Najjar riportando integralmente le righe di Infopal : “Alaa Al-Najjar, medico dell’ospedale Nasser, ha perso nove dei suoi figli nel brutale attacco delle forze israeliane a Khan Yunis. L’attacco ha distrutto l’abitazione della famiglia Al-Najjar e ha innescato incendi diffusi in tutto il quartiere. La dott.ssa Alaa, specialista pediatrica presso l’Ospedale Al-Tahrir all’interno del Complesso Medico Nasser, era uscita di casa quella mattina con il marito, il dott. Hamdi al-Najjar, che l’aveva accompagnata per quello che era iniziato come un turno di routine per prendersi cura di bambini malati e feriti. Non avrebbe mai potuto immaginare che l’ospedale in cui aveva dedicato la sua vita a salvare giovani vite sarebbe diventato il luogo del suo più profondo dolore. Le squadre della protezione civile hanno recuperato tutti e nove i corpi dalle macerie, con otto resti gravemente smembrati dalla forza dell’attacco. I suoi figli uccisi avevano un’età compresa tra i 2 e i 16 anni e suo marito era tra i feriti.” Ci domandiamo se esistano parole per descrivere la sofferenza di questa donna palestinese.
E infine chiudiamo con qualche domanda retorica. Chi agisce per fomentare realmente l’antisemitismo? La risposta è Israele.
La fonte principale di antisemitismo non è ora solo la destra fascista, negazionista e nazista mondiale, ma è oggi Israele perché scientemente assimila la religione ebraica con l’entità sionista Israele in un’equazione falsa e strumentale ebraismo=sionismo, coinvolgendo quindi il credo religioso nel disprezzo e nell’odio per chi sta compiendo un genocidio. Molte/i di quelle/i che guardano i media hanno purtroppo gli occhi e la mente avvelenati dal pregiudizio antisemita e dalle paure fomentate dalla sub cultura razzista e fascista (Meloni ricordi?) oggi con una presa forte a livello mondiale. La stessa destra fascista che invece appoggia il piccolo stato canaglia in funzione di un’egemonia geo politica nell’area medio orientale come sempre con il supporto di una sub-cultura arabo fobica e islamofobica. (L’odio dei fascisti per i “negri” o gli arabi è evidentemente più forte dell’odio contro gli ebrei …….).
Segnaliamo inoltre che chi imbratta, colpisce e danneggia le realtà solidali a Milano come a Roma firmandosi con la stella di David dovrebbe invece usare la bandiera israeliana per non coinvolgere la religione ebraica nell’ orrore genocida compiuto dal sionismo e la stessa Comunità Ebraica dovrebbe prenderne le distanze per non farsi assimilare alle pratiche genocide o alle provocazioni in stile fascista….

Chi combatte realmente l’antisemitismo? La risposta è innanzitutto chi rispetta e difende la verità, ma soprattutto è chi combatte politicamente, eticamente e strategicamente con ogni mezzo necessario contro fascismo, sionismo, razzismo e ogni tipo di discriminazione. Perché sono diverse componenti di un unico progetto capitalista di sfruttamento e di prevaricazione dell’uomo sull’uomo, dell’uomo sulla donna e insieme sulla natura. Chi combatte la divisione in classi e lotta per la giustizia sociale e sta dalla parte giusta della storia e della barricata che divide sfruttati e sfruttatori. Chi combatte il riarmo e la tendenza alla guerra, chi combatte l’imperialismo in ogni sua bandiera!
CONTRO IL GENOCIDIO NON SI TACE!
BASTA IPOCRISIA!
BASTA OCCUPAZIONE BASTA SIONISMO.
CON IL POPOLO PALESTINESE E LA SUA RESISTENZA.
Per il diritto all’esistenza e alla resistenza del popolo palestinese.
Per il diritto al ritorno dei profughi e per una libera Autodeterminazione!
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