16/17 aprile 1975-16/17 aprile 2025 – Claudio e Giannino. Sono passati 50 anni ma noi non dimentichiamo
16/17 aprile 1975 – 16/17 aprile 2025 sono passati 50 anni ma noi non dimentichiamo! Claudio 16 aprile 1975 – Giannino 17 aprile 1975
CLAUDIO VARALLI assassinato a 17 anni il 16 aprile del 1975 con un colpo di pistola alla nuca da una squadraccia fascista. GIANNINO ZIBECCHI investito e schiacciato a 28 anni da un camion dei carabinieri il 17 aprile del 1975 durante le grandi proteste di massa per l’assassinio di Claudio.
NOI NON POSSIAMO DIMENTICARE!!
Dopo il loro assassinio in quel maledetto aprile, un giorno dopo l’altro, altre vite di compagni e compagne sono state spezzate dalla violenza dello stato. Corpi inanimati In una pozza di sangue su un marciapiede qualsiasi in mezzo al fumo dei candelotti o nel buio della notte, colpiti dalla vigliaccheria fascista con un coltello o con una pistola. Non eravamo impreparati alla morte perchè il concetto di militanza politica e di appartenenza ad un ideale cha parlava e parla di uguaglianza e solidarietà era cosi profondamente radicato in noi da mettere in conto il sacrificio per mano delle “forze dell’ordine”, di qualche corpo speciale dei servizi o per un agguato fascista sotto casa.
Parole che oggi sembrano fuori dalla realtà , un’altra vita. Ma era un’altra vita, a solo 30 anni dalla Resistenza che, tradita nelle speranza di una trasformazione radicale della società ci lasciava il testimone. Non è retorica intimista ma la realtà quotidiana in cui erano immerse le vite di chiunque fosse impegnato politicamente in quegli anni. 1969 strage di Piazza Fontana, 1970 strage alla stazione di Gioia Tauro, 1973 strage davanti alla questura di Milano, 1974 strage di brescia ad un comizio sindacale. E l’elenco è incompleto nella sua quotidianità di aggressioni, arresti, ferimenti, assassini a cui rispondevamo con la nostra determinazione e la nostra coscienza politica che rimaneva lucida perchè quello era il nostro compito.Il nostro compito di militanti comunisti all’interno di processi di crescita di movimenti di massa con decine di migliaia di persone in piazza. Karl Marx ci ha insegnato che la storia è fondata sullo scontro tra gli interessi inconciliabli Tra le classi e questo movimento di classe cosi esteso metteva in discussione oggettivamente e soggettivamente il dominio della classe al potere. Il potere dei vari Agnelli e Pirelli, ai cui piedi si è prostrata la cosiddetta sinistra istituzionale, e del sistema di governo democristiano che fungeva da loro comitato di affari.
La risposta del potere all’avanzamento della classe fu durissima in accordo con l’amico amerikano. Il (rimosso dalla coscienza collettiva) tentato colpo di stato fascista di Junio valerio Borghese del 1970 con la VI flotta statunitense che stazionava nel mare Adriatico, aveva tracciato una direzione. Era la strategia della tensione. Una fase storica nella quale il modo di produzione capitalistico dava evidenti segni di crisi facendo saltare il paradigma dell’economia di scala e la classe al potere, per ricostruire i margini di profitto, procedeva con la ristrutturazione nelle fabbriche e con la repressione e l’azzeramento del dissenso sia nel sociale che proprio a partire dalla classe che gli si opponeva.Non vogliamo scrivere un documento di analisi di quella fase ma solo provare a far sentire, a far capire a chi legge, magari con poca esperienza politica, che quelli non erano i cupi “anni di piombo”, come la borghesia li vorrebbe liquidare, ma, al contrario, gli anni dello stragismo di stato per mano fascista ma anche gli anni di un grande “assalto al cielo” per lavoratori e studenti uniti nella e dalla lotta di classe per una rottura anticapitalista. Compagne e compagni che hanno messo in gioco la loro stessa vita, come Claudio e Giannino, per far fare passi in avanti ad un movimento di classe che non si poneva l’obiettivo di un “governicchio” di centro sinistra più realista del re, ma di una rivoluzione per cambiare radicalmente i rapporti di produzione per una società senza più classi nè padroni, nè sfruttamento e che fosse in grado di mettere al centro i bisogni reali di ogni essere umano nel rispetto della natura e dei suoi cicli ecologici.E quella prospettiva per noi rimane trasparentemente l’unica possibile
Claudio, Giannino, sono passati 50 anni ma i nostri occhi al vostro ricordo sono ancora pieni di lacrime. La nostra mente era e rimane però lucidissima e vede bene il nemico di classe di allora e di oggi e i loro servi fascisti di ieri oggi al governo. Non un passo indietro compagno e amico Claudio. Non un passo indietro compagno e fratello Giannino. Un compagno che ha avuto l’onore di conoscervi bene e combattere al vostro fianco.
– alleghiamo il link ad una riflessione del 2005 a 30 anni dal loro omicidio, aggiornata nel 2010 con la ricostruzione storica di quelle giornate con le date degli omicidi politici di compagne e compagni.
https://archivio.csavittoria.org/it/csa-vittoria/aprile-1975-aprile-2010-noi-non-dimentichiamo-0–
alleghiamo un link ad un aggiornamento sulla valenza della loro militanza :Â
– alleghiamo il testo del murales che nell’aprile del 2020 abbiamo riportato sui muri del nostro centro.
https://archivio.csavittoria.org/it/node/499
Perchè il loro ricordo sia memoria attiva per il presente.
Le compagne e i compagni del Csa Vittoria
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