IL SIONISMO È IL CANCRO CHE HA SVELATO LA DISUMANITA’ DELLE “DEMOCRAZIE OCCIDENTALI”
L’imperialismo è barbarie!
….. il popolo palestinese sta scrivendo con il suo sangue una pagina tragica ma allo stesso tempo gloriosa della storia dell’umanità perché sta dando al mondo una lezione di Resistenza che prima di tutto è etica. Un monito a tutti i sionisti e non solo al criminale Netanyahu, una bandiera che ancora sventola contro il loro suprematismo, il loro schifoso razzismo, il loro fondamentalismo religioso il loro nazismo ideologico. Un monito agli ipocriti, agli imbelli “moderati”, ai “farisei, ai perbenisti ignoranti, a tutte e tutti coloro che hanno seppellito nel consumismo la loro umanità….
Sabato 24 maggio ore 16,00
Corteo in solidarietà al popolo palestinese e alla sua Resistenza.
partenza Affori centro – fermata M3 linea gialla
termine Piazzale Maciachini – fermata M3 linea gialla
- CONTRO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE A GAZA PER BOMBE, FAME, SETE E MANCANZA DI CURE.
- CONTRO LA PULIZIA ETNICA IN CISGIORDANIA.
- PER UNA SOLA PALESTINA LIBERA DAL FIUME AL MARE, TERRA DI CONVIVENZA E DI PACE CON GERUSALEMME CAPITALE.
- PER IL DIRITTO AL RITORNO DEI PROFUGHI.
- PER IL DIRITTO ALLA LIBERA AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO PALESTINESE.
A FIANCO DELLA SUA RESISTENZA!
È passata da poco la ricorrenza della Nakba, 15 maggio 1948, la catastrofe per il popolo palestinese che si porta infatti dietro, mai rimarginata, quella ferita che ne ha caratterizzato e ne caratterizza ancor oggi l’identità.
Quella ferita non si è mai chiusa e infatti sanguina copiosamente da 77 anni come monito dell’ingiustizia storica inflitta al popolo palestinese dal sionismo e dall’occidente “democratico”. Oggi però i macellai sionisti stanno praticando una nuova Nakba per rimuovere definitivamente il popolo palestinese dalla storia.
È infatti iniziata una nuova fase criminale dell’operazione militare dell’esercito israeliano che mira alla conquista dell’intera striscia di Gaza denominata “i carri di Gedeone”.
Il piccolo stato canaglia, l’entità sionista Israele, attribuisce a questo nuovo palese atto di genocidio un nome mitologico pescato dal solito repertorio della tradizione messianico/ideologico in difesa del popolo ebraico. Gedeone, il profeta, il guerriero, il poeta, l’eroe che, con poche forze a disposizione, difese la popolazione ebraica attaccando e distruggendo il nemico. Ancora una volta i carnefici sionisti si spacciano per vittime come quando l’affermazione di esistenza e di legittima resistenza del 7 ottobre 2023 venne raccontata e criminalizzata con lo stigma dell’antisemitismo e definita come una persecuzione contro gli ebrei in quanto tali.
Ma la realtà è un’altra e mai come oggi, la verità è rivoluzionaria perché smaschera e fa piazza pulita della propaganda filosionista a favore dell’imperialismo occidentale.

È in corso un’operazione di invasione con carri armati, bombardamenti aerei e droni diretta al progressivo controllo operativo (stanziale) di sempre maggiori aree di Gaza. Gli assassini in divisa, certi dell’impunità totale garantitagli dall’imperialismo occidentale, non diramano neanche più il preavviso dello sfollamento prima dei bombardamenti arrivando a colpire zone indicate come sicure fino a poche ore prima come è accaduto ad Al Mawasi. Il risultato è la morte di centinaia di donne, uomini, bambine e bambini palestinesi e proporzionalmente un numero incalcolabile di feriti che urlano sotto le macerie ma che nessuno ha la possibilità di soccorrere perché i macellai in divisa hanno il compito di non far avvicinare i soccorritori per impedire sopravvivano.

Il “Piano generale” della coppia criminale Trump Netanyahu è la soluzione finale per il popolo palestinese. Prima lo sterminio, con la solita scusa della “guerra al terrorismo” che ha coperto ogni crimine e le guerre di rapina imperialista negli ultimi decenni della storia dell’umanità, poi la pulizia etnica e ora la deportazione di massa.
Il piano prevederebbe la conquista e il controllo militare dell’intera striscia di Gaza e la costruzione di un “recinto” nella zona di Al Mawasi simile ad una “riserva indiana” dove costringere un milione di palestinesi deportando l’altro milione in Libia.
Questo lager nazista passerebbe sotto il controllo esclusivo dell’esercito israeliano senza neanche alcun riconoscimento per Onu o alcuna agenzia umanitaria internazionale. Ricordiamo solo che al valico di Rafah sono parcheggiati centinaia di camion con aiuti umanitari di agenzie internazionali a cui viene negato l’accesso dal 2 di marzo. Gaza di trova ormai da quasi 3 mesi senza alcun supporto alimentare o medico.
La soluzione finale degli assassini Trump-Netanyahu indicherebbe la Libia come possibile destinazione finale, in virtù del fatto che gli Usa hanno annunciato il possibile sblocco di miliardi di dollari congelati da anni come sanzioni al governo Gheddafi da versare nelle tasche di qualche potentato locale che già gestisce la detenzione dei migranti dell’Africa sub-sahariana.

In sintesi, il criminale presidente Usa, da una parte, tratta amichevolmente con i governi infami dei paesi arabi mentre dall’altra lancia degli appunti formali al comportamento genocida di Netanyahu perché questo farebbe scoprire la maschera dei falsi amici del popolo palestinese intralciando il flusso di miliardi di dollari in commesse e accordi strategici economico/militari tra Usa e le varie petromonarchie arabe.
Descrivere l’orrore quotidiano è impossibile e questa è solo una brevissima sintesi che fotografa la situazione all’oggi nella consapevolezza che le dinamiche delle contraddizioni interne al fronte imperialista/sionista è tale che ci potranno essere sviluppi nei prossimi giorni. Il dato certo è che io popolo palestinese non può, ancora una volta, essere lasciato da solo e ci chiede il massimo dello sforzo per un sostegno concreto in termini di mobilitazione di lotta e di denuncia politica antimperialista come anche di valorizzazione dell’empatia e della solidarietà che l’immane sofferenza palestinese sta smuovendo.
Siamo certamente ripetitivi ma non ci fermeremo mai dal dire che il popolo palestinese sta scrivendo con il suo sangue una pagina tragica ma nel contempo gloriosa della storia dell’umanità perché sta dando al mondo una lezione di Resistenza che prima di tutto è etica.
Un monito a tutti i sionisti e non solo al criminale Netanyahu, una bandiera che ancora sventola contro il loro suprematismo, il loro schifoso razzismo, il loro fondamentalismo religioso il loro nazismo ideologico. Un monito agli ipocriti, agli imbelli “moderati”, ai “farisei”, ai perbenisti ignoranti, a tutte e tutti coloro che hanno seppellito nel consumismo la loro umanità, a tutte e tutti coloro che, scioccati dalle foto di bambini e bambine che muoiono per fame e per sete, dicono solo ora che è necessario fermare le mani assassine degli assassini, uno schiaffo a coloro che pensano che sia solo Netanyahu il problema e non il sionismo come progetto economico/politico/ideologico/messianico.
Davanti alle foto drammatiche che arrivano da Gaza e dalla Cisgiordania, Meloni & C. si girano dall’altra parte e coprono il genocidio con affermazioni che possiamo sintetizzare con…. ne hai ammazzati abbastanza ora non esagerare.
Nel frattempo, si criminalizza la Resistenza palestinese mettendo sotto processo per terrorismo i compagni palestinesi Anan (ancora in carcere) Ali e Mansour colpevoli di aver resistito all’ occupazione militare sionista in Cisgiordania e contro i quali prossimo 21 maggio riprenderà il processo all’ Aquila.
Meloni & C. non solo non mettono in discussione alcun tipo di collaborazione economica e militare ma anzi aumentano gli accordi Italia-israele sulla cyber sicurezza, nessuno parla di sanzioni mentre sono diventati 16 i pacchetti di sanzioni contro la federazione Russa.
Sono evidentemente 2 pesi e 2 misure per favorire e proteggere gli amici e colpire i nemici dell’imperialismo Usa perché, andando al nocciolo strutturale, l’intera questione israeliane gira intorno a interessi economico-geo-politici e quindi la continuità delle politiche filo sioniste di ogni governo statunitense ci spiega come la nascita dell’entità sionista Israele sia stata funzionale alla creazione di una testa di ponte occidentale a protezione del flusso di merci e scambi commerciali con l’Oriente da parte del colonialismo inglese prima e ora come presidio dell’imperialismo statunitense in funzione di controllo nell’area Medio orientale.

Provando in poche righe a spiegare l’aspetto strutturale delle ragioni del genocidio, accantonando per un attimo le caratteristiche sovrastrutturali della ferocia sionista sulle quali ci siamo spesso dilungati, dobbiamo precisare che, senza alcuna genericità, il termine imperialismo non indica una particolare aggressività in politica estera, ma ci spiega nel dettaglio la fase raggiunta dall’economia capitalista in una fase di crisi globale del modo di produzione capitalistico che ha spinto verso l’aggregazione tendenzialmente monopolistica di gruppi economici per combattere l’aumento esponenziale della concorrenza in mercati già al limite della saturazione. In sintesi, la fase suprema del dominio di classe. Quando questa concorrenza diventa insopportabile dal punto di vista della riduzione dei margini di profitto capitalistici, la soluzione naturale è un attacco ai diritti, ai livelli salariali, alla trasformazione in senso autoritario dello stato sul fronte interno e sul fronte esterno emerge sempre più prepotentemente una tendenza alla guerra di cui la corsa al riarmo europeo è una spia illuminata che ormai sta condizionando ogni scelta.
Il contesto globale, lo sfondo di ogni agenda politica è ormai quello di guerra e il genocidio palestinese fa parte di questo pacchetto di accordi /coperture dove la vita umana è irrilevante davanti al profitto.
FERMIAMO IL GENOCIDIO SUBITO!
FERMIAMO LA PULIZIA ETNICA SUBITO!
TOGLIAMO IL CONTROLLO DEGLI AIUTI UMANITARI AI MACELLAI SIONISTI!
PER IL DIRITTO ALL’ESISTENZA, ALLA RESISTENZA, AL RITORNO DEI PROFUGHI
DELLA NAKBA DEL 1948 E DELL’ ESPANZIONE COLONIALE DOPO LA GUERRA DEL 1967.
PER UNA PALESTIN ALIBERA!
A FIANCO DEL POPOLO PALESTINESE E DELLA SUA RESISTENZA!
ANAN ALI MANSOUR LIBERI!!!
ULTIME DA GAZA
Dei 5 camion entrati lunedì a gaza, di cui i media internazionali parlano per migliorare l’immagine del sionismo, 2 camion erano carichi di sudari, donati da un paese arabo alle Nazioni Unite. Sacchi bianchi con la scritta “Sudari” in blu. Non si tratta di aiuti alimentari ma di preparazione a una morte di massa. gaza non vien nutrita, viene sepolta.

L’ingresso in totale di nove camion nella Striscia di Gaza da parte di Israele non rappresenta affatto un gesto di buona volontà da parte dell’esercito di occupazione e del suo governo fascista. Si tratta, piuttosto, di un’azione basata su un accordo preventivo con gli americani in cambio del rilascio del prigioniero Idan Alexander. Israele sta ritardando deliberatamente l’ingresso di questi aiuti per provocare la morte per fame nella Striscia di Gaza. Le forze d’occupazione hanno inoltre deliberatamente colpito e devastato il magazzino di materiali e forniture mediche all’interno del complesso medico Nasser.
Le compagne e i compagni del Csa Vittoria
info@csavittoria.org – csavittoria.org
Ricordiamo che la raccolta di fondi prosegue,
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