Segnaliamo e consigliamo vivamente la lettura di questi articoli ripresi da Carmilla On line. Sono ragionamenti certamente utili per una maggiore comprensione, da una parte con il contributo di Emilio Quadrelli , di ciò che è realmente accaduto in Francia, facendo così piazza pulita della retorica del racconto ufficiale che interpreta quei “fuochi” francesi solo a rivolta pretestuosa del “popolo degli abissi” in una commistione tra islamizzazione e il rifiuto di un processo graduale di “integrazione”, senza comprendere le nuove e diffuse forme contraddittorie della composizione di classe e i compiti che ci attengono per indicare una via di ricomposizione. Le interviste ad alcuni protagonisti chiariscono inoltre come la stessa reazione violenta da parte dello stato indichi sia chiarificatrice dello stato dei rapporti di classe attuali in Francia.
https://www.carmillaonline.com/2023/07/13/cronache-marsigliesi-8-la-gue…
L’altro articolo riguarda invece un interrogarsi sulle riflessioni di un Karl Marx che nell’ultima parte della sua vita approfondisce e arricchisce il suo studio e la sua ricerca sui sistemi precapitalisti, le scienze naturali e il rapporto tra uomo e natura. Un articolo che, ci permettiamo di suggerire, vada letto con occhio certamente critico, senz’altro però attento agli interrogativi che ci pone sulla qualità, la prefigurazione e sulle prospettive di un’alternativa di classe e di una società complessivamente antagonista all’ attuale in un evidente stato di disfacimento e degrado al di là della prosa entusiastica degli apologeti del capitalismo servi del profitto e della narrazione del comando capitalista.
Aspetti, in qualche modo “nuovi” sui quali dedicheremo un’ulteriore, speriamo approfondita, riflessione
Buona lettura e buone riflessioni
Introduzione alla lettura :
Cronache marsigliesi /8: la guerra civile in Francia. Un tentativo di bilancio – Emilio Quadrelli
... “Qua non si tratta di gridare al fascismo e neppure Le Pen, per essere chiari, pensa di restaurare Vichy, ma di cogliere la messa in atto di una guerra civile su basi nazionaliste intorno alla quale si coagulano diversi pezzi di società. Questo meccanismo è in atto e, come sempre, a un certo punto le cose cominciano a marciare da sole. Questo fa capire anche la cautela che c’è tra la gente dei “quartieri”. Però questo indica anche un’altra cosa,la possibilità che questa situazione offre alle forze rivoluzionarie ma, e lo ripeto sino alla noia, bisogna uscire dall’estetica del conflitto e dalla logica della spallata. In Francia, oggi, va sperimentata una forma organizzativa, su più piani, che sia in grado di instaurare un dualismo politico a tutti gli effetti. Chiaramente questa scommessa è tutto tranne che facile e scontata. Quello che sta andando in scena in Francia, nonostante le indubbie particolarità che ovviamente vi sono e vengono da lontano, ha a che fare con un modello politico e sociale che appartiene al mondo capitalista contemporaneo e, proprio per questo, credo che sia un errore, come spesso accade, ridurre il tutto al “caso francese”. Io credo che in quanto sta accadendo dobbiamo leggere una tendenza in atto del comando capitalista e non il frutto di ciò che viene comunemente definita “frattura coloniale”. Se guardiamo bene la Francia, in realtà, è il laboratorio europeo del modello americano e quindi del punto più avanzato dello sviluppo capitalista...
“Siamo marxisti, oltre il produttivismo c’è di più” Carmilla on line – 18 luglio 2023
...“La domanda sorge spontanea: Marx era davvero un produttivista? La risposta potrebbe sembrare scontata perché per il materialismo storico, comunemente inteso, lo sviluppo delle forze produttive rappresenta il lato positivo della storia che, arrivato ad un certo punto, rompe la gabbia dei rapporti di produzione e consente di passare ad un modo di produzione più progredito. Questo è accaduto con il passaggio dal feudalesimo al capitalismo e lo stesso accadrà quando il capitalismo sarà soppiantato dal comunismo. È incontrovertibile che Marx abbia sostenuto queste posizioni. Ma è tutto qui? Kohei Saito, marxista giapponese che ha goduto di una inaspettata fama tra il grande pubblico del suo paese, sostiene che oltre il produttivismo c’è di più. Nel suo Marx in the Anthropocene: Towards the Idea of Degrowth Communism, argomenta che nella biografia intellettuale del rivoluzionario tedesco è possibile trovare le tracce di uno sviluppo teorico che pone le premesse, come indica il titolo del libro, di un comunismo della decrescita. Una tesi senz’altro originale e radicale che vale la pena di conoscere, anche al di là dei suoi possibili aspetti problematici. Due sono i passaggi fondamentali che, secondo l’autore giapponese, mettono in luce l’importanza fondamentale di concetti come metabolismo tra uomo e natura e frattura metabolica che pur appaiono sporadicamente nel corpus marxiano: negli anni Sessanta la formulazione del concetto di “sussunzione reale” e, nel periodo successivo al 1867 anno di pubblicazione del Capitale, le estensive ricerche di Marx sui sistemi precapitalistici e sulle scienze naturali…