Iniziamo con un'affermazione di merito sostenendo che, confermando ogni scontata previsione, il governo Meloni si sta sempre più definendo come un governo di servi del capitale.
In questo quadro generale di guerra, di crisi economica - aumento dell'inflazione e di un impoverimento generale con un incremento della precarietà e del cosidetto lavoro povero e un tasso di disoccupazione ancora molto elevato sopratutto a sud - l'indirizzo complessivo di questa pericolosa accozzaglia di governo è rivolto a favorire gli interessi corporativi della grande e media borghesia, mentre alla piccola si provvede con l'allargamento della flat tax, condoni vari e l'incitamento all'evasione fiscale.
Di tassazione sugli extra profitti non si parla più, come d'altra parte non si è mai ovviamente parlato di destinare una parte consistente del PNRR (per la maggior parte a debito) a investimenti assolutamente prioritari su sanità, scuola e cultura, welfare, case popolari ecc. La stessa elemosina dell'intervento sul cuneo fiscale, a detta dello stesso Giorgetti, ha il senso di una pietra tombale su ogni contrattazione salariale.
In altre parole : Italiani di cielo, di terra e di mare...... beccatevi 'sti quattro soldi ma guai se rompete i coglioni !!
Rinviamo ad un prossimo ragionamento a tutto campo, che a breve pubblicheremo, la critica agli aspetti strutturali e alle misure economiche di questo governo di pericolosi e boriosi pagliacci nel loro ruolo storico di braccio armato del potere in senso economico, politico e repressivo.
I neri topi di fogna sono usciti dalle fogne animati da voglia di vendetta e odio anticomunista che emerge ad ogni loro affermazione.
Senza però voler neanche lontanamente agitare lo spettro del fascismo in camicia nera, l'allarme che vogliamo lanciare è quello di una pericolosa revisione della storia e il tentativo di questo nuovo volto della destra radicale di riscriverla valorizzando il loro passato organicamente legato al fascismo in camicia nera.
In sintesi cos'è stato il fascismo della marcia su Roma ? Il fascismo è stato solo espressione del volto più violento della borghesia italiana per la prima volta adottato e istituzionalizzato per combattere l'avanzamento dei lavoratori e delle masse contadine.
Ora invece sembrano solo un'accozzaglia di stupidi burattini (presi singolarmente lo sono) tutti protesi a evidenziare, con infantilismo e il sottofondo di una buona dose di superficialità e arroganza, la loro identità "(sub)culturale" sostanzialmente fascista su ogni argomento, e questo sarebbe quasi ridicolo se invece non pesasse e incidesse tragicamente sulle nostre vite.
Il martellamento quotidiano di (dis)valori, amplificati dalla grancassa dei media e di giornalisti ormai proni davanti al nuovo padrone, ha l' obiettivo il rendere "normale" e comunemente accettata la loro (sub o pseudo) cultura : dio patria e famiglia. Insieme allo slogan "prima gli italiani", ripetuto ossessivamente, sono elemento fondante di un'ideologia nazionalista suprematista e bellicista che inspiegabilmente in molti non vogliono affermare quanto sia coerentemente e trasparentemente fascista direttamente ripresa dal ventennio mussoliniano.
La preoccupazione diffusa non crediamo dovrebbe essere quella di minimizzare l'alto tasso di fascismo del governo Meloni, quanto invece dovrebbe essere rivolta alla mancanza di sufficienti anticorpi culturali e politici che produce un possibile allargamento del consenso a questa ideologia antiproletaria di sostegno del mantenimento del profitto di classe e della subordinazione di una classe sull'altra.
Da questo punto di vista crediamo evidente e denunciamo la responsabilità della cosidetta sinistra di governo, evolutasi o meglio degenerata da socialdemocrazia in liberal democrazia, che ha ridotto il 25 aprile ad un sepolcro impaludato e l'antifascismo a immaginetta. più o meno santificata del passato. a cui ricorrere davanti ad una recrudescenza della destra radicale, ma mai dal punto di vista valoriale come guerra contro ogni ingiustizia in qualsiasi forma essa si presenti, fascismo, razzismo,sessismo, omo,lesbo, transfobia.sfruttamento. criminalizzazione della povertà ecc..
L'antifascismo deve però anche essere qualcosa di più. L'antifascismo è parte della coscienza di classe e crediamo infatti sia un collante valoriale necessario di un immaginario di trasformazione rivoluzionaria della società in senso anticapitalista ricordando ad esempio quando i partigiani comunisti (guarda caso) imposero, nelle repubbliche della Val D'Ossola, il primo contratto che equiparava donne e uomini dal punto di vista salariale.
Perchè era questo l'ideale a cui i partigiani aspiravano e per cui lottavano mettendo a disposizione la loro stessa vita; non solo contro il fascismo delle schifose carogne in camicia nera ma, con le armi in mano, per una nuova società basata sulla giustizia e sull'uguaglianza sociale.
Il fascismo è la vigliacca negazione di tutto questo ma non crediamo assolutamente sia all'ordine del giorno la riproduzione del fascismo in camicia nera, al di la dell'evidente e pubblica nostalgia di numerosi esponenti di Fratelli d'Itala.
Affermare questo sarebbe sbagliato storicamente, non servirebbe e sarebbe persino controproducente, ma vogliano però lanciare un allarme sugli obbrobri storici e sull'utilizzo di concetti suprematisti come "la sostituzione etnica" cavallo di battaglia del fascismo e del nazismo contro gli ebrei a "giustificazione" dell'olocausto. Il "difendiamo i confini" con il quale il governo Meloni si erge a difesa della identità nazionale (?) contro il complotto dei poteri forti ( (Mussolini parlava di complotto giudaico-massonico e di plutocrazie), contro l' invasione (presunta) degli immigrati con l'obiettivo di sostituire la nostra razza (ariana?).
Una società in disfacimento etico come l'attuale concentrata unicamente sul profitto e sulla spietata concorrenza tra esseri umani, per la Meloni le fragilità diventano devianze da superare con la disciplina, lo sport e, perchè no, una bella divisa e così lo stesso servizio di leva, oggi riproposto per la "formazione dell'italica gioventù" cosa è se non la rivisitazione aggiornata del motto del ventennio "libro e moschetto fascista perfetto" e potremmo andare avanti.
L'odioso paternalismo razzista della Meloni in quell'ipocrita abbraccio con 3 bambini in Etiopia, senza nessuna scusa ufficiale per gli anni di feroce colonialismo degli "italiani brava gente", fa il paio con la spinta alla natalità delle "mamme italiane" per non imbastardire la nostra razza. E infatti lei “pensa argutamente ” di poter sostituire la forza lavoro immigrata con un ingresso in massa delle donne nel mondo del lavoro.
Parole identitarie, vuota irrealistica propaganda ?
Ne siamo convinti, ma è anche un lessico ripreso pari pari dal ventennio, un miscuglio di retorica e di volgare e pedestre demagogia fascista che si sparge a piene mani su una platea ben accordata dalle corde di un revisionismo storico e da un'ignoranza diffusa e voluta a piene mani da un sistema politico per riprodurre il proprio potere.
Ma è proprio quel disfacimento etico di cui prima facevamo cenno che potrebbe spingere anche pezzi della nostra classe nel tragico abbraccio di un'ipotetica idea di comunità che dia identità, sicurezza e senso di appartenenza.
Con l'avvicinarsi del 25 aprile il disegno è però chiaro: parificare i contendenti, partigiani da una parte e torturatori repubblichini dall'altra, e avviare uno strumentale processo di riconciliazione e pacificazione finalizzato alla loro legittimazione politica. Ma nel frattempo la "Fiamma tricolore" del Msi rimane e le radici sono sempre quelle. Almirante, assassino di partigiani e collaborazionista con i nazisti viene rivalutato pubblicamente e si lavora per la creazione di un retroterra "culturale" che possa diventare egemone a livello di massa. E in questo si arruola Dante come fondatore della cultura di destra (!), si minacciano provvedimenti contro una preside che difende gli studenti aggrediti da una squadraccia fascista vicina al partito di governo e ricorda come l'antiscismo sia un valore culturale imprescindibile della società italiana post fascista. (purtroppo solo a parole)
La democrazia borghese è per noi solo uno strumento del dominio di classe diverso dal fascismo, ma sarebbe irrealistico. miope, controproducente e sbagliato, non saper cogliere la trasformazione in atto nella società perchè è anche sulla base di quei disvalori e della campagna di odio contro gli immigrati che questo governo vinto le elezioni in una veste più coerentemente e superficialmente più seria del pagliaccio leghista Salvini. E sempre su quei (dis) valori che, nella generale precarietà e insicurezza esistenziale, si può affermare un possibile consenso di massa ad una nuova forma di democrazia autoritaria che sia strumento di difesa della classe al potere.
Un potere che dal punto di vista politico è passato dalle mani inguantate di Draghi, rappresentante diretto del capitale produttivo e finanziario, alle mani ancora maleodoranti di fogna di un governo Meloni che sta facendo sostanzialmente fede alla stessa famosa agenda, tanto sostenuta da PD Calenda ecc.., ormai indispensabile per la sopravvivenza del modo di produzione capitalistico, ma certamente ben lontana dagli interessi del mondo del lavoro, dai nostri interessi di classe.
Nessuna pacificazione con il fascismo!
Fascisti carogne tornate nelle fogne!
Ora e sempre resistenza contro ogni fascismo!
Per un fronte di classe internazionalista contro capitalismo e fascismo!