NO AL DDL 1660 - NO ALLO STATO DI POLIZIA Un appello alla convergenza

Inviato da redazione il Gio, 13/03/2025 - 08:59
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Il corteo del 22 febbraio è stato un momento importante che ci ha visto insieme tutte e tutti in piazza con un'ottima partecipazione frutto dello sforzo organizzativo delle realtà coinvolte. 
Per far crescere ulteriormente quanto abbiamo già messo in piazza crediamo  sia ora assolutamente necessaria un'assunzione di responsabilità collettiva lavorando per una convergenza sulle prossime iniziative.
Siamo convinti ci si trovi pienamente inseriti anzi trascinati in una fase di trasformazione che possiamo definire epocale.
Non vogliamo tediare chi ci legge con analisi complessive già sviluppate in altra sede; vogliamo solo sottolineare che la crisi globale del modo di produzione capitalistico basato sullo sulla massimizzazione dei profitti e dei consumi a danno delle classi subalterne e dello stesso pianeta, ci sta portando sempre più vicini ad una possibile guerra tra blocchi di potere imperialistici.
La concorrenza per l'egemonia e il controllo sui mercati e sull'accaparramento delle risorse primarie per un nuovo sviluppo tecnologico, stanno sempre più aprendo aprendo la strada a conflitti "locali" e non solo, che investono per ricaduta i livelli salariali ed esistenziali per milioni di lavoratrici e lavoratori in ogni settore produttivo in tutto il pianeta allargando la fascia di donne e uomini espulsi o mai inseriti nel ciclo produttivo che vivono a livello o sotto il livello di povertà.
L'accelerazione impressa dalla nuova amministrazione statunitense alla politica dei dazi è il presupposto per un'ulteriore escalation di una guerra che da economica, si è già trasformata e potrà ancora evolversi in scontro militare diretto.
La fase di crisi economica è tale che, come ben indicato dal piano Draghi, la corsa al riarmo per  800 miliardi di euro non è solo un treno in corsa verso la guerra mondiale, altro che deterrenza, ma è più complessivamente una scelta strategica del capitalismo occidentale. ed europeo in particolare, per dare avvio ad un nuovo ciclo di valorizzazione del capitale che garantisca una risalita del p.i.l. con nuovi profitti basati l'espansione a dismisura del comparto della produzione bellica. Ciò comporta la joint venture europea per la ricerca e la produzione di carri armati e nuovi aerei da combattimento e l'investimento e nella ricerca di nuove tecnologie finalizzate all'uso bellico con possibili ricadute nel "civile" (dual use). 
 
Questa scelta strategica ha una ricaduta immediata dal punto di vista dei meccanismi di riproduzione del controllo sociale con nuovi livelli di gerarchizzazione e arruolamento ideologico adeguato ad un'economia di guerra in evoluzione. Ma si sta concretizzando anche con l'imposizione di politiche securitarie che, superando a destra il vecchio fascista "codice Rocco", stanno trovando concretezza nel DDL 1660.
 
Questa nuova fase impone un adeguamento delle prospettive di lotta per tutte e tutti noi. Crediamo ci imponga, nel rispetto della legittima appartenenza alle diverse aggregazioni nazionali sulla base di una maggiore affinità e condivisione di merito e metodo, la convinta ricerca di forme trasparenti di convergenza su tutte le prossime iniziative tematiche  sulle quali riversare ogni sforzo di partecipazione. Crediamo che la stessa piazza del 22 febbraio ci abbia chiesto questo sforzo di allargamento. Una convergenza condivisa e allargata per organizzare iniziative territoriali e cittadine e allargare il fronte di opposizione allo stato di polizia in costruzione anche con l'utilizzo del DDL 1660.
Diamo la nostra disponibilità alla partecipazione alle prossime iniziative.
Con la Palestina nel cuore!
 
Le compagne e i compagni del CSA Vittoria