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SABATO 10 AGOSTO ore 17 San Babila 43° sabato di mobilitazione a fianco del popolo Palestinese

leggi, diffondi e soprattutto partecipa

Smotrich, il ministro delle finanze dell’entità sionista-Israele, dichiara:

“Potrebbe essere giustificato causare la morte di 2 milioni di gazawi, ma il mondo non ce lo permetterà”

SABATO 10 AGOSTO ore 17 San Babila

43° sabato di mobilitazione a fianco del popolo Palestinese

organizzato dalle Associazioni e Comunità Palestinesi.

BASTA GENOCIDIO! BASTA IMPUNITA’ per i criminali sionisti!

Agosto 2024: si consuma il genocidio del popolo Palestinese, giorno dopo giorno, ora dopo ora.

Mentre viene oltrepassata la soglia dei 140.000 Palestinesi morti/e, feriti/e e dispersi/e, l’interesse di media e del governo italiano si riversa invece sulle Olimpiadi.

La grande farsa delle Olimpiadi 2024, decantate come “ponte di pace tra popoli e culture”, diventa invece simbolo della “pace imperialista”. In linea con l’abituale doppiopesismo si stendono tappeti rossi e si omaggia lo stato genocida Israele (alleato e amico) mentre agli atleti russi, in rappresentanza del paese in guerra con blocco Usa-Nato-Europa, viene permesso di partecipare ma senza la propria bandiera.

Ma la potenza di fuoco del controllo politico/mediatico sulle coscienze, e dell’auto censura, è stata così pressante da non far smuovere alcun sussulto o alcuna sollevazione indignata nei media, anche di orientamento …”progressista”.

 C’è stato un silenzio assordante anche quando il criminale assassino Netanyahu, pur intestatario di un mandato di cattura internazionale per crimini contro l’umanità dalla Corte Penale di Giustizia, ha fatto la sua sfilata propagandistica al parlamento Usa che gli ha tributato un’oceanica standing ovation, e il suo compare terrorista Herzog (presidente dell’entità sionista-Israele) ha stretto calorosamente le mani di Mattarella e Meloni viaggiando impunemente in lungo e largo tra Roma e Parigi.

Ci permettiamo, ora, una veloce digressione sulla vacanza parigina della presidente del consiglio per sottolineare come la Meloni, impegnata nella sua opera di distrazione di massa, ha evidenziato ancora una volta l’assetto ideologico che ispira politicamente questo governo: dio, patria e famiglia illuminati dalla fiamma mussoliniana. 

Abbiamo infatti visto una Meloni in tenuta ginnica, diventata esperta di regole e livelli di testosterone, che approfitta per prendere posizione contro ………. “un algerino che prenderà a pugni una donna italiana” (titolo del quotidiano “La Verità) per rivendicare la supremazia della “normalità” contro le supposte “devianze”.

Una Meloni in camicia nera che non accetta la già tardiva verità storica delle ancora nebbiose sentenze contro le stragi neofasciste metà fine anni ’70 (strage Brescia 1974-8 morti+100 feriti) (strage Italicus 1974-12 morti+48 feriti) (strage di Bologna 1980-85 morti oltre 200 feriti) indicandole solo come verità giudiziarie e … ricostruzioni politiche per colpire la destra. Come se lei non provenisse e non rivendicasse di provenire da quella cloaca di rifiuti della storia chiamato MSI.

le mani di entrambi sono sporche di sangue 

Ma tornando a scrivere di Palestina, prima parlavamo di potenza di fuoco politico mediatica indirizzata al controllo delle coscienze e crediamo vada denunciato come questo silenzio complice sia generalizzabile a chi della “sinistra di governo” si professa “pacifista” ma non si mobilita contro il genocidio, nascondendosi dietro la comoda, ipocrita riproposizione della teoria degli opposti estremismi: da una parte il fascista Netanyahu e dall’altra i “terroristi palestinesi.

E così siamo sommersi da ondate di falsità mediatica quotidiana che parla di una guerra e non di un genocidio.

Che paragona ed equipara l’”assassinio” di un criminale in divisa dell’IDF con tanto di nome e cognome, all’inumana condanna all’invisibilità di donne, uomini, bambine e bambini bruciati vivi, devastati dalle bombe, uccisi da vigliacchi cecchini dell’IDF e descritti invece semplicemente come “morti”. 

Dando come scontato che la morte sia il destino predestinato del popolo Palestinese.

D’altra parte, il ministro Smotrich dichiara alla rivista “The Times of israel” che:  “May be “justified “to cause 2 million Gazans to die, but world won’t let us! “Potrebbe essere giustificato causare la morte di 2 milioni di gazawi, ma il mondo non ce lo permetterà”!!!!!

Queste dichiarazioni che suonano come sentenze, come altre in precedenza di golda Meir e del magnificato premio nobel Rabin,  dimostrano quella che un briciolo di onestà intellettuale classificherebbe come un’ovvietà, e cioè che l’ostacolo maggiore alla Pace non siano solo Netanyahu e la sua banda di assassini, ovviamente invisi e bersaglio politico, in quanto criminali, dell’ipocrita opposizione “liberal” del mondo occidentale, ma che la violenza genocidaria di Netanyahu sia una scusa per non affrontare le radici del problema è cioè il sionismo come ideologia suprematista che giustifica il colonialismo. 

Perché questo vorrebbe affrontare la Nakba del 1948, e mettere in discussione l’esproprio violento e terroristico di terra palestinese, con l’azzeramento di interi paesi, da parte delle bande terroristiche sioniste finalizzato all’insediamento di nuove colonie ebraiche. 

Perché vorrebbe dire ripensare al debito morale dell’occidente, dopo l’Olocausto, accollato invece con violenza e terrore sul popolo Palestinese.

Perché vorrebbe dire mettere in discussione le responsabilità e le complicità delle cosiddette “grandi democrazie europee” nella mancata applicazione di ogni risoluzione dell’Onu che intimava ad Israele il diritto al ritorno dei profughi, il ritiro entro i confini del 1967, già stabiliti arbitrariamente; risoluzioni che condannavano l’uso illegittimo della forza, delle torture, della decimazione, degli arresti arbitrari, dell’orrore della sopraffazione che è normalità quotidiana subita dal popolo Palestinese, della prevaricazione suprematista che normalità di un’occupazione coloniale.

la chiave simbolo del ritorno

E i governi del mondo imperialista globale si inchinano davanti ad uno stato canaglia che azzanna vite umane e la stessa civiltà umana.

Crediamo anche ovvio ritrovarsi nella paura collettiva di un’escalation di guerra, fino al possibile uso tattico dell’atomica, dove vengano direttamente o indirettamente coinvolti e impegnati sia i protagonisti dello scontro regionale Libano, Yemen, Iraq, Siria, Iran, che di quello globale Usa, Nato, Gran Bretagna, Europa-Cina, Russia….

Ma anche questa è un ulteriore ipocrisia della pace imperialista, la stessa “pace” che si chiede mentre si forniscono armi allo stato genocida per continuare lo sterminio di massa a Gaza e in Cisgiordania. 

La stessa ipocrisia e doppiopesismo che invoca una de-escalation da una parte mentre, dall’altra, garantisce impunità e protezione agli assassini di Ismail Haniyeh dirigente politico e rappresentante della resistenza Palestinese, controparte nelle trattative di “pace” e, in questo ruolo, vittima di un attentato terroristico in un paese straniero.

ISRAELE NON VUOLE LA PACE!

La stessa ipocrisia che intima a chi si oppone al genocidio Palestinese di subire ogni sorta di prevaricazione violenta e terroristica in nome del “diritto alla difesa di Israele”.

Perché l’entità sionista-Israele non vuole la pace a nessun livello fino a quando non sarà sicura di avere il controllo militare, e in seguito politico (leggi ANP), su tutta la Palestina storica, dalla Cisgiordania, dove le canaglie naziste stanno incrementando gli espropri, le violenze e le uccisioni (almeno 10 giovani palestinesi assassinati dall’IDF il 6 agosto), all’intera striscia di Gaza.

Una striscia di terra ridotta ormai ad un ammasso di rovine (altre 2 scuole Onu diventate centro accoglienza per rifugiati sono state rase al suolo) e dove ormai si muore di sete e di fame e di malattie oltre che di bombe e di violenza sionista.

MA LA RESISTENZA CONTINUA!

Per questo diciamo ai “benpensanti”, ai “moderati”, a chi tentenna, a chi ancora non ha capito che la pulizia etnica è un progetto politico che si chiama sionismo, a chi crede che il 7 ottobre sia l’inizio di tutto e non solo un giorno di guerra come gli altri dei precedenti 76 anni di violenza subita invece dalla popolazione civile Palestinese. Un giorno di guerra con il suo portato di orrore che è una goccia nel mare di disumana sofferenza quotidiana del popolo palestinese che dura da quasi 8 decenni. A chi ancora pensa sia possibile trovare giustificazioni ad un genocidio, a chi ancora dice ma…, a chi ancora non vuole capire per ignavia, egoismo e un’inconfessata arabofobia e islamofobia, a chi ancora non si è schierato per la pace e per la giustizia diciamo di leggere, studiare, solidarizzare e mobilitarsi per il popolo palestinese.

PERCHE’ DAVANTI AD UN GENOCIDIO NON SI TACE!


Con la Resistenza Palestinese

CON TUTTE LE NOSTRE FORZE, CON LA RAGIONE E CON IL CUORE ci sentiamo a fianco della Resistenza Palestinese e del progetto di governo unitario delle forze della Resistenza in Palestina.

Contro il genocidio, per non far vincere un’ingiustizia disumana, per non far vincere la barbarie del sionismo e dell’imperialismo.

Perché senza Resistenza ora non si parlerebbe più di Palestina!

Perché si chiamava Palestina, si chiama Palestina e si chiamerà Palestina!

Invitiamo tutte e tutti SABATO 10 AGOSTO in piazza san Babila ore 17 con tutte le Organizzazioni Associazioni e comunità Palestinesi.

«Benché la storia della Palestina, dai suoi inizi fino a oggi, non sia stata altro che una storia di mero colonialismo ed espropriazione, il mondo la tratta invece come una storia “complessa”, difficile da capire e impossibile da risolvere» – Ilan Pappé


Le compagne e i compagni del Csa Vittoria

www.csavittoria.org – info@csavittoria.org

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