Caricamento in corso

LA SOLIDARIETA’ NON ARRETRA. Sulla provocazione all’imponente corteo del 12 aprile a Milano

Milano 12 aprile: un enorme corteo di massa denuncia il GENOCIDIO palestinese, il riarmo e il nuovo decreto sicurezza.Il governo Meloni risponde con una provocazione in linea con le nuove politiche securitarie! – NO ALLO STATO DI POLIZIA – 

La strada Ã¨ quella giusta.

È quella dell’allargamento e dell’inclusione di ogni anima della solidarietà. L’abbiamo detto e scritto mille volte: parlare una lingua “di massa” perché, dalla semplice empatia umana alla militanza antimperialista, ognuna e ognuno si senta chiamato/a a dare il proprio contributo, senza più alcun alibi.

Volti diversi con un obiettivo comune, fermare il genocidio, fermare la mano assassina dei sionisti, denunciare la complicità degli assassini delle cosiddette “democrazie occidentali” imperialiste che supportano il genocidio e la pulizia etnica in diretta streaming del popolo palestinese. Lavoratori e lavoratrici provenienti dalle molte periferie del mondo, dai quartieri emarginati delle metropoli capitaliste, studenti, disoccupati, donne e giovani che non si piegano ad una vita di sfruttati che si immedesimano nella lotta al colonialismo e all’imperialismo. Donne e uomini semplicemente solidali.

Voci diverse e diversamente motivate a sostegno del popolo palestinese e della sua Resistenza. 

Il corteo di sabato 12 aprile è stato una grande manifestazione di massa con la partecipazione di famiglie intere con numerosissime bambine e bambini con la bandiera palestinese che è stata il filo conduttore dalla testa alla fine del corteo. Un grande, largo e caldo fiume animato da molte decine di migliaia di persone e attraversato dalla consapevolezza che il popolo palestinese non può essere lasciato solo davanti ai crimini dell’imperialismo statunitense/occidentale insieme alla sete di sangue colonialista dell’entità sionista israele. 

Una grande manifestazione di massa che non ha parlato solo di GENOCIDIO ma ha parlato anche di riarmo, di cieca corsa verso la guerra tra imperialismi come soluzione ad una crisi di un sistema globale basato sullo sfruttamento di donne, uomini e dell’intero pianeta, di politiche securitarie per comprimere diritti e azzerare una possibile ribellione sociale a partire dalla classe. 

Ma proprio perché questo grande corteo di massa ha messo in moto un effetto rilancio delle mobilitazioni a fianco del popolo palestinese e la denuncia della complicità occidentale/italiana, questa forza di massa ha fatto paura al governo Meloni che, sabato 12, ha messo in pratica un’operazione politico repressiva pericolosissima e devastante per il messaggio che lancia.

A 2 giorni dall’approvazione di Mattarella – il “difensore dei valori democratici e antifascisti della Costituzione”- del nuovo fascista Decreto Sicurezza, il governo Meloni ci ha detto che è caduto ogni “freno inibitorio” alla repressione, che si potranno permettere ogni arbitrio repressivo sicuri di una protezione legislativa e del controllo su media e organi di informazione. 

Sabato 12, con la scusa di dover identificare i “responsabili” di qualche sporadica azione di contorno al corteo, il ministero degli interni è intervenuto pesantemente contro di esso preparando un consapevolmente provocatorio (se non si vogliono incidenti si evita lo “struscio” con il corteo) imbuto di caschi, scudi e manganelli in cui far transitare il corteo fino a procedere con un’irruzione violenta ed arbitraria, spingendo e manganellando i partecipanti per portarsi via a caso 7 manifestanti poi rilasciati.

Non “disordini” e “scontri” quindi, deliberatamente invece voluti provocare dal ministero degli Interni e come riportano i media servi delle “veline” dello stesso, ma una deliberata aggressione che ha prodotto il risultato di spaccare deliberatamente il corteo in 2 spezzoni.

Una grandissima azione provocatoria e repressiva del governo per criminalizzare la grande e potente voce della solidarietà e provare ad azzerare mediaticamente la grande ed entusiastica riuscita del corteo.

LA SOLIDARIETA’ NON ARRETRA!

Non facciamo cadere nel silenzio questa provocazione.

Non tacciamo sui crimini dell’imperialismo e del sionismo.

Non facciamo passare senza opposizione le politiche securitarie del governo Meloni. La vera sicurezza non è repressione, azzeramento del dissenso e dell’opposizione nelle fabbriche e nei territori, non sono le zone rosse, non è precarietà e stipendi da fame ma lavoro, salario, istruzione e sanità universalistica e una Palestina libera dal fiume al mare dal colonialismo suprematista sionista!

CONTRO IL GENOCIDIO E LA CORSA VERSO LA GUERRA IMPERIALISTA.

NO ALLO STATO DI POLIZIA!

L’ Europa si arma, la guerra si avvicina, resistere, resistere, come in Palestina!

Le compagne e i compagni del Csa Vittoria

CON LA PALESTINA NEL CUORE!

info@csavittoria.org – csavittoria.org

Corteo pro Palestina: come sono andate davvero le cose

E’ convocata una conferenza stampa con gli organizzatori del corteo del 12 aprile, martedì 15 alle ore 11 a piazza Baiamonti, Milano.

Ieri, 12 aprile, a Milano hanno sfilato decine di migliaia di persone per ore, un corteo animato ma pacifico, con un servizio d’ordine che ha funzionato.

Senza nessun preavviso, secondo ordini dall’alto la polizia massicciamente predisposta ha attaccato a manganellate il corteo a piazzale Baiamonti fermando casualmente qualche persona che transitava, tra cui alcuni minorenni (poi rilasciati in serata). Il corteo, composto anche da persone anziane, ragazze, famiglie, si è fermato e come fisiologico è montata la tensione, fortunatamente senza conseguenze. C’è stato per qualche minuto un contatto tra manifestanti e agenti ma l’intervento degli organizzatori del corteo ha smorzato gli animi in seguito alla provocazione poliziesca. Una parte dei manifestanti si è poi rifiutata di proseguire per chiedere il rilascio dei ragazzi arrestati e cosi’ è avvenuto in tarda serata grazie anche all’intervento di alcuni membri dei sindacati di base accorsi in Questura.

Il momento in cui la polizia carica il corteo

In questo modo chi ha comandato i poliziotti ha ottenuto l’ obiettivo di cancellare dalla comunicazione nazionale il grande corteo contro l’aggressione d’Israele al popolo palestinese appoggiata dai Paesi imperalisti, compresa l’Italia.
La  comunicazione serale non a caso ha mostrato un contenuto falsato basato sui tafferugli tra polizia e dimostranti.

Condanniamo fermamente questa provocazione poliziesca che ha direttamente attaccato il corteo a suon di manganelli, questo episodio è il frutto della scelta politica di accentuazione dell’attacco alle condizioni di vita dei lavoratori e dei ceti piu’ poveri e desta grande preoccupazione, anche in vista dei prossimi appuntamenti del 25 aprile e 1 maggio.
Questo fatto è anche indicativo della situazione politica di rafforzamento della repressione contro chi lotta, dopo l’approvazione del ddl sicurezza 1660.

Realtà Palestinesi, sindacati di base, realtà sociali e solidali.

Commento all'articolo