TUTTE E TUTTI ANCORA IN PIAZZA DOPO IL GRANDE CORTEO NAZIONALE DEL 12 APRILE, INSIEME FIANCO A FIANCO
CONTRO IL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE LA CORSA AL RIARMO E LO STATO DI POLIZIA!
SABATO 19 aprile ORE 15 P.zza LORETO ancora tutte e tutti in piazza! Corteo in solidarietà con il popolo palestinese e la sua resistenza! La solidarietà non arretra e non si ferma!
Contro la provocazione della Meloni e Piantedosi non si tace.
Sabato 12 aprile quell’immenso fiume che ha invaso le strade di MIlano si è trovato davanti ad una “prova tecnica di regime”.L’aggressione al corteo, la rottura dello stesso in 2 spezzoni, un corteo che vogliamo sottolineare animato da decine di migliaia di persone e valorizzato dalla presenza di intere famiglie nelle sue diverse componenti, aveva un semplice obiettivo. Seminare la paura. Sabato 12 la Meloni si è tolta il doppiopetto che indossa negli incontri internazionali e si è rimessa il fez del ventennio. Il comando che hanno fatto arrivare alle piazze tramite il ministro dell’interno Piantedosi è chiaro: state a casa, non manifestate, non scioperate. Non c’è più spazio per un’opposizione reale a partire da interessi inconciliabili. Piegate la testa e preparatevi alla guerra verso cuii vi stiamo trascinando.
Ma hanno fatto male i loro calcoli. La solidarietà non arretra e non si ferma e sabato 19 saremo ancora in piazza in tante e in tanti perchè la solidarietà alla lotta di liberazione del popolo palestinese è inarrestabile anche perchè parte di una lotta per il miglioramento delle condizioni di vita per milioni di donne e uomini, proletari e proletarie in tutti i luoghi dello sfruttamento e del dominio di classe.Crisi economica, concorrenza tra imperialismi, sionismo, guerra e repressione sono strutturalmente legati
perchè sono parte di un’identica visione aberrante del mondo, della società e delle sue relazioni sociali. La matrice di classe che obbliga noi allo sfruttamento e il pianeta alla devastazione è la stessa che sta imponendo il genocidio del popolo palestinese. L’imperialismo U.S.A. considera il popolo palestinese un granellino di sabbia che intralcia i le proprie strategie geopolitiche e la fame di terra e acqua del colonialismo di insediamento sionista, ma quel piccolo grandissimo granello di sabbia sta ora inceppando l’aggressione perchè non arretra e rifiuta di essere spazzato via dagli assassini.
Ancora, dopo il riuscitissimo corteo di sabato 12, chiediamo a tutte e tutti di partecipare al corteo con la propria sensibilità, la propria empatia, la propria coscienza antimperialista e anche con la lucida consapevolezza che la guerra imperialista, la corsa al riarmo, sionismo e lo stato di polizia sono volti diversi di un’unico progetto di sottomissione.
Sabato 19 parleremo di questo, parleremo dei prigionieri palestinesi ancora nei centri di tortura dell’entità sionista Israele, denunceremo la falsa amicizia dei governi arabi, il tradimento dell”Anp, parleremo della sofferenza e del coraggio di un popolo che nel campo di sterminio di Gaza e in tutta la Cisgiordania occupata non arretra davanti al genocidio e alla pulizia etnica.
Con il popolo palestinese e la sua resistenza!
Per una palestina libera dal fiume al mare con Gerusalemme capitale!
FERMIAMO IL GENOCIDIO SUBITO!PER L’INGRESSO IMMMEDIATO DI AIUTI UMANITARIPER IL RITORNO DEI PROFUGHI E PER UN LIBERO PROCESSO DI AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO PALESTINESE.
SOLIDARIETA’ AD ANNAN, ALI E MANSOUR. LIBERI SUBITO!
Con la Palestina nel cuore!
Comunicato del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina in occasione della Giornata dei Prigionieri Palestinesi – 17 aprile
La causa dei prigionieri è sempre stata e continuerà ad essere un elemento centrale della nostra lotta per la liberazione; non è una questione passeggera, ma un simbolo permanente di unità e resistenza. Pertanto, nel FPLP affermiamo in questo giorno quanto segue:
Rinnoviamo il nostro impegno per la lealtà verso i nostri eroici prigionieri e chiediamo che la loro causa sia in prima linea negli sforzi nazionali, sul campo, ufficiali e popolari. La resistenza si impegna a spezzare le loro catene e a lavorare instancabilmente per la liberazione di tutti loro, nessuno escluso.
Esortiamo la comunità internazionale e le organizzazioni per i diritti umani, in particolare la Corte penale internazionale (CPI), a rompere il loro vergognoso silenzio e complicità e ad agire urgentemente per ritenere l’occupazione responsabile dei suoi crimini contro i prigionieri e imporre sanzioni per porre fine a questi crimini.
Apprezziamo gli sforzi delle istituzioni per i diritti umani, delle reti internazionali, dei sindacati e delle organizzazioni di base che sostengono la causa dei prigionieri. Chiediamo che le campagne di pressione e boicottaggio contro l’occupazione siano intensificate e che continuino le azioni internazionali a sostegno dei diritti dei prigionieri, comprese iniziative legali per perseguire l’occupazione per i suoi crimini contro il movimento dei prigionieri. In questo contesto, chiediamo il dispiegamento urgente e continuo di missioni internazionali per chiarire il destino di migliaia di detenuti a Gaza di cui non si sa dove si trovino. Queste persone sono detenute in campi segreti e centri di detenzione e sottoposte a brutali torture, in particolare nel campo “Sde Teman”, in quello che costituisce un vero e proprio crimine di guerra che richiede un’azione immediata da parte delle organizzazioni internazionali, in particolare del Comitato internazionale della Croce Rossa, che ha abbandonato le sue responsabilità.
Infine, affermiamo che la causa dei prigionieri è una lotta continua fino alla liberazione totale. La vittoria non sarà completa fino a quando l’ultimo prigioniero non sarà rilasciato, l’ultimo rifugiato ritornerà, e questa occupazione razzista e oppressiva non sarà smantellata.
Gloria ai martiri
Libertà per i detenuti
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
Dipartimento centrale dei media
16 aprile 2025
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