4 OTTOBRE – TUTT@ A ROMA CONTRO GENOCIDIO GUERRA E RIARMO – CONTRO IMPERIALISMO E SIONISMO
– Per fermare il GENOCIDIO del popolo palestinese.
– No alla proposta di “pace eterna” Usa-sionista.
– Per una Palestina libera dal sionismo, terra di Pace, giustizia e uguaglianza senza più apartheid, per il ritorno dei profughi, per il diritto ad un libero procersso di AUTODETERMINAZIONE del popolo palestinese.
– Contro il governo Meloni-Salvini-Tajani complice dell’entità colonialista israele.
– Contro la guerra verso la quale lo scontro tra imperialismi sta trascinando l’umanità.
– Contro il riarmo come strumento di crescita economica riducendo le spese sociali, sanità, scuola e salari.
– Governo Meloni servo dell’imperialismo Usa e degli interessi del capitalismo italiano.
– Contro imperialismo e sionismo fermiamo il fascismo del terzo millennio!
SABATO 4 OTTOBRE TUTTE E TUTTI A ROMA
ORE 14:30 PORTA SAN PAOLO
Siamo agli sgoccioli.
CON LA GLOBAL SUMUD FLOTILLA
Mentre scriviamo, spinta dal vento della solidarietà, la Global Sumud Flotilla sta procedendo verso Gaza avvicinandosi alle acque territoriali palestinesi delle quali si è appropriata l’entità coloniale sionista chiamata Israele. Gaza è chiusa nella morsa dell’assedio e l’accesso al suo stesso mare, percorso dalle navi da guerra sioniste, è invece vietato al popolo palestinese a cui viene impedita la pesca come ulteriore arma del genocidio. In questi prossimi giorni, probabilmente nelle prossime ore, conosceremo il risultato di questo semplice scontro tra umanità e barbarie. La solidarietà e l’empatia dei popoli del mondo verso la sofferenza del popolo palestinese a sostegno della sua liberazione dalle catene del sionismo, contro il progetto di pulizia etnica dello stato suprematista ebraico iniziato dalla sua nascita nel 1948.

A questo proposito proviamo semplicemente ribrezzo per le affermazioni di Mattarella che invita alla “ragionevolezza” e al compromesso. Mattarella si è ancora una volta genuflesso e si è reso complice della violenza sionista mistificando l’obiettivo della Global Sumud Flotilla, come se il problema fosse solo quello di portare qualche tonnellata di cibo e medicine al popolo palestinese e non quello da sempre dichiarato pubblicamente di voler denunciare e “violare” l’illegittimo blocco navale sionista per aprire un corridoio umanitario permanente che renda possibile un afflusso costante di aiuti umanitari e cure per fermare le mani dagli assassini. La sua ipocrisia è tale che mentre stringe la mano al criminale di guerra Herzog, presidente dell’entità coloniale sionista chiamata israele, si riempie la bocca a sproposito parlando di pace, ma la pace di cui parla non prende mai in considerazione i diritti del popolo palestinese ma è sempre solo pace sionista. Ed è lo stesso criminale Herzog che firmava le bombe con cui viene quotidianamente macellato il popolo palestinese e che ha trasformato Gaza in un inferno di sangue e morte. Ma il patetico e ipocrita paternalismo di Mattarella è servito a far da sponda sia al governo Meloni, complice sanguinario del governo sionista Netanyahu, che si è cosi sentito legittimato a dire… fermatevi, avete fatto lo show propagandistico ma ora le cose si fanno più serie, date retta al saggio Mattarella…. Sia anche all’opposizione del PD e dei suoi vari cespugli che invece di denunciare il blocco navale israeliano illegittimo sulle acque palestinesi di fronte Gaza, con un’azione di boicottaggio pacifica ma determinata, non vedono l’ora che tutto si quieti per poter rivendicare il loro ruolo di “responsabili”… Che schifo! Stateci lontano, e infatti la Global Sumud Flotilla va in vece avanti andando a sfidare le armi degli assassini perché il popolo palestinese è più importante di qualsiasi compromesso al ribasso auspicato e sponsorizzato dai governi complici del sionismo disposti a tutto piuttosto che fermare il vicino Olocausto palestinese con ogni mezzo necessario.

LA PACE ETERNA DI TRUMP E NETANYAHU
Ancora mentre scriviamo, gli assassini Usa e dell’entità coloniale sionista Israele stanno presentando il “piano di pace” in 20 punti da offrire alla Resistenza. Netanyahu gongola per il risultato e non staremo a riportarli tutti per confutarli uno per uno, ma in sintesi ancora una volta l’occidente imperialista e colonialista sta utilizzando anche questo mezzo per “esportare la democrazia” come già fatto in Iraq e in Afghanistan … A fronte dell’arrivo di aiuti umanitari (come già concordato nel gennaio di quest’anno prima della rottura unilaterale israeliana degli accordi) il popolo palestinese in sintesi deve rinunciare alla propria autodeterminazione lasciando il proprio governo in mano a Trump a capo di una banda di affaristi e immobiliaristi, e abbandonando la gestione del territorio alle nuove bande paramilitari dirette da capimanipolo ex-isis, armate e organizzate dall’esercito sionista per arrivare in seguito alla consegna definitiva all’Autorità nazionale palestinese.
La resistenza palestinese, unico baluardo alla strapotenza militare del piccolo stato canaglia, dovrebbe consegnare le armi e consegnarsi ai macellai in divisa dell’Idf con la promessa di un’amnistia. Un piano di de-arabizzazione della Palestina. Questo piano è semplicemente un osceno ricatto. L’occidente imperialista insieme all’entità sionista vuole distruggere l’identità del popolo palestinese e sradicarla definitivamente dalla Palestina (come nel sogno sionista) ma, se si piegasse e accettasse il “piano di pace” gli verrebbe concesso di sopravvivere con l’ingresso di aiuti umanitari fermando il genocidio. In caso contrario, a fronte di un rifiuto si procederà con maggior vigore verso la soluzione finale. Tutto questo è la rappresentazione esplicita di come ancora una volta il colonialismo bianco occupante si arroghi il diritto (come storicamente affermato) di decidere per il popolo palestinese occupato, considerandolo una massa informe incapace di esprimere una propria rappresentazione politica se non nemica degli interessi occidentali.
Non è un piano di pace ma di pacificazione, non è pace eterna ma pace tombale per il popolo palestinese. Una pacificazione imposta perché non solo non riconosce il diritto all’autodifesa dall’occupazione e alla Resistenza al popolo palestinese ma è espressione esplicita dell’intenzione di seppellire ogni diritto ad un legittimo processo di Autodeterminazione del popolo palestinese. L’arbitrarietà arrogante e la prepotenza criminale di chi si crede il più forte è evidente. Ogni riga di questo piano trasuda l’azzeramento di ogni voce palestinese consegnando le chiavi delle macerie e del sangue di Gaza in mano a qualche immobiliarista Usa o a qualche petromonarchia araba che non vede l’ora di riprendere gli accordi (di Abramo) commerciali con l’entità genocida Israele. Forse per il popolo gazawi è previsto un ruolo di schiavi a basso prezzo da utilizzare per la ricostruzione di grattacieli e casinò. Lo stesso criminale Trump esalta la possibile ripresa degli accordi ipotizzando l’estensione degli accordi di Abramo a tutta l’area arabofona e oltre includendo anche l’Iran. Dollari, petrolio, armi, tecnologia e interessi geopolitici nella guerra tra blocchi, ogni cosa tranne l’interesse del popolo palestinese e la possibile costruzione di un blocco economico dei paesi arabi. Ma tutto questo periodo di transizione servirà anche per permettere il possibile insediamento dei collaborazionisti palestinesi con il volto dell’Autorità nazionale palestinese che però sarà costretta pubblicamente ad entrare a Gaza sullo stesso carro armato di Trump e Netanyahu. Per poter tranquillamente tornare alla “terza Nakba” degli accordi di Oslo del 1993, dopo il 1948 e il 1967, e alla soluzione impraticabile, sbagliata e ingiustificabile per i palestinesi dei 2 stati per 2 popoli come forma di definitivo riconoscimento della supremazia sionista sul popolo palestinese.
La situazione è estremamente difficile perché vogliono chiudere all’angolo la Resistenza con il ricatto degli aiuti e della stessa sopravvivenza del popolo palestinese. Siamo sempre stat@ al suo fianco e ancora una volta ci affidiamo alla Resistenza perché trovi il modo di arrivare ad un cessate il fuoco senza abdicare dal suo ruolo di direzione politica difendendo il diritto all’esistenza, alla resistenza e alla libera AUTODETERMINAZIONE del popolo palestinese.

LA CORSA VERSO IL RIARMO E LA GUERRA
Il 4 ottobre scenderemo in piazza perché la stella polare dei movimenti di liberazione non è solo la solidarietà ma è l’internazionalismo e il suo fondamento di solidarietà di classe a fianco di ogni sfruttato e sfruttata in tutto il pianeta. La rincorsa verso la guerra è un dato tangibile. Ogni giorno aumenta l’allarme, falso o reale il risultato è lo stesso, facendo diventare “indispensabile” il riarmo, l’acquisto continuo di nuove armi e nuove tecnologie di morte. Come già scrivevamo la scorsa settimana non sappiamo quale potrà essere la miccia che farà detonare l’arsenale di armi che si sta accumulando. Non sappiamo quale potrà essere il nuovo “incidente del Tonchino” a giustificazione dell’ingresso in guerra dell’imperialismo Usa come contro il Vietnam del nord nel 1964. Potrà essere il Venezuela sulle cui riserve petrolifere si stanno addensando gli interessi Usa, Taiwan come scusa per uno scontro militare diretto tra Usa e Cina in competizione per l’egemonia sui mercati mondiali, l’Ucraina come terreno di guerra sempre meno per procura, tra il blocco occidentale europeo e la Russia e indirettamente la Cina? Nessuno è in grado di fare previsioni ma purtroppo il quadro di insieme è quello delineato. Quello che è certo è che questa tendenza alla guerra è espressione di una profonda crisi in cui versa soprattutto l’occidente imperialista a partire dagli USA che con il protezionismo e la politica dei dazi scaricando sugli altri paesi il peso del proprio debito pubblico in costante ascesa (ad agosto è arrivato a 37.274.266 milioni di dollari). A fronte di questa crisi c’è l’emersione di nuove economie in espansione che possono allargarsi solo in presenza di mercati più liberi senza costrizioni protezionistiche e in questo trovano collaborazione con il colosso cinese e la formazione di un nuovo blocco di interessi in conflitto con quegli Usa.
LA CORSA VERSO IL RIARMO E LA GUERRA IMPERIALISTA LA STIAMO PAGANDO NOI
Noi classe lavoratrice, noi donne e uomini ragazze e ragazzi delle classi subalterne che vediamo perdere valore reale ai nostri salari, che assistiamo al progressivo impoverimento della sanità e dell’istruzione pubblica, che con i nostri salari bassi stiamo pagando il costo di questa crisi strutturale del sistema economico capitalista che per la propria sopravvivenza ha portato l’umanità verso la guerra, dentro la guerra già in corso. La stanno pagando gli immigrati con la loro condizione di “nuovi schiavi” per la condizioni di precarietà causata da leggi razziste e xenofobe, la pagano le donne con i salari più bassi per la discriminazione di genere, la sta pagando il pianeta per lo sfruttamento intensivo di risorse fino alla distruzione del ciclo ecologico.
Per questo è necessario mobilitarsi, allargare il fronte del conflitto, prendersi il coraggio di scontrarsi con la classe che ha interessi contrari ai nostri e che ora sopravvive comprimendo i nostri. Davanti a questa crisi che è economica ma anche sociale e sta tracciando uno spostamento verso regimi sempre più autoritari e repressivi per un disciplinamento di massa imposto dall’economia di guerra è necessario comprendere che è tutto in connessione. Guerra, povertà, devastazione del pianeta, genocidio palestinese sono collegate. Per questo la Palestina è qui e ora, per questo la solidarietà al popolo palestinese non può essere solo umanitaria ma politica e coerentemente le nostre parole d’ordine devono essere LOTTA DI CLASSE ANTIMPERIALISTA, RESISTENZA E AUTODETERMINAZIONE PER IL POPOLO PALESTINESE!
Ci vediamo a Roma a fianco del popolo palestinese che resiste all’imperialismo e al sionismo per riempire le piazze di bandiere palestinesi!
Con la Palestina nel cuore
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