Sabato 24, un primo passo in avanti

Inviato da redazione il Mar, 27/10/2020 - 08:11
Categoria
patto d'azione, assemblea lavoratori combattivi (371), lotta di classe

Il pomeriggio di sabato 24 ottobre a Milano centinaia di lavoratori e lavoratrici, precari e precarie, disoccupati e disoccupate, militanti di realtà politiche e sindacali, hanno partecipato alla giornata nazionale di lotta indetta dall'assemblea dei lavoratori combattivi e dal patto d’azione portando la loro protesta davanti le sedi territoriali di Confindustria sparse per le principali metropoli di tutta Italia.

Una prima giornata di mobilitazione che, nel pieno dell’emergenza scatenata dalla seconda ondata pandemica, ha inteso rilanciare la propria piattaforma rivendicativa nei confronti del vero colpevole della crisi: il padronato organizzato. A Milano la mobilitazione ha anche investito l’INPS per denunciare i ritardi nell'erogazione della cassa integrazione.

 Una mobilitazione che si pone nell'alveo della costruzione, sempre più necessaria e stringente, di una prospettiva di classe e di momenti unitari per la ricomposizione,  sul terreno di una chiara prospettiva anticapitalista, delle varie lotte sociali e sindacali, generalizzando le rivendicazioni e le istanze specifiche; per affrontare l’attacco che viene portato, a tutti i livelli, al lavoro e alle sue organizzazioni e ai tentativi, sempre più smaccati, di scaricare i costi della crisi sul proletariato. Ciò con l’obiettivo della ricerca dell’unità di classe per affrontare una stagione di lotte che non potrà vederci divisi alla mercé dei licenziamenti che si preparano, ai tagli salariali e all'assenza di alcuna tutela della salute per tutti coloro che sono costretti a lavorare senza protezione e misure di sicurezza.

Prima la salute e la vita e poi il profitto.  Prendiamo i soldi dove ci sono: patrimoniale subito del 10 % sul 10 % del capitale come scelta di campo.

Le rivendicazioni della piazza di Sabato 24:

•           per il rinnovo immediato di tutti i ccnl scaduti,con forti aumenti salariali e forti disincentivi al contratti precari e a termine;

•           no al licenziamenti di massa; riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, salario medio garantito a disoccupati e precari e integrazione della CIG al 100%;

•           i costi della crisi sanitaria siano pagati da chi non ha mai pagato: patrimoniale sulle grandi ricchezze per rilanciare la sanità, la scuola pubblica, i trasporti e i servizi sociali;

•           documenti, diritto d’asilo, regolarizzazione contrattuale e pieni diritti di  cittadinanza   per tutti  i lavoratori immigrati,con l'abolizione dei decreti sicurezza (che reprimono anche dissenso e conflitto sociale);

•           contro ogni autonomia differenziata, oggi rilanciata dal governo;

•           annullamento   delle   spese   militari   e   riconversione   di tutta  la  filiera  dell’industria  bellica  e  militare,  a  spese dello stato e piena garanzia del lavoro;

•           tutela  piena  della  sicurezza  sui  luoghi  di  lavoro  con nuovi   e   stringenti   protocolli   per   la   prevenzione   del contagio  da  COVID  19,  gestiti  da  comitati  e  rappresentanti eletti da lavoratori e lavoratrici.

Il Csa Vittoria aderisce al patto d'Azione per un Fronte di Classe Anticapitalista interno all'assemblea nazionale dei "lavoratori combattivi"