17° corteo a Milano organizzato per sabato 3 febbraio dalle Comunità e le Associazioni Palestinesi

Inviato da redazione il Mer, 31/01/2024 - 16:55
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corteo palestina sabato 3 febbraio

SABATO 3 FEBBRAIO ORE 15,00 CORTEO a Milano

concentramento in piazzale Lodi con termine in Piazza Corvetto.

Mentre lanciamo questo appello alla partecipazione al 17° corteo a Milano organizzato per sabato 3 febbraio dalle Comunità e le Associazioni Palestinesi, proprio per rispondere alle vergognose e strumentali polemiche volute dalla comunità ebraica milanese, poniamo a chi ci legge una domanda purtroppo oggettivamente solo retorica: perché al popolo Palestinese e a tutti i popoli sfruttati del mondo non verrà mai riconosciuto il diritto di vedere i criminali sionisti con il terrorista netanyahu, insieme ai rappresentanti dei governi che lo sostengono, seduti sul banco degli imputati in una nuova Norimberga con l'accusa di GENOCIDIO?

La domanda è consapevolmente un puro esercizio di retorica democraticistica, in quanto la forza e il potere economico-politico militare sono in mano dell'imperialismo u.s.a. e del suo alleato sionista. 

Perché è sotto gli occhi di tutte che, mentre migliaia di coloni armati e numerosi esponenti del governo fascista israeliano manifestano chiedendo l'annessione definitiva della striscia di Gaza, dall'altra parte, l'opulento e criminale "democratico" occidente (tra cui i miserabili "rigoristi" del governo meloni-salvini) toglie i fondi all'Unrwa perché…12 suoi collaboratori Palestinesi a Gaza avrebbero simpatie per la Resistenza Palestinese.

L'Unrwa è l'unica struttura sovranazionale che si occupa degli aiuti umanitari, l'unica possibilità, fin quando non si imporrà un cessate il fuoco permanente, di tentare di sostenere la popolazione di Gaza, in questo momento molto sotto al limite della sopravvivenza. Aiuti umanitari, cibo e medicinali, sempre centellinati dal criminale controllo militare israeliano sul valico di Rafah, unico accesso permesso a quel luogo di morte che è ormai Gaza. Aiuti già ben al di sotto delle necessità di una popolazione che viene scacciata dai carri armati da nord a sud per poi essere bombardata e poi ancora respinta verso il mare. 

E questo si chiama GENOCIDIO!

La Corte Internazionale di Giustizia (Onu) con il suo pilatesco ammonimento a israele...esistono prove sufficienti per valutare l’accusa di genocidio”, ammette che è necessario agire e … obbliga legalmente Israele a prendere tutte le misure necessarie per prevenire atti di genocidio (!!!!)  e a consegnare eventuali prove delle stesse azioni genocidarie". 

Quanto la sentenza dell'onu sia un plateale segno di ipocrita impotenza se non di complicità è evidente e sotto gli occhi di tutte e tutti.

Quello che probabilmente sfugge a molti è che l'Onu ha preso quella risoluzione e deciderà per le prossime anche in base alle informazioni e alle testimonianze dell’Unrwa nel suo ruolo specifico di Agenzia dell'Onu per i profughi e i rifugiati Palestinesi. E non è certo un caso che, immediatamente dopo la risoluzione della corte di giustizia, arrivino le pretestuose accuse contro l'Unrwa con sanzioni a cui i governi più schierati nel campo imperialista si accodano (e il nostro tra i primi) sotto il grande ombrello protettivo u.s.a.

Noi non crediamo in nessuna "giustizia internazionale", da sempre strumento dell'imperialismo u.s.a. per colpire volta per volta i propri nemici locali o globali.

Non crediamo in nessun organismo sovrannazionale perché i suoi indirizzi strategici e le sue scelte sono determinate dai rapporti di forza tra i blocchi di potere economico-politico-militare che si scontrano in questa "guerra a pezzi" che sta devastando il mondo e che crea i presupposti per la devastazione dell'intero pianeta.

Non esiste possibilità che il popolo Palestinese trovi mai giustizia in una corte internazionale.

Saranno solo i rapporti di forza politici e militari, forse anche la stessa criminale spietatezza dei sionisti, e la spinta della solidarietà internazionale che potranno aprire spiragli per una Pace vera e GIUSTA. Ma tutto questo sarà possibile perché il popolo palestinese resiste con tutte le sue forze senza cedere di un passo alla forza occupante con la chiarezza della scelta strategica: solo il popolo Palestinese e la sua Resistenza unita dovranno decidere del proprio futuro, senza alcuna delega a nessuno stato anche falsamente amico.

Le scelte del blocco imperialista occidentale stanno però imponendo sofferenza, umiliazione e morte al popolo Palestinese e non solo.

Ma questa strategia politico-militare che persegue la Soluzione Finale e la Pulizia Etnica del popolo Palestinese, a proposito dell'ipocrisia delle strumentali polemiche sul Giorno della Memoria, sta producendo crepe sempre più grandi sul fronte dell'egemonia occidentalistica nel mondo. 

gaza

Il blocco occidentale u.s.a.-nato-europa e italia, armando e proteggendo israele e il suo razzista "suprematismo ebraico" prodotto dal sionismo colonialista insieme alla sua insopportabile aurea di entità intoccabile, sta creando e seminando a piene mani islamofobia e arabo fobia non riconoscendo diritti, cultura e autodeterminazione al popolo Palestinese.

Questa "santa alleanza imperialista" sta lavorando per permettere l'affermazione definitiva di un'INGIUSTIZIA STORICA rappresentata da un’occupazione militare che dura da 76 anni a cui nessuno può replicare; non solo con le armi ma nemmeno con la solidarietà senza venire sporcato dall'accusa infame di antisemitismo. Ogni critica ad israele per l'occupazione della Palestina, per la PULIZIA ETNICA e il GENOCIDIO del popolo Palestinese diventa così strumentalmente apologia di anti-semitismo e diffusione di odio verso gli ebrei.

La "politica estera" neocoloniale dell’occidente imperialista ha però messo in moto anche un meccanismo di naturale rivalsa che sta rompendo gli assetti finora dati e sta già provocando un incremento esponenziale di odio antioccidentale.

Questo odio, giustificato dalla barbarie delle immagini quotidiane, non si manifesterà solo con l'aumento nefasto dell'antisemitismo ma, purtroppo, con una progressiva radicalizzazione religiosa che purtroppo si verrà a definire, come nelle aspirazioni dei criminali sionisti israeliani e del governo meloni-salvini come uno scontro tra religioni e fondamentalismi. 

Identità religiosa e "razziale", patria, confini ......l'armamentario tipico del fascismo del terzo millennio.

La religione è, da sempre, un fortissimo elemento identitario per i milioni di donne e uomini ridotti alla fame a causa delle guerre di rapina dell'occidente e questo dato peserà moltissimo sul futuro anche prossimo. 

Ma le religioni non c'entrano nulla se non come condizionamento sovrastrutturale per portare alla guerra le classi subalterne che la dovranno concretamente combattere.

Quello che conta nel sistema capitalistico, in qualsiasi forma si rappresenti, è il profitto e l'estrazione di plusvalore (come ci avrebbe spiegato l'autore del manifesto del Partito Comunista), è l'accumulazione di capitale e di risorse con ogni mezzo necessario: guerra economica o guerra militarmente dispiegata, meglio se in casa d'altri (come in Ucraina) comunque sulla pelle sulla vita e sul sangue di miliardi di donne e uomini, proletarie e proletari in tutto il mondo.

Ma evidentemente la fine delle crociate non hanno insegnato nulla al comando imperialista che si confronta a tutto campo con l'antagonista Cina per l'egemonia economica mondiale, tra tante variabili locali.

E allora si permette e anzi si arma il piccolo stato criminale di israele perché faccia piazza pulita del popolo Palestinese in barba ad ogni diritto internazionale (per quel che vale) purché i propri capisaldi politici-militari rimangano dove sono. Purché il suo potere non venga messo in discussione, purché la propria presenza politico-militare nell'area medio-orientale, così strategica dal punto di vista geopolitico e delle risorse ma anche del passaggio delle risorse stesse non venga messa in discussione. Anzi, probabilmente incrementato con il nuovo ventilato passaggio marittimo Ben Gurion dal mar Rosso direttamente a Gaza.

Quello che il comando imperialista non comprende è che, per il popolo Palestine, già esistere è un segno di Resistenza.

I bastardi sionisti invece lo sanno bene e per questo proseguono lo sterminio con ogni mezzo necessario. Per fare questo bisogna capovolgere la verità utilizzando la grancassa mediatica per i propri fini di propaganda.

E qui ritorniamo alle domande retoriche, chiedendo a qualcuno dei solerti giornalisti che discettano di democrazia e terrorismo pontificando su giornali e televisioni, di spiegarci la differenza tra i 130/140 ostaggi in mano alla Resistenza Palestinese e gli 8000 uomini, donne, bambine e bambini, picchiati, torturati e rinchiusi senza processo nella "democratica" israele per la democratica legge che permette la "detenzione amministrativa". 

gaza

Per questo sosteniamo la proposta sostenuta unitariamente da tutte le organizzazioni della resistenza Palestinese:

  • Per un cessate il fuoco immediato e permanente
  • Per l'apertura stabile delle frontiere per permettere l'arrivo di aiuti umanitari pe ril sostentamento della popolazione di Gaza

Davanti a questa barbarie non c'è alternativa abbiamo solo la scelta di stare dalla parte di chi è oppresso.

Per il diritto all'Esistenza, alla Resistenza, al diritto al ritorno dei profughi e all' autodeterminazione del popolo palestinese.

 

...Quanto incide la paura, voluta e creata, nei confronti di un'ipotetica islamizzazione del mondo, sulla conoscenza e lo scambio di reciproci tesori? Autori di opere sublimi restano nell'ombra, sottratti ad un arricchimento e ad una più alta comprensione delle ragioni dell'altro mentre si subisce una colonizzazione culturale tutta squisitamente americana, spalmata generosamente sui media del mondo intero a creare artificialmente bisogni e consenso...

 Saleh Zaghloul traduttore del grande poeta Palestinese Mahmud Darwish.

 

Ricordiamo che è incominciata la raccolta fondi per la ricostruzione dell'Asilo Vittorio Arrigoni a Gaza, tutte le info su www.ricostruiamoasilovik.it