SABATO 9 MARZO 22° CORTEO per la Palestina a Milano.

Inviato da redazione il Gio, 07/03/2024 - 14:17
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SABATO 9 MARZO 22° CORTEO per la Palestina a Milano organizzato dalle Comunità e Associazioni palestinesi

Concentramento ore 15.00 in Piazza San Babila con termine in Piazza Risorgimento
 

Sabato 9 marzo la solidarietà con il popolo palestinese sfilerà ancora per le strade di Milano contro il GENOCIDIO del popolo palestinese e contro la criminale complicità dell'occidente imperialista Usa/Nato/UE e del governo italiano Meloni-Salvini-Tajani

Questa miserabile accozzaglia di adoratori della fiamma mussoliniana, razzisti, ultraliberisti in economia e cialtroni di ogni genere tenuti insieme dalla gestione del potere e schierati per la conservazione del profitto per pochi con l'attacco alle condizioni di vita per milioni di lavoratori/lavoratrici proletari e proletarie, ha sancito il proprio ingresso, armi in mano, nella guerra imperialista scatenata contro il popolo Palestinese dal sionismo "israeliano" a fianco del blocco imperialista occidentale.

Consideriamo risibile e patetica nella sua tragicità, la dichiarazione dell'inetto ministro degli esteri Tajani e del borioso guerrafondaio Crosetto che annunciano l'invio di navi da guerra italiane ed europee a protezione del commercio navale nel mar Rosso, come baluardo del "diritto internazionale". Lo stesso "diritto internazionale" che viene calpestato proprio dalle armi trasportate da quelle navi per Israele con il GENOCIDIO del popolo Palestinese. Evidentemente la coalizione degli assassini imperialisti vuole restare impunita senza pagare alcun dazio per i suoi crimini. 

Nel frattempo, si allunga l'elenco dei crimini GENOCIDI contro il popolo palestinese. Più di 1500 tir di organizzazioni umanitarie mondiali, riempiti di tende, viveri e acqua, sono bloccati al confine con l'Egitto in attesa ... del permesso degli assassini sionisti di poter entrare a Gaza ed evitare la morte per fame e sete del popolo Palestinese.

 L'entità sionista "israele" sta sperimentando cani robot e ruspe telecomandate con droni per individuare e sterminare sacche di resistenza e popolazione civile. "Il più usato è il Vision 60 realizzato dalla Ghost Robotoics con sede in Filadelfia” (da Pagine Esteri del 5 marzo) e, ovviamente, questa è anche un'eccezionale occasione di marketing e di promozione di un prodotto militare "battled tested" ... gli assassini uniscono l'utile al dilettevole.

A centinaia di coloni sionisti viene permesso di organizzare raduni sulla terra di Gaza spianata dall'esercito e dalle ruspe per festeggiare i prossimi insediamenti e il ritorno sulla "terra promessa" ormai imbevuta di sangue Palestinese.

I morti accertati ad oggi superano le 30.630 unità con il solito tragico dato del 70% di vittime composto da donne e bambini e bambine. 

Il numero dei cosiddetti "dispersi" è invece purtroppo incalcolabile; ancora sotto le macerie o schiacciati dalle ruspe insieme alle mura abbattute di case, chiese, moschee, scuole e ogni altra infrastruttura che la violenza sionista ha devastato. La distruzione degli ospedali, e il divieto al rifornimento di materiale ospedaliero, ha imbrattato definitivamente di sangue quell'odiosa bandiera del sionismo colonialista che gli assassini piantano giorno dopo giorno sulla terra strappata con la violenza della PULIZIA ETNICA.

Un GENOCIDIO è in atto con la perseveranza scientifica e omicida di chi vuole annientare un popolo e scacciarlo dalla terra dove vive da migliaia di anni.

Mentre si rade al suolo l'intero nord di Gaza per impedire ogni possibilità di ritorno, viene costruita un'autostrada che taglia in due la striscia e si prefigura lo scavo di un nuovo canale - Ben Gurion - che, dal Mar Rosso, arrivi al Mediterraneo in alternativa al canale di Suez. Nel frattempo, gli Stati Uniti stanno concordando con l'Egitto per ben 10.000.000 di dollari la costruzione nel deserto del Sinai di un'area delimitata da muri che possa raccogliere un'altra possibile nuova diaspora Palestinese dopo la Nakba del 1948. Ancora un futuro di miseria e fame e mancanza di libertà per il popolo palestinese. Ancora davanti agli occhi dell'intero mondo, si consuma nel sangue del popolo Palestinese, il patto Genocida tra l'entità sionista "israele" e il blocco imperialista occidentale Usa/Nato/Ue.

Sul fronte interno stiamo assistendo a una recrudescenza di politiche securitarie con una gestione delle relazioni sociali con un approccio sempre più autoritario e repressivo.

Le manganellate gratuite e l'esplicita violenza poliziesca verso i cortei studenteschi, l'aggressione continua ai picchetti dei lavoratori della logistica, avvengono nel silenzio più assoluto degli organi di informazione di regime e non solo. L'attacco al diritto di sciopero che ora tocca anche i sindacati confederali, sempre silenziosi quando prima comprimeva i diritti dei sindacati combattivi. Il teorema fascista e filo padronale del tribunale di Piacenza contro SI Cobas e Usb con l'accusa di "associazione a delinquere" ed "estorsione" per le lotte condotte contro le multinazionali della logistica. Sono certamente dati che evidenziano una sorta di continuità storica del dominio di classe per garantirsi la sopravvivenza, ma con una pericolosa accelerazione nel processo di trasformazione dell'attuale democrazia parlamentare borghese in democrazia autoritaria, con la particolarità italiana di avere a che fare con gli orfani politici del ventennio fascista ancora in piena sbornia di potere. 

Ci limitiamo a sottolineare quanto, in questa fase di crisi del sistema economico e sociale capitalista, l'estensione degli scenari di guerra comportino una trasformazione della macchina statale in una configurazione sempre più "decisionista" e piramidale che si possa "liberare" di quella che viene considerata la zavorra del difficile esercizio della cosiddetta democrazia parlamentare.

Tutti i paesi belligeranti a vario titolo e livello dovranno prevedere, per il "fronte interno", un restringimento progressivo degli spazi di agibilità dell'opposizione esteso al "dissenso democratico" e non solo alle opzioni politiche e sindacali che non si muovano su un livello di compatibilità e di concertazione politica. 

Per questo continuiamo a ripetere che ogni sasso lanciato in Palestina contro l'occupazione sionista è rivolto anche contro il governo antiproletario Meloni-Salvini-Tajani. Ogni muro alzato contro ogni imperialismo, è un muro che difende ogni lotta contro il colonialismo e per l'emancipazione sociale.

Ma ora non va lasciato solo il popolo Palestinese e dobbiamo tutte e tutti raccogliere ogni forma di solidarietà politica, internazionalista, rivoluzionaria, ma anche umanitaria e pacifista sulle parole d'ordine del 

 

FERMIAMO IL GENOCIDIO E LA PULIZIA ETNICA.

CESSATE IL FUOCO SUBITO

PER IL DIRITTO ALL'ESISTENZA - ALLA RESISTENZA

ALL'AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO PALESTINESE.

 

SABATO 9 MARZO IN PIAZZA PER LA PALESTINA

22 ° CORTEO A MILANO

 

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