La solidarietà in azione: guarire la nostra umanità ferita attraverso una mobilitazione globale di Samah Jabr

Inviato da redazione il Sab, 04/05/2024 - 11:57
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A tutte e tutti i coraggiosi manifestanti, offro queste parole di lode e di incoraggiamento:
Sappiate che il popolo della Palestina vi guarda, legge i vostri striscioni e ascolta i vostri slogan!
Commossi dalla vostra solidarietà, troviamo conforto e forza nel vostro sostegno. Le vostre azioni
contribuiscono a rigenerare i nostri legami di comune umanità ferita dai regimi egemonici che
perpetuano l'ingiustizia sulla Terra.
Come psichiatra palestinese, testimone della recente ondata di militanza studentesca nelle università
degli Stati Uniti in solidarietà con la Palestina e osservando allo stesso tempo la reazione locale dei
palestinesi, sono colpita dal profondo potenziale terapeutico insito in questi movimenti.
Mentre il popolo palestinese continua a sopportare le brutali realtà dell'occupazione, dell'apartheid e
della violenza inflitta dallo Stato israeliano, il sostegno inflessibile dei giovani militanti del mondo
intero è un soffio di vita che allevia il nostro strangolamento sotto un'oppressione israeliana senza
precedenti.
La censura delle critiche contro il sionismo e lo Stato israeliano gestita come misura di sicurezza
all'interno delle università americane è una manifestazione inquietante del silenziamento sistemico
delle voci pro-giustizia e pro-palestinesi.
Di fronte a questa repressione, le azioni coraggiose degli studenti e delle studentesse della
Columbia che hanno eretto delle tende nel campus e chiesto il disinvestimento dalle imprese che
beneficiano delle attività israeliane sono degli atti audaci di sfida. Malgrado gli arresti e le misure di
repressione prese dagli amministratori dell'università, la loro resilienza ha innescato manifestazioni
simili in tutto il Paese e all'estero, dove i governi si allineano alle politiche israeliane.
In questo contesto, la solidarietà degli studenti degli Stati Uniti verso i palestinesi non è soltanto
una posizione politica, ma un imperativo morale, etico.
Si tratta di un rifiuto importante della complicità storica dei governi e dei media americani nel loro
sostegno all'occupazione israeliana e alla sua violenza contro il popolo palestinese.
L'ingenuità, la passività, l'apatia e l'insensibilità dei comuni cittadini hanno da sempre contribuito
alla nostra tragedia nazionale allo stesso modo della malvagità e perversità dei leader dei regimi
colonialisti. Ma solidarizzando con i palestinesi questi studenti e queste studentesse sfidano la
narrazione dell'oppressore e propongono una contro-narrazione fatta di empatia, di giustizia e di
umanità.
Grazie alle loro energie, il loro idealismo, la loro empatia e la loro sete di giustizia, questi studenti e
studentesse, i giovani in generale, hanno il potenziale per costituire una bussola morale per
qualsiasi nazione.
Il loro attivismo per la Palestina riflette un impegno per i valori universali dei diritti dell'uomo, della
dignità e dell'uguaglianza. Inoltre, la loro volontà di sfidare le strutture di potere esistenti testimonia
una profonda comprensione dell'interconnessione delle lotte globali contro l'ingiustizia.
Non si insisterà mai abbastanza sugli effetti terapeutici della solidarietà internazionale per i
palestinesi. Per un popolo che ha sopportato decenni di sfollamento forzato, espropriazione e
violenza, la consapevolezza di non essere solo nella sua lotta è fonte di conforto e di
incoraggiamento.
Questo riafferma la nostra umanità di fronte alla disumanizzazione e offre un barlume di speranza
per un futuro libero dall'oppressione.
Come psichiatra, io credo nel potere curativo della solidarietà. I suoi benefici sono reciproci,
arricchendo sia chi dà sia chi riceve.
Solidarizzando con i palestinesi gli studenti e le studentesse universitari e gli attivisti non soltanto
difendono la giustizia, ma si impegnano allo stesso tempo in una guarigione collettiva dal senso di
colpa e dall'impotenza legate al trauma vicario [inteso come esposizione indiretta a un evento
traumatico che colpisce altri].
Le loro azioni incarnano i principi di empatia, di compassione e di riconoscimento che sono
essenziali per la costruzione di un mondo più giusto e pacifico. Spero che la loro solidarietà
continui a svilupparsi, al di là delle frontiere e delle barriere, fino al giorno in cui la Palestina sarà
libera e la giustizia sarà realizzata per tutti.


30 aprile 2024, pubblicato su www.chroniquepalestine.com in inglese e in francese


Trad. it. dal fr. di Maria Rita Prette (Sensibili alle foglie).