SABATO 13 APRILE 27ª GIORNATA DI MOBILITAZIONE PER LA PALESTINA

Inviato da redazione il Gio, 11/04/2024 - 15:03
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SABATO 13 APRILE 27ª GIORNATA DI MOBILITAZIONE

organizzata dalle Comunità e dalle Associazioni palestinesi.

CONCENTRAMENTO ore 15,00 Piazza Duca D'Aosta davanti alla stazione Centrale

Ripartiamo dai dati. 10 aprile 2024 Palestina, ad oggi i morti sono 33.207 e i feriti sono 75.933. 

Migliaia e migliaia sono i corpi non ancora recuperati dalle macerie di Gaza.

Save the Children denuncia che, ogni 15 minuti per tutti gli ultimi 6 mesi, un bambino o una bambina Palestinese sono stati ammazzati dalle bombe o dal piombo sionista.

Dalla terra smossa che circonda l’Ospedale Al Shifa, circondato, bombardato, mitragliato e incendiato dai carri armati con la stella di David, stanno emergendo le ossa di poveri cadaveri di donne, uomini, bambini e bambine. Parenti, amici e conoscenti si aggirano in questo inferno di disumanità in cerca dei resti dei loro congiunti per cercare di dar loro, se possibile, una più degna sepoltura. 

Stiamo parlando di 409 corpi ad ora recuperati senza conoscere quale potrà essere il numero finale di questa strage, di questo crimine perpetrato contro dottori, infermieri, malati e malate, bambine e bambini. 

La vita di chi si impegnava per la vita degli altri e delle altre è stata spezzata da chi utilizza ogni mezzo per dare la morte al popolo Palestinese.

Il giornale israeliano Haaretz riporta che “...  a due prigionieri Palestinesi sono state amputate le gambe a causa delle ferite dovute alle manette e che purtroppo è un evento di routine". 

I pazienti dell'ospedale allestito all'interno del campo di concentramento israeliano di Sde Teiman, (in Israele a nord di Gaza) luogo di detenzione dove vengono deportati i Palestinesi rastrellati per le strade dopo gli attacchi militari, vengono immobilizzati legando tutti e quattro gli arti e sono perennemente bendati e nutriti con le cannucce. Gli stessi medici israeliani denunciano la questione, diventata ormai un problema etico del trattamento disumano e contro ogni convenzione a cui sono sottoposti gli ostaggi Palestinesi.

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Nel cortile di una scuola nella zona nord di Gaza, è stata trovata una fossa comune con decine e decine di corpi avvolti in sacchi di plastica.  Bendati con mani e piedi legati, torturati prima di essere giustiziati dalle squadracce sioniste in divisa. 

Come i nazisti che compirono la strage di Sant'Anna di Stazzema il 12 agosto del 1944. 

Con la differenza che quella dei nazisti fu una criminale forma di rappresaglia contro la popolazione civile italiana mentre quella sionista-israeliana è una STRATEGIA GENOCIDA, un criminale progetto di PULIZIA ETNICA.

Israele, parallelamente alla guerra, sta accelerando in questa prospettiva anche lavorando per la sostituzione dei lavoratori Palestinesi in Cisgiordania con altri proletari immigrati da altri paesi. Questo per togliere ai palestinesi ogni possibilità di reddito, pur se in condizioni di schiavitù, e ogni possibilità di sopravvivenza per indurli a lasciare il paese o accettare incondizionatamente l'imposizione di un nuovo equilibrio colonialista in Palestina.

L'entità sionista israeliana si sta preparando alla Soluzione Finale, l'attacco in massa contro Rafah.

Questo prevederebbe la creazione di una enorme tendopoli in cui deportare i Palestinesi costringendo definitivamente milioni di Palestinesi ad una vita e un destino di profughi, ad una nuova Nakba peggiore dell'esodo Palestinese del 1948.

Ma ogni sogno di eliminazione del popolo Palestinese si infrange contro la sua Resistenza.

Una Resistenza che non è solo armata ma civile e popolare.

Un concetto di Resistenza che infatti non è relativo al solo uso delle armi, ma che è compiutamente spiegato dal termine arabo Sumud. 

Sumud non è solo resilienza. Sumud non indica solo la capacità di sopravvivenza o con quanta forza ci si possa rialzare dalle tragedie o anche solo dalle difficoltà della vita quotidiana in un paese che vive da 76 anni sotto l’occupazione israeliana e prima ancora altri 20 anni sotto l'occupazione britannica. 

Sumud è un valore, la gemma preziosa che permette al popolo Palestinese di conservare la propria umanità. Sumud è l'attitudine e la capacità di resistere ma anche di ribellarsi, di resistere ma anche di combattere, di resistere ma anche di sfidare l'oppressione.

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 foto dell' incontro con Samah Jabr del 9 aprile organizzato da Saalam Ragazzi dell'Olivo e Csa Vittoria

Questo ci ha spiegato Samah Jabr aggiungendo che alla Resistenza di un popolo è necessaria la solidarietà di chi si schiera al suo fianco denunciando il genocidio in corso, smascherando la narrazione tossica e criminale di israele e dei suoi complici del blocco imperialista occidentale, lottando contro l'ingiustizia storica subita dal popolo Palestinese, contro il sionismo, il colonialismo, il razzismo, la pulizia etnica e l'apartheid. 

E questo messaggio potente di solidarietà è stato riassunto dalle parole che Samah ci ha regalato: "il mio dolore è il vostro dolore" che riassume la speranza di un futuro di pace da conquistare collettivamente con ogni mezzo necessario ma "senza mai perdere la tenerezza".

Tutti vedono la violenza del fiume in piena, nessuno vede la violenza degli argini che lo costringono” (B. Brecht)

Utilizziamo questa frase piena di significato di Bertold Brecht per spiegare che parliamo oggi di Palestina solo perché c'è stata l'insurrezione di ottobre, una giornata di guerra non più solo subita che arriva dopo 76 anni di feroce occupazione.

Parliamo oggi di Palestina perché la sua Resistenza permette ancora ai palestinesi di immaginare una Palestina libera dal sionismo e dalla occupazione.

Per l'Esistenza, la Resistenza, per il diritto al Ritorno e la libera Autodeterminazione del popolo Palestinese.

Partecipiamo tutte e tutti SABATO 13 APRILE alla 27ª giornata di mobilitazione a fianco del popolo palestinese e della sua Resistenza.

Partecipa e diffondi la campagna per la raccolta fondi per la ricostruzione dell'Asilo Vittorio Arrigoni a Gaza

www.ricostruiamoasilovik.it