SABATO 16 MARZO 23ª giornata di mobilitazione per la Palestina - Ricordando Fausto Iaio e Dax assassinati dai fascisti

Inviato da redazione il Mer, 13/03/2024 - 21:42
Categoria

Il sionismo  utilizza la fame come arma di guerra

Sabato 16 marzo 23ª giornata di mobilitazione per la Palestina a Milano

Ancora e sempre in piazza contro il GENOCIDIO E LA PULIZIA ETNICA del popolo palestinese con le Associazioni e le Comunità Palestinesi.

Presidio ore 15:00 in piazza San Babila.

Continua il massacro a Gaza e continua la Pulizia Etnica in Cisgiordania e in tutti i territori occupati mentre l'impunità di Israele non ha più limiti nel suo delirio di onnipotenza criminale.

Sotto processo alla Corte di Giustizia Internazionale per Genocidio per richiesta del Sudafrica, finora ferma ad un ipocrita generico ammonimento, non ottempera ad alcuna risoluzione e utilizza la fame come arma di guerra e di distruzione di massa.

Dopo il "monito" ufficiale è addirittura diminuito il numero di camion a cui è stato concesso l'ingresso a Gaza.

 Sono ormai decine i bambini e le bambine mort@ di fame negli ospedali, e i resoconti quotidiani dei media locali parlano  di centinaia di migliaia di  uomini e donne che si spostano da un luogo all'altro in cerca di sostentamento. Un' umanità devastata dalla fame, dalla mancanza di acqua potabile, di cure e di igiene.

Un quadro apocalittico che non è solo guerra, che non è solo aggressione militare ma si qualifica come Genocidio.

 Una crimine rivendicato dall'entità sionista- israele - che ha aggiornato in peggio la definizione del concetto stesso di Umanità, asservendola agli interessi coloniali del sionismo e dell'imperialismo occidentale. Un punto di non ritorno della storia moderna che è frutto di un quadro internazionale di crisi dell'economia capitalistica mondiale e che spinge la competizione tra nazioni e blocchi di nazioni verso una prossima guerra globale per l'accaparramento di risorse e per il controllo di aree geo-politiche fondamentali per l'egemonia sui mercati mondiali.

Una tendenza alla guerra verso la quale sono stati già fatti passi importanti in uno scontro decentrato e "per procura" tra i diversi blocchi imperialisti.

Profitto, consumo e mercati da mantenere e allargare.

Questo è il capitalismo!

 Una spirale criminale che si avvita sempre di più verso la distruzione totale a cui tende questo modo di produzione basato su guerra, sfruttamento di uomini e donne e della natura con la devastazione del ciclo ecologico naturale.

Il popolo Palestinese è vittima e ostaggio di questa tendenza alla guerra che vede l'aggravante del sionismo come arma ideologica del colonialismo e fattore di ulteriore disumanizzazione. 

Sulla vita, sulla morte, sul sangue e la sofferenza del popolo palestinese si giocano e si sperimentano le alleanze strategiche in questo quadro di scontro globale tra i diversi blocchi economico-politico-militari.

gaza

Mentre "Human Rights" chiede di intensificare la pressione su Israele con l'utilizzo di procedure "standard" come l'embargo e le sanzioni economiche, il blocco U.s.a./Nato/Ue e del governo meloni/Salvini/Tajani, complice del Genocidio e della Pulizia Etnica in Palestina, schiera navi da guerra nel mar Rosso con la missione Aspides, a difesa del continuo invio di armi ad israele, segnando l'entrata ufficiale in guerra contro il popolo Palestinese.

Nel contempo, davanti alle grandi proteste mondiali, ora annuncia l'apertura di un possibile corridoio umanitario diretto a Gaza con l'invio di navi con derrate alimentari acqua e medicinali che rappresenterebbero, pur utili, solo una piccolissima goccia in relazione alla catastrofe umanitaria in corso. 

Ma a Gaza non esiste il porto.

Gaza che non ha porti commerciali proprio a causa dell'embargo criminale e "illegale" israeliano che dura da decenni e che non ne permette la crescita economica e neppure la soddisfazione del semplice fabbisogno di acqua, generi alimentari e medicinali, rendendola dipendente dagli scarti dell’economia israeliana e dalla solidarietà mondiale.

gaza

Noi denunciamo e chiediamo a tutt@ di denunciare questa ignobile ipocrisia del blocco imperialista occidentale che, senza imporre ad Israele il ritiro delle truppe e la fine all'occupazione militare di Gaza, pretenderebbe ora di indossare una maschera di "umanità" per bilanciare la sua complicità nel Genocidio e provare a sanare la frattura aperta con la parte di mondo che ha incominciato ad aprire gli occhi sulla natura di israele, del sionismo e dell'imperialismo. 

Questa criminale azione di marketing verrebbe consentita da israele permettendogli di concordare con gli alleati e rinforzare un piano di attacco contro la Resistenza Palestinese che a detta di molti analisti militari, sarebbe attualmente difficilmente vinta. 

E così la fame, dopo secoli dagli assedi medievali, torna "democraticamente" ad essere uno strumento di guerra.

Il 12 marzo i morti accertati erano 31.045 a fronte di 71.654 feriti e, continuiamo a sottolinearlo, mancano in questo tremendo conteggio, le migliaia di donne, uomini bambine e bambine ancora sotto le macerie, i cui corpi sono stati schiacciati e spianati dalle ruspe israeliane nel tentativo di rendere impossibile un ritorno in quella che è diventata una landa desertificata per mancanza di case, scuole, chiese moschee, cimiteri, conduttore d'acqua, centrali e cavi elettrici.

Questo è il sionismo. Questa è la strategia colonialista israeliana peraltro rivendicata e mai nascosta e legge di stato.

E ancora: dopo che nel 2023 era stata approvata la costruzione di altre 18.515 case in Cisgiordania su terra Palestinese, la scorsa settimana è stata promulgata una nuova delibera per la costruzione di altre 3.400 nuove abitazioni. E si contano, giorno dopo giorno, aggressioni, arresti ed esecuzioni sommarie di contadini Palestinesi in continuità con gli ultimi decenni come evidente segnale della strategia coloniale e della pulizia etnica praticata dai sionisti in armi.

Vorremmo retoricamente domandare a chi ha, fino ad oggi, chiuso gli occhi davanti alla sofferenza del popolo Palestinese oppresso in quanto tale, come sia possibile dal punto di vista del millantato "Diritto Internazionale" che, solo alla forza militare occupante, vengano attribuiti, riconosciuti e garantiti diritti, mentre al popolo occupato, quello palestinese, non venga riconosciuto il diritto ad un processo di libera Autodeterminazione e il diritto alla Resistenza contro un'occupazione militare. Condannandolo alla perdita di identità e alla sottomissione definitiva.

E che questo non provochi un sussulto, una rivolta Etica contro la barbarie sionista.

Noi non ce ne meravigliamo perché in una società e in un modo di produzione classista le "leggi" nazionali come anche quelle internazionali sono sovrastrutture finalizzate alla difesa e alla sopravvivenza del proprio blocco di potere e delle classi dominanti.

Ma ora la Palestina ha bisogno di tutte e tutti.

Non solo dell'impegno militante di chi lotta contro l'imperialismo, il sionismo e il fascismo in ogni sua forma ma anche di chi prova una empatia e inorridisce davanti al Genocidio e alla Pulizia Etnica del popolo Palestinese.

Una solidarietà che va estesa e resa esplicita con ogni forma di mobilitazione, dal boicottaggio dei prodotti israeliani, al boicottaggio delle catene di fast-food o supermercati che collaborano quotidianamente con l'occupazione militare come Mac Donald's e Carrefour e molti altri.

Vogliamo, a questo proposito, segnalare la bellissima iniziativa tenutasi alla Scala quando, prima dell'inizio del concerto, artisti e lavoratori hanno esposto lo striscione CESSATE IL FUOCO.

gaza

Una parola d'ordine che è prioritaria per un cessate il fuoco definitivo, per la cessazione dell'occupazione come presupposto per fermare il Genocidio  a Gaza ma anche la Pulizia Etnica in Cisgiordania. 

In uno scontro valoriale tra Umanità e sionismo. 

Tra occupazione militare e colonialismo sionista e un processo di Liberazione e Autodeterminazione del popolo Palestinese.

PER FERMARE IL GENOCIDIO

PER FERMARE LA PULIZIA ETNICA

PER IL DIRITTO ALL'ESISTENZA E ALLA RESISTENZA

PER IL DIRITTO ALLA LIBERA AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO PALESTINESE

PER IL DIRITTO AL RITORNO DEI PROFUGHI

 ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

18 marzo 1978 Fausto e Iaio - 16 marzo 2003 Dax assassinati dai fascisti

faustioiaiodX

Questo corteo in solidarietà al popolo palestinese si svolgerà nella stessa data in cui è impressa la memoria dell'assassinio brutale a coltellate di Dax da parte di una banda di fascisti il 16 marzo del 2003. Come anche è viva e carica di memoria storica la data del  18 marzo del 1978 in cui vennero assassinati Fausto e Iaio a colpi di pistola da fascisti mai ufficialmente riconosciuti anche per depistaggi e coperture politiche.

Ricorderemo Fausto, Iaio, Dax nel corteo per la Palestina nella convinzione che la Resistenza sia un dato storico, politico e valoriale imprescindibile in ogni processo di Liberazione dal fascismo, dal sionismo, e da un processo più generale di Liberazione dalle catene dello sfruttamento di classe.

Fausto Iaio Dax vivono nelle nostre lotte.