No al 41 bis per Alfredo Cospito in sciopero della fame da più di 80 giorni. No alla tortura! Alfredo libero!

Inviato da redazione il Mar, 10/01/2023 - 20:15
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L'unica vera motivazione è la vendetta di stato.

L'unico commento possibile è che l'applicazione dell' "ergastolo ostativo" rappresenti un monito preventivo ed un atto di ritorsione perché lui non si vende e non fa alcuna abiura.

Dallo stesso punto di vista della giustizia borghese il comminare l'ergastolo ostativo, che nega l'accesso a possibili pene alternative per una ..."strage senza feriti", è una scelta aberrante che per noi più concretamente si manifesta come un atto repressivo che ha come unica giustificazione politica una criminale vendetta politica.

Questa violenta aberrazione giudiziaria diventa ancora più evidente se paragonata alle stragi mafiose del 1992 a Capaci e in via D'Amelio (Falcone e Borsellino con le loro scorte) e alla strage fascista alla stazione di Bologna nel 1980 per le quali non vennero utilizzate le aggravanti utilizzate invece arbitrariamente contro Alfredo per punirlo perché dal carcere ha continuato la sua collaborazione epistolare con alcune pubblicazioni pubbliche di area anarchica.

Alfredo è in sciopero della fame da più di ottanta giorni contro questa aberrazione giudiziaria che lo costringerà ad una vita in carcere senza alcun "reato di sangue".

Siamo solidali con lui contro la tortura a cui viene sottoposto con il 41 bis e ne chiediamo la liberazione.

Crediamo che questo governo con il cuore in camicia nera esprima una chiara tendenza ad un innalzamento dei livelli repressivi in un contesto di guerra tra blocchi imperialisti con un’iniezione di autoritarismo sempre maggiore nella gestione delle relazioni sociali in un quadro di peggioramento dell’economia del sistema capitalista.

Siamo convinti che contro la repressione l'unica arma sia l'unità e la lotta di classe perché è solo un prodotto di un attacco generalizzato del capitale alle condizioni di vita di ogni proletario e proletaria.

Invitiamo tutte e tutti a lavorare per l'unificazione delle lotte e per la costruzione di una prospettiva politica di una trasformazione radicale e rivoluzionaria dell'esistente. Per una società nuova di liberi e di uguali senza più classi ne sfruttamento.

 

I compagni e le compagne del Csa Vittoria