SABATO 20 GENNAIO CORTEO PER LA PALESTINA

Inviato da redazione il Gio, 18/01/2024 - 10:51
Categoria
manifestazione per Gaza

SABATO 20 GENNAIO CORTEO a Milano ore 15;00 concentramento ad Affori centro (M3).

15° sabato di mobilitazione per la Palestina

Ancora una volta in piazza finchè non si fermerà il GENOCIDIO e la PULIZIA ETNICA COLONIALISTA del popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania.
Mentre israele è sotto processo alla Corte Internazionale Penale dell'Aja, la forza occupante sionista continua e rivendica il massacro quotidiano di donne, uomini, bambine e bambini in tutta la Palestina.
Per una migliore percezione della realtà invitiamo ora a fermarci solo un momento e tornare ai numeri. Questo è un invito rivolto a chi non volesse farsi trasportare dal flusso della naturale empatia umana per l' insopportabile tragedia vissuta dai Palestinesi, a chi non volesse farsi coinvolgere dalla comprensione del senso di ingiustizia e di  impotenza davanti alla violenza dell' occupazione sionista a cui tutto è invece permesso. Invitiamo chi, spinto dalla lontananza geografica e dall'indifferenza, permettesse di far prevalere il proprio egoismo ed individualismo sulla razionalità e sull'empatia, di tornare ai semplici numeri.

Riportiamo i dati provvisori ad oggi e sottolineiamo che si tratta di dati provvisori perchè è ancora impossibile calcolare il numero di Palestinesi seppelliti dalle macerie dei bombardamenti e successivamente abbattute e spianate dalle ruspe israeliane :
Oltre 24.000 Palestinesi uccisi a Gaza - due terzi composto da donne e bambini -
(Euromes parla già di oltre 31.000 vittime)
347 Palestinesi uccisi in Cisgiordania
148 Operatori Onu uccisi a Gaza
337 (almeno) Operatori sanitari uccisi a Gaza
84 (almeno) Giornalisti uccisi a Gaza
60.005 Palestinesi feriti a Gaza
4.000  (almeno) Palestinesi feriti in Cisgiordania

1.900.000 Palestinesi sfollati a Gaza, pari all' 85% della popolazione di Gaza.
Il 45-56% degli edifici di Gaza sono stati distrutti.
15 su 36 Ospedali di Gaza ancora parzialmente funzionanti
Almeno 576.000 Palestinesi vivono in una condizione "fame e carestia catastrofiche"
Oltre  il 69% di asili, scuole e università di Gaza sono stati danneggiati
142 Moschee danneggiate + 3 Chiese danneggiate.
121 Ambulanze rese inservibili
625.000 studenti non frequentano scuole e università, pari al 100% del totale.

Una tragedia che, riportata percentualmente all'Europa, porterebbe a circa 540.000 il freddo calcolo degli esseri umani devastati dalle bombe e uccisi dal piombo dell'esercito sionista israeliano in Palestina.
E questi morti avevano, anzi hanno, nome e cognome, hanno una età e moltissime di loro sono bambine e bambini e tutte e tutti avevano una vita.

PER LA PALESTINA MA NON SOLO !
Contro l'imperialismo u.s.a.!

Il Genocidio Palestinese si colloca in un quadro internazionale di guerra economica tra i diversi poli imperialisti sempre più a tratti combattuta con le armi.
La crisi strutturale del modo di produzione capitalistico spinge verso scenari di competizione globale sempre più accentuata tra i diversi poli imperialisti.
U.s.a. e Cina si stanno affrontando in tutto lo scacchiere geopolitico internazionale cercando di acquisire nel proprio blocco economico, con accordi economici o con la sottomissione militare, i paesi che non sono allineati con il "nemico".
Uno scontro per l'egemonia sui mercati mondiali in base al quale, questi paesi, vengono via via assunti tatticamente come alleati o nemici in un processo di posizionamento globale all'interno del quale si vengono anche a definire i diversi pesi specifici delle diverse potenze locali e in questo quadro inseriamo lo scontro u.s.a./nato contro la russia combattuto in ucraina che cosi tanto ha sconvolto le geometrie politiche ed economiche in europa.
 Alleati o nemici in relazione "all'utilità" geopolitica o alla disponibilità di accesso alle fonti energetiche. Stati e governi prima considerati e trattati dagli u.s.a. come "stati canaglia" che si trasformano poi in "stati amici" in funzione di una possibile collaborazione economica, politica e militare utilizzando in questo le divaricazioni sovrastrutturali di carattere confessionale.
Due esempi per tutti : l'Arabia Saudita (sunnita) prima accusata dagli u.s.a. di sostenere Bin Laden, Al Qaida e poi Isis (di ispirazione sunnita), diventata poi utile alleato contro i ribelli Houthi in Yemen in funzione anti Iran (di ispirazione sciita) o, prima ancora, il sostegno militare, anche italiano, fornito all'Iraq contro l'Iran, trasformato all'inizio del 2000 in guerra di distruzione contro l'iraq di saddam Hussein, nel momento in cui decideva di non assoggettarsi più agli interessi economici u.s.a. (guerra del petrolio), con l'invenzione, confessata in seguito, della minaccia di armi di distruzione di massa.
Questa strategia imperialista, che garantisce l'impunità al genocidio sionista del popolo palestinese, sta producendo un'accellerazione dello scontro militare con l'arrivo di decine di navi da guerra (anche italiane) nel Mediterraneo davanti israele in funzione di deterrenza contro il Libano e Iran.  L'aggressione militare allo Yemen che si "permette", mentre è in corso un genocidio, di attaccare le navi con aiuti militari a israele è un altro passo in avanti verso una deflagrazione di un conflitto, sempre meno locale, nel quale viene concessa e permessa ogni disumanità al governo del terrorista netanyahu e alla sua banda di assassini con l'ipocrita suggerimento di "fare in fretta" ed evitare un "genocidio evidente".....

Ma la Palestina Resiste, Gaza e la Cisgiordania resistono.
Resistono con le armi e con il popolo che non si piega davanti a distruzione e morte e anche ora mentre patisce fame e malattie, che lotta per la sopravvivenza perchè di fronte al massacro sionista anche sopravvivere è una forma di Resistenza all'occupazione militare, al GENOCIDIO e alla PULIZIA ETNICA. Il popolo Palestinese rifiuta ogni deportazione da Gaza e combatte giorno dopo giorno in Cisgiordania, nei campi profughi, a Tulkarem, Jenin, Hebron, Nablus, e tanti altri luoghi, con il sacrificio della vita di centinaia di giovani Palestinesi che combattono per la Liberazione dall'occupazione militare.

Riprendendo le parole della canzone di lotta "Palestina Rossa" ......... ogni pietra scagliata, ogni proiettile scagliato contro il nemico sionista è un colpo all'imperialismo mondiale e contro i padroni di casa nostra.
Un governo italiano meloni/salvini che si è schierato contro il popolo Palestinese, che invia le propie navi nel Mar Rosso insieme alle navi da guerra del blocco occidentale u.s.a./nato, che ipocritamente parla di solidaerietà e di aiuti umanitari e nel frattempo avvalla il GENOCIDIO in Palestina.

Il suprematismo sionista sta sacrificando decine di migliaia di Palestinesi sull' altare della propia strategia razzista e colonialista.
Ma il sogno di una Palestina libera come condizione necessaria per una terra dove tanti popoli, diversi per cultura e religione,  possano convivere pacificamente è il progetto finale di un popolo che aspira legittimamente ad una pace giusta e alla propria autodeterminazione.
E' il sogno e la fiamma che scalda il cuore dell'intero popolo Palestinese e della sua resistenza per una Palestina senza più occupazione militare, senza più discriminazione, senza più apartheid, senza più muri, senza più check-point, con il diritto alla libera circolazione sulla propria terra, e senza più dipendenza econonica da chi, giorno dopo giorno, continua a derubarlo di terra, di acqua e di libertà.
E' un sogno, un progetto di lunga durata, che trova speranza nella vita di Nelson Mandela combattente per la liberazione del sud-africa dal suprematismo bianco e dall'apartheid.
Nelson Mandela, ben consapevole della condizione di apartheid vissuta dal popolo Palestinese che dichiarava:  “Sappiamo troppo bene che la nostra libertà sarà incompleta senza la libertà dei palestinesi”. Nelson Mandela considerato terrorista che, dopo 27 anni di carcere, diventava il presidente di un nuovo Sud-Africa.

Statua di Nelson Mandela a Ramallah
Statua di Nelson Mandela a Ramallah

Un sogno e un progetto che trova radici e nuova linfa nella storia dei movimenti di Liberazione dal colonialismo, che cambierà i rapporti di forza per una Palestina finalmente libera.
Questi rapporti di forza possono mutare, però, anche in relazione al massimo impegno che ognuno di noi impiega e dovrà impiegare nella solidarietà al popolo Palestinese e alla sua Resistenza.
Una solidarietà che deve tenere insieme la nostra aspirazione internazionalista e rivoluzionaria per una Palestina liberata anche dallo sfruttamento di classe e la solidarietà per la sofferenza di milioni di donne, uomini, bambine e bambini in Palestina.

Fermiamo il genocidio in Palestina.
Cessate il fuoco subito.
Per il diritto all'esistenza, alla resistenza e all'autodeterminazione del popolo Palestinese.

SABATO 20 GENNAIO ore 15:00 in contemporanea al corteo a Vicenza contro la presenza israeliana alla fiera dell'oro CORTEO A MILANO da Affori centro a P.le Maciachini.