Per Satnam, per Bocar e per tutti gli altri e le altre assassinati/e dallo sfruttamento. Non morti sul lavoro ma assassinati dal lavoro!

Inviato da redazione il Mar, 25/06/2024 - 08:36
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Per Satnam, per Bocar e per tutti gli altri e le altre assassinati/e dallo sfruttamento.

Non morti sul lavoro ma assassinati dal lavoro!

Satnam lasciato per strada senza un braccio e Bocar morto dopo giorni di sofferenza per le ustioni a Bolzano sono solo gli ultimi 2 dei più di 350 assassinati dal lavoro capitalista dal gennaio di quest'anno.

Questa è la cifra della strage sul lavoro, che coinvolge anche gli studenti coinvolti nell’alternanza scuola-lavoro (lavoro gratuito), del modo di produzione capitalista che antepone il profitto ai bisogni di donne e uomini. Misure di sicurezza non rispettate come condizione per accedere ad appalti al ribasso, esplosioni, travi che non reggono, macchinari senza protezioni e freni di sicurezza, cadute "accidentali" dalle impalcature perché... bisogna fare in fretta, facchini della logistica schiacciati da bancali sovraccarichi o dagli stessi mezzi su cui li stanno caricando in un contesto di lavoro a cottimo, di orari di lavoro estesi all'inverosimile, di assoluta precarietà e assoluta ricattabilità, di lavoro nero, di sfruttamento iperintensivo dei lavoratori per pagare le "mazzette" del sub appalto del sub appalto ...

A febbraio l'Italia del lavoro si era fermata per la morte di 5 lavoratori mentre costruivano l'ennesimo supermercato (esselunga) con il solito tragico e cinico balletto delle responsabilità e la solita declamazione del... mai più. Oggi invece ci troviamo davanti alla disumanità assoluta dell’assassinio di un bracciante abbandonato a morire a bordo strada mentre un ricovero d'urgenza gli avrebbe salvato la vita.

Gli ingranaggi del lavoro capitalista stritolano quotidianamente le vite di lavoratori e lavoratrici e questa è una guerra al lavoro. Ma è la stessa guerra al lavoro evidenziata dalla miserabile ipocrisia e la complicità in questa strage del governo Meloni, persino peggiore dei governi precedenti, per il clima di impunità e di "carta bianca" alle imprese" ad ogni livello.

La conferenza stampa della ministra Calderone e del ministro dell'agricoltura Lollobrigida è vomitevolmente esemplare da questo punto di vista.... Il governo si impegnerà per contrastare il caporalato, l'imprenditore bastardo che ha fatto morire Satnam sequestrando i telefonini dei colleghi di lavoro sarebbe un'eccezione, una pecora nera in un settore altrimenti perfettamente regolare...

Aria fritta, bugie e complicità con gli assassini: Il rapporto della Guardia di Finanza denuncia come (con l'avvento del governo Meloni) si sia registrato un aumento del 32 % dei lavoratori in nero dal gennaio 2023 al maggio 2024 in relazione al rapporto precedente. Quasi 60.000 (quelli scoperti) uomini e donne pagati salari da fame e in "nero", senza contratto e in uno stato di assoluta ricattabilità per la miseria e, se migranti, perché senza permesso di soggiorno. 

Nel frattempo, il ministro Lollobrigida esalta la perfetta regolarità delle "italiche" filiere produttive agricole e viene infatti sostenuto politicamente dalla Confagricoltura e sponsorizzato elettoralmente dal Consorzio Grana Padano che ora si lamentano di questa mela marcia.

La torta della ricchezza globale è sempre meno grande per la crisi di un modello di produzione basato sulla massimizzazione del ciclo sfruttamento/produzione/consumi.

La guerra come prodotto della concorrenza economica tra diversi interessi ha accentuato la crisi e il costo di questa viene scaricato su lavoratori e lavoratrici e, in generale, sulle classi subalterne mentre si allarga la forbice tra la ricchezza per pochissimi e la miseria per la stragrande maggioranza dei proletari e le proletarie di tutto il mondo che, anche lavorando, non hanno alcuna possibilità di migliorare le loro condizioni di vita. 

Lo sfruttamento del pianeta dei diversi volti dell'imperialismo mondiale produce invece la devastazione del pianeta e dei naturali cicli ecologici determinando, tra le altre, una nuova forma di migrazione climatica. (solo dal Bangladesh sono previsti milioni di profughi climatici)

Ma di lavoro si muore!! E ai vuoti e complici sproloqui senza vergogna seguirà il silenzio fino al prossimo assassinio.

La concorrenza sfrenata al ribasso, la liberalizzazione del mercato e delle regole, come l'ultima voluta da Salvini che reintroduce il subappalto, è la causa secondaria di queste morti. 

La famigerata legge Bossi-Fini che crea le condizioni per una perpetua clandestinità per i migranti è la causa secondaria di queste morti.

Il vero mandante è un sistema economico basato sul profitto e sull'estrazione di ricchezza dal lavoro di altri, ed è questa negazione dei bisogni di uomini e donne è la causa primaria di questi assassinii.

Non esistono degenerazioni, non ci sono mele marce, non esiste un' etica strutturale del capitalismo dal volto umano, o meglio, ci sono certamente singoli mostri che emergono solo per casi si particolare di disumanità, ma il lavoro nero e la disumanizzazione dei lavoratori in questo inferno sono un elemento strutturale, per tenere basso il livello salariale e permettere di confrontarsi con una concorrenza internazionale dei capitalismi più forti in un quadro di crisi globale e di sempre più evidente tendenza alla guerra.

Questa crisi e questa tendenza alla guerra stanno producendo una trasformazione in senso reazionario e autoritario l'organizzazione statale e questo prospetta un restringimento degli spazi di agibilità politica e sindacale per l'opposizione di classe.

I padroni e i loro servi al governo stanno semplicemente facendo la loro parte di lotta di classe e contro questa va indirizzato ogni sforzo di ricomposizione e di lotta politica, economica e sociale per una società senza più classi, sfruttamento dell'uomo sull'uomo, dell'uomo sulla donna e sulla natura.

 

Per Adil -18 giugno 202 -

adil

Ma si "muore sul lavoro" anche per mano diretta di qualche assassino!!

Vogliamo ricordare la data del 18 giugno 2021 che è scritta e rimarrà indelebilmente impressa nella memoria di chi lotta per la liberazione di ogni uomo e donna dalle catene del lavoro salariato.  

Vogliamo ricordare il compagno ADIL BELAKHDIM con la sua umanità e la sua determinazione, assassinato ad un picchetto davanti alla LIDL di Biandrate il 18 giugno del 2021 da un camionista bastardo che ha preferito investire e schiacciare Adil, delegato sindacale del Si Cobas, piuttosto che fermarsi e solidarizzare con i lavoratori che lottavano contro condizioni di sfruttamento disumano.

adil

ADIL VIVE NELLE NOSTRE LOTTE!!