Nel silenzio più assoluto dell’ipocrita teatrino della politica istituzionale si sta compiendo un attacco criminale e complessivo al lavoro, al diritto di sciopero e alle sue parti più organizzate in un clima di fascistizzazione sempre più esplicita delle relazioni sociali e sindacali. Una demolizione sistematica di diritti e garanzie finalizzata a un sempre maggiore profitto per padroni e padroncini vari e per piegare ogni resistenza dei lavoratori alle ristrutturazioni aziendali. Questo è il vero significato dall’aberrante slogan "prima gli italiani", ululato dal razzista Salvini, che conferma il suo ruolo di cane da guardia dei padroni. Prima i profitti dei padroni, degli speculatori, degli sfruttatori, di chi precarizza e distrugge vite.
Questo è quanto sta accadendo alla Italpizza di Modena e, nel nostro territorio, alla Toncar di Muggiò. Qui gli operai e le operaie sono ancora in sciopero per la difesa del proprio posto di lavoro, nuovamente in discussione dopo un falso cambio di appalto e una “nuova” cooperativa che li vorrebbe sostituire con lavoratori precari e meno “costosi”. Ad immediata difesa dell’ “illegale” operazione padronale è stato spiegato dalla Questura di Monza un enorme dispositivo militare a presidio quotidiano e permanente dei cancelli della Toncar che impedisce, con la consueta violenza poliziesca, anche il solo avvicinamento dei facchini in lotta e dei solidali.
Ma ciò che fa della lotta della Toncar una vertenza esemplare e chiarisce, ove ve ne fosse ancora bisogno, è la portata dell’impianto repressivo che verrà schierato contro chi lotta, in particolare immigrato, è l’avvio del procedimento per il rimpatrio obbligatorio e il foglio di via dal territorio comunale per un delegato SI Cobas.
Il messaggio è chiaro: gli interessi e il comando padronale non devono essere messi in discussione, la forza lavoro deve tornare a essere docile e subordinata e chi osa ribellarsi deve essere punito con ogni mezzo di cui il diritto borghese dispone. E il recente Decreto Sicurezza di Salvini è stato predisposto scientemente anche per questo scopo preciso: colpire chi lotta, in particolare nel settore della logistica e del trasporto, terreno sul quale da anni si sta giocando una partita fondamentale di resistenza per l’avanzamento dell’intera classe lavoratrice. Crediamo quindi di fondamentale importanza chiamare tutti e tutte alla partecipazione a sostegno di questa fondamentale lotta contro la precarizzazione e la barbarie capitalistica, contro le misure repressive del Governo Salvini – Di Maio, per la difesa del diritto di sciopero e, complessivamente, per la resistenza operaia. Per questo saremo presenti e rilanciamo il corteo che, in occasione dello sciopero generale di venerdì 8 marzo, partirà alle 10.00 dai cancelli della Toncar di Via Sondrio 3 a Muggiò con termine alla Prefettura di Monza.
I compagni e le compagne del CSA Vittoria
Di seguito l'indizione del Si Cobas 8 MARZO: LOTTIAMO E SCIOPERIAMO! L’8 MARZO è nata come giornata internazionale di lotta delle donne proletarie, per la parità uomo-donna nella società, nella famiglia, sul lavoro; contro ogni forma di oppressione di genere, e di patriarcalismo. Molta strada hanno fatto le donne in oltre un secolo dilotte, ma molta strada c’è ancora da compiere, se ancora quotidianamente si hanno femminicidi, stupri, violenza domestica e schiavitù sessuale, molestie e ricatti sui posti di lavoro, permessi di soggiorno condizionati al matrimonio; se ancora gran parte del carico di lavoro domestico e del lavoro di cura ricade sulle donne; se questo le costringe a lavori part-time, precari e malpagati, se i salari delle donne restano inferiori a quelli degli uomini; se lo Stato con i tagli al welfare (dalla sanità agli asili nido) scarica ancor più il lavoro di cura sulle donne proletarie (quelle borghesi possono permettersi colf, badante e governante). Questo governo poi, con il ddl fascio-clericale di Pillon vuole far arretrare la condizione femminile restaurando un modello di famiglia autoritaria e patriarcale recludendo la donna dentro la famiglia perfino nei casi di violenza domestica. Per questo il SI Cobas ha proclamato lo sciopero l’8 marzo, per le lavoratrici e i lavoratori, i quali devono disfarsi di mentalità e abitudini maschiliste e patriarcali, lottando insieme alle donne contro l’oppressione di classe e di genere in una prospettiva anticapitalista. Agli uomini chiediamo di sostenere lo sciopero in tutti modi possibili, anche facendosi carico del lavoro di cura. L’8 marzo cade mentre sono aperte lotte importanti di fabbriche con forte presenza femminile: Italpizza a Modena e Toncar a Muggiò (Monza). Alla Toncar lavoratrici/ori lottano contro il licenziamento di tutti i sindacalizzati, e l’assunzione al loro posto di lavoratori a sei mesi, messi a lavorare su turni di 12 ore al giorno, sabato e domeniche inclusi. Ai “vecchi” lavoratori come condizione per lavorare hanno chiesto la disdetta dal SI Cobas (colpevole di avere chiesto il rispetto del contratto nazionale). Il Governo, la Prefettura, la Questura hanno schierato un vero esercito di carabinieri e polizia per reprimere la lotta di lavoratrici/ori licenziati, di fatto a sostegno delle criminali attività antisindacali dei padroni. Negli ultimi giorni non solo hanno manganellato lavoratrici/ori licenziati, ma hanno arbitrariamente arrestato un operaio che non aveva commesso nulla se non partecipare alla lotta, e gli hanno notificato un provvedimento di foglio di via obbligatorio da Muggiò. Vogliono impedire anche la lotta per difendere il posto di lavoro, costringere i lavoratori a subire in silenzio sfruttamento, ingiustizie, angherie. È questo il vero significato del Decreto Sicurezza. Salvini vuol fare della Toncar un modello della “legge e ordine” dei padroni. Opponiamoci con la lotta e la solidarietà più ampia tra lavoratrici/ori italiane/i e immigrate/i! Per questo l’8 marzo manifestiamo insieme, donne e uomini, contro l’oppressione di classe e di genere, contro la repressione padronale e statale, contro il razzismo per la parità uomo-donna sul lavoro, nella società e in casa! VENERDì 8 MARZO, ORE 10, via Sondrio 3, Muggiò CONCENTRAMENTO DAVANTI ALLA TONCAR CORTEO fino alla Prefettura di Monza
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