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NAKBA 1948 - 2024
Fermiano la SOLUZIONE FINALE del popolo Palestinese a Gaza.
Fermiamo il genocidio!
Tutte e tutti in piazza !!!
SABATO 18 MAGGIO 31° CORTEO a Milano organizzato dalle Associazioni e dalle Comunità palestinesi.
Concentramento ore 15:00 in Palestro angolo C.so P.ta Venezia con termine all'Università Statale a sostegno dell' Intifada Studentesca.
La soluzione finale del popolo palestinese a Gaza voluta da Netanyahu e dalla sua banda di aguzzini sionisti è ormai all'ordine del giorno.
Sia come merce di scambio da contrattare con gli Usa per le future opzioni sioniste di controllo su Gaza e Cisgiordania, che come soluzione definitiva per il popolo palestinese semplicemente affogandolo nel suo stesso sangue.
Tutto questo, in ogni caso, sottolinea quotidianamente come il piccolo stato canaglia di Israele sia da sempre fuori controllo dal punto di vista delle regole dettate dall'appartenenza al genere umano.
Tutto è permesso al sionismo.
Genocidio e pulizia etnica conclamata insieme all'azzeramento di una generazione di bambine e bambini Palestinesi per fame o sotto le bombe o per macanza di cure mediche. Senza alcun intervento concreto delle cosiddette istituzioni internazionali che, se ce ne fosse ancora stato bisogno, si confermano essere il prodotto di rapporti di forza e degli equilibri tra le potenze imperialiste mondiali.
Certi di non parlare solo a militanti e solidali, crediamo in questo momento dovremmo, tutte e tutti porci e perseguire diversi obiettivi: il primo, immediato, è quello di vincere l'abitudine alla sofferenza, l'assuefazione all'orrore provocato dalle immagini che arrivano da Gaza e dalla Cisgiordania. Superare l'immobilismo, piantarla con la continua delega e diventare protagonisti della propria ribellione, vincere il sentirsi sopraffatti dalla propria impotenza e dalla forza soverchiante della quotidiana narrazione criminale sionista di cui ogni organo d'informazione si è fatto cassa di risonanza.
A partire da questa consapevolezza è soprattutto necessario dare concretezza a quello che crediamo sia un obbligo etico, prima ancora che politico, e cioè quello di schierarsi dalla parte dell'umanità per raccogliere la solidarietà e l'empatia umana e trasformarla in mobilitazione costante, in boicottaggio, in denuncia dei crimini del sionismo, del sostegno dell'imperialismo U.s.a e della criminale complicità dei diversi governi tra cui quello Italiano.
Un altro obiettivo fondamentale da perseguire è quello della denuncia del sionismo razzista e colonialista in ogni sua forma.
Perché non esiste un sionismo buono e uno cattivo.
Il sionismo nasce come progetto colonialista per impossessarsi con violenza dell'intera Palestina, dal fiume Giordano al Mare Mediterraneo.
Per imporsi, il sionismo ha fatto leva sul legittimo assunto del "mai più olocausto", dopo l'immane tragedia storica prodotta dal nazismo, ma questa naturale rivendicazione si è trasformata in ideologia suprematista arrogandosi il diritto di colonizzare, discriminare e sottomettere un altro popolo che viveva pacificamente sulla propria terra.
La nascita dello stato di Israele non è quindi solo una distorta forma di "compensazione storica" per le sofferenze di donne e uomini di fede ebraica trucidati nei campi di concentramento o nelle camere a gas insieme a partigiani, comunisti, soldati, rom, sinti, gay, lesbiche, portatori di disagio psichico e in generale "diversi". Quell'odio per il "diverso" che è parte sostanziale del sionismo in ogni sua forma e che arriva a considerare i palestinesi come esseri subumani immeritevoli di ogni considerazione. Esemplificative sono infatti le immagini della distruzione degli aiuti umanitari (cibo e medicine) da parte della popolazione israeliana al confine nord di Gaza sotto la protezione vigile dell'esercito...
Siamo invece davanti ad un chiaro ed esplicito progetto politico coloniale sulla pelle del popolo Palestinese con cui la religione ebraica non ha nulla a che fare come dimostrano le migliaia di ebrei che in tutto il mondo si schierano contro lo stato sionista in solidarietà al popolo Palestinese
Per questo giudichiamo strumentale e ripugnante l'equiparazione tra antisionismo e antisemitismo in quanto priva di ogni giustificazione oggettiva se non quella di criminalizzare e impedire ogni critica al piccolo stato canaglia.
Per questo e' da rigettare al mittente, perchè strumentalmente e volutamente distorta, la falsa ipotesi che attribuisce le responsabilità della carneficina in corso da una parte, al governo della destra fascista del capobanda terrorista Netanyahu tanto amico della Meloni, e dall'altra alla Resistenza Palestinese.
Per questo la ribellione armata del 7 ottobre dello scorso anno viene strumentalmente descritta come un atto di inaspettata violenza gratuita che ha rovinato un clima di "pace e democrazia". Per questo il 7 ottobre è invece stato solo un punto di arrivo come ricaduta di decenni di oppressione coloniale precendente e un inevitabile atto di rottura del ghetto di schiavitù e sottomissione violenta a cui è sottoposto il popolo Palestinese.
Per questo l' impianto ideologico su cui si fonda questa teoria sugli "opposti estremismi" è criminale e priva di ogni fondamento storico ed è strumentale esclusivamente alla legittimazione di un'occupazione coloniale violenta razzista in nome del sionismo, qualsiasi volto assuma, subdolo o violento, che ora vuole imporre accordi "di pace" sotto la supervisione imperialista e genocida.
Abbiamo speso ancora parole sul sionismo e sull'impronta ideologica sionista e suprematista fondamento dello "stato ebraico", discriminatorio come definizione, perchè crediamo che la consapevolezza di questo presupposto storico/politico sia assolutamente necessaria per poter comprendere possibili vie per la risoluzione dell'oppressione coloniale sionista, diventata nel frattempo genocidio, e poter immaginare un futuro di pace in terra di Palestina sulla base della convivenza e del rispetto reciproco di ogni etnia o confessione religiosa altrimenti divisiva perchè presunta identità da opporre ad altre identità.
Noi crediamo che il superamento del sionismo e dell'oppressione coloniale sia la condizione primaria per arrivare ad una pace vera e giusta che altrimenti non sarebbe tale ma solo pacificazione e sottomissione in altra forma in attesa di un altro prossimo 7 ottobre.
Noi possiamo solo immaginare una nuova Palestina, laica e avanzata dal punto di vista dei rapporti sociali, in cui religioni ed etnie diverse convivano in pace e uguaglianza di diritti.
Crediamo però che ogni soluzione possa e debba emergere da un libero processo di Autodeterminazione del popolo palestinese e sia espressione di un confronto e di una ricomposizione interna al popolo e alla Resistenza Palestinese.
Ma prima va fermato il genocidio!
Bisogna cessare il fuoco ora e subito!
Israele si deve ritirare da Gaza e cessare l'occupazione coloniale in Cisgiordania
dove coloni armati dal'esercito sionista scacciano e uccidono quotidianamente donne e uomnini Palestinesi per rubare le loro case e la loro terra.
Fermare i criminali sionisti e cacciare il sionismo, il suprematismo e il razzismo fuori dalla storia.
Permettere il ritorno dei profughi come elemento discriminante per una nuova Palestina Libera
Sionisti e imperialisti giù le mani dalla Palestina
Le compagne e i compagni del Csa Vittoria
Sostieni la ricostruzione dell'asilo Vittorio Arrigoni a Gaza https://www.ricostruiamoasilovik.it/
Qui potete trovare il nostro pamphlet divulgativo "Io sto con la Palestina"
Segnaliamo che a breve uscirà un ragionamento più generale sulla riorganizzazione del complesso industriale-militare in Europa, sul ruolo del governo Meloni e sulle nuove forme di keynesismo di guerra e sui venti di guerra che soffiano sempre più violenti.