CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE DELLA SOLIDARIETA'. CONTRO IL GENOCIDIO NON SI TACE!

Inviato da redazione il Mar, 02/07/2024 - 15:05
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Dopo l'inizio della guerra disumana e criminale contro il popolo Palestinese si è espresso in tutta Italia un movimento di solidarietà contro il sionismo e il genocidio organizzando iniziative di ogni tipo che vanno dai presidi alle manifestazioni alle azioni di boicottaggio.

workers for palestine

Non sono mancate le azioni e gli scioperi che hanno caratterizzato dal punto di vista della solidarietà internazionalista e di classe la causa palestinese.

Il blocco del porto di Genova della scorsa settimana è stato infatti molto partecipato ed è riuscito ad indicare una netta contrapposizione alla logistica delle armi e alla politica guerrafondaia che il governo italiano sta praticando, evidenziando cosi la criminale complicità di Meloni e company con il governo sionista Israeliano.

In questi mesi però non sono mancate le reazioni repressive e violente a questo movimento di solidarietà da parte governativa fino alla legittimazione di squadracce sioniste. Esemplare il caso del corteo del 25 aprile a Roma quando dallo spezzone della brigata ebraica sono arrivati lanci di sassi e petardi contro il corteo antifascista ei e internazionalista a fianco del popolo palestinese.  Ricordiamo inoltre l'agguato sotto casa a chef Rubio da parte di una squadraccia fascio-sionista e gli altri casi di aggressione subiti da solidali con il popolo palestinese da parte di queste nuove squadracce che ben rappresentano il volto di un nuovo fascismo che si identifica con Israele e giustificandone il compimento del Genocidio in atto.

In chiave repressiva  assistiamo a vari gravi casi di intervento giudiziario e di stato di polizia che mirano a bloccare il dissenso antisionista: esempio ne è il foglio di via a Sebastiano, compagno operaio di Dalmine dello Slai Cobas sc, reo di aver protestato in piazza a Milano il 25 aprile contro i sostenitori del massacro e i loro complici, a cui va la nostra solidarietà.
Gravissimo anche per la sudditanza nei confronti dell'entità sionista-Israele è stato l'arresto in Italia di tre giovani palestinesi, Anan,Ali e Mansour su esplicita richiesta di Israele. Anan, Ali e Mansour sono colpevoli solamente di aver protestato in piazza in Cisgiordania, insieme a migliaia di altre e altri ragazzi/e palestinesi per l'occupazione illegale di nuove case e nuova terra palestinese da parte delle forze militari israeliane. Arrestati per questo molti anni fa e poi rilasciati sono ora ricercati per vendetta da parte israeliana.
Perchè la loro stessa esistenza è una testimonianza di lotta di liberazione e va annientata.
Anan, Ali e Mansour saranno in udienza a Roma per il giudizio in cassazione con l'accusa di terrorismo (!!!) perchè, per Israele, chiunque legittimamente si opponga al sionismo è un "terrorista ma, esiste il rischio concreto di estradizione per uno di loro, Anan Yaeesh, che si tradurrebbe con l'essere ancora sottoposto a tortura e a detenzione illegale senza processo e al trattamento disumano riservato ai prigionieri (ostaggi) palestinesi in mano agli aguzzini sionisti.
     

corteo


Tutto questo è inaccettabile.
E' solo un futile tentativo di fermare le mobilitazioni che denunciano Israele come stato fascista e assassino che sta compiendo un genocidio a Gaza e in Cisgiordania.
Non solo. La complicità del governo Meloni-Salvini-Tajani è tale che le forze di destra fasciste e post fasciste usano le mobilitazioni in solidarietà con la Palestina, sempre trasparenti nei loro contenuti di antifascismo, antinazismo e antisionismo, per tacciarle di antisemitismo, provando cosi a distogliere l'attenzione dai gravi episodi in cui i " ragazzi" dei movimenti giovanili di FDI  urlano violenti slogan hitleriani, sieg heil e inneggiano platealmente al fascismo (che ha tra l'altro promulgato le leggi raziali), al nazismo e all'olocausto.

Le gravi dichiarazioni del ministro Piantedosi sono, al riguardo, estremamente indicative di questa tattica per assolvere gli alleati di governo provare invece a puntare il dito, verso la solidarietà alla Palestina per criminalizzarla con l'accusa infamante di antisemitismo e di un presunto odio antiebraico.
Qualcosa che rigettiamo al mittente perché semplicemente falso e contrapposto ai valori di solidarietà, uguaglianza, antitetici ad ogni discriminazione, che sono parte del DNA delle manifestazioni di solidarietà al popolo Palestinese sotto occupazione coloniale sionista.
Segnaliamo inoltre la colpevole "superficialità" dei rappresentanti della comunità ebraica nello sminuire l'importanza e la gravità di questi fatti per non disturbare i filosionisti al governo, preferendo invece accusare di antisemitismo le manifestazioni contro il genocidio.
 
Nel muovere solidarietà verso i compagni colpiti dalla repressione, continuiamo e continueremo  a rilanciare le iniziative che le comunità palestinesi chiameranno in ogni angolo d'Italia.
 
La repressione non ferma la solidarietà.
Contro il genocidio del popolo palestinese.
Contro il sionismo nuovo fascismo e contro tutti i fascismi.
CONTRO IL GENOCIDIO NON SI TACE
NESSUNA GIUSTIZIA NESSUNA PACE.