Milano-Sabato 13 luglio 39° CORTEO a fianco del popolo Palestinese e della sua resistenza

Inviato da redazione il Mer, 10/07/2024 - 16:36
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SABATO 13 luglio - 39° CORTEO a Milano

concentramento ore 17,00 in piazzale Cordusio

con termine in Largo Cairoli

 

Sabato 13 luglio saremo ancora in corteo a Milano, fianco a fianco di tutt@ quell@ che vorranno esserci, facendo nostro l'appello di tutte le Associazioni e delle Organizzazioni e Comunità Palestinesi, per fare sentire a Milano il grido di dolore e di sofferenza del popolo Palestinese che sta subendo un genocidio.

In questi giorni stanno filtrando generiche informazioni su un possibile "cessate il fuoco" sulla martoriata terra di Gaza. Sono voci, definite positive dagli Usa, che vengono fatte trapelare dai segretissimi tavoli di trattativa, che possiamo realisticamente tradurre come pressioni per un cessate il fuoco a qualsiasi livello a cui il governo genocida del terrorista nazi-sionista Netanyahu non vuole dare seguito per avere invece ancora mano libera nel genocidio del popolo Palestinese.

Come sempre il popolo Palestinese è oggetto di scambio, carne da macello e posta in gioco per trattative invece focalizzate su altri obiettivi.

In questo caso possiamo tranquillamente parlare della volontà di Biden di utilizzare cinicamente un generico cessate il fuoco a Gaza come un successo da attribuirsi per risalire la china dei sondaggi vista la sua debacle psicofisica universalmente riconosciuta. Un cessate il fuoco e l'ingresso di aiuti umanitari che inoltre sancirebbe ufficialmente la fine del lancio dei missili Hezbollah dal Libano evitando così una pericolosissima escalation bellica che in questo momento nessuno vorrebbe. Un cessate il fuoco che troverebbe il sostegno dei criminali in divisa dell'IDF che potrebbero così attrezzarsi per continuare la guerra in maniera più mirata e meno devastante, sotto gli occhi del mondo intero, con conseguenza della caduta verticale di un consenso mondiale di cui prima israele incredibilmente godeva.

Nessuno è realmente interessato, nessuno, a partire degli infidi e miserabili governi dei paesi arabi così pronti a firmare accordi economici con israele e l'occidente imperialista. Nessuno di questi è interessato al riconoscimento del diritto alla vita e delle stesse condizioni di vita del Popolo Palestinese. 

Per le potenze imperialiste mondiali e locali la "questione palestinese", come sempre è stato, va risolta con il minimo rumore e coinvolgimento possibile, perché si possa tornare alla normale corruzione e ai propri sporchi affari. Pronti come sempre a far ricadere ai palestinesi e alla sua resistenza eventuali spiacevoli intoppi al cosiddetto "processo di pace". 

Ma prima del 7 ottobre c'era pace in Palestina? C'era pace e vita serena per quella popolazione che dipendeva per la sopravvivenza per il 75 % dagli aiuti umanitari internazionali perché il piccolo stato canaglia Israele con l'embargo non ha mai permesso un qualsiasi sviluppo economico? C'era pace e vita serena in Cisgiordania con l'inserimento di nuovi 750.000 coloni sionisti in terra palestinese? 

Questa era, è e potrà mai essere considerata pace? NO, questa è guerra coloniale, questa è asfissiante oppressione coloniale, questa è pulizia etnica da parte dell'entità sionista-Israele.

Nel frattempo, sono passati più di 9 mesi e, giorno dopo giorno, ora dopo ora, l'assedio e l'aggressione genocida a Gaza continua come continua la disperata ricerca di acqua e cibo per più di 2 milioni di palestinesi.

La scientificità della distruzione è tale che non esistono neanche più le strutture responsabili del conteggio effettivo dei morti per bombe, cannoni, fosforo bianco e le varie armi modernissime in mano agli assassini, come anche per fame. Ogni possibile testimonianza, e da qui l'assassinio mirato di cronisti e giornalisti palestinesi, deve essere silenziata per cancellare ogni possibile prova del genocidio palestinese che è basato non solo sui numeri ma anche sui numeri della popolazione annientata.

gaza

MA LA VERITA' SU QUESTO CRIMINE ORMAI STORICA EMERGE AL DI LA DI OGNI POSSIBILE MANIPOLAZIONE SIONISTA.

Proprio mentre il quotidiano Haaretz ufficializza e rende pubblica l'indicazione del comando dell'esercito israeliano di attenersi alla "Procedura Annibale" (impedire con ogni mezzo necessario la cattura di militari israeliani) e mentre si ammette quindi l'uccisione di moltissimi prigionieri israeliani catturati durante l'azione del 7 ottobre, la rivista scientifica Lancet lancia un allarme affermando che:

"Nei conflitti recenti, le morti indirette vanno da tre a 15 volte il numero di morti dirette. Applicando una valutazione prudente di quattro morti indirette per ogni morte diretta e visti i 37.396 (ora siamo già più vicini ai 50.000!!!) decessi sinora registrati, non è improbabile stimare che fino a 186.000 o anche più decessi potrebbero essere attribuibili all’attuale conflitto a Gaza. Utilizzando il dato della popolazione della Striscia di Gaza del 2022 di 2.375.259, ciò si tradurrebbe nel 7,9% del totale."

“I conflitti armati hanno anche implicazioni indirette sulla salute. Pure se il conflitto terminasse immediatamente, nei prossimi mesi e anni continuerebbero a verificarsi molte morti indirette per cause quali malattie trasmissibili e non trasmissibili. Si prevede che il numero totale di morti sarà elevato considerando l’intensità del conflitto; la distruzione delle infrastrutture sanitarie; la grave carenza di cibo acqua e ripari oltre all’impossibilità della popolazione di fuggire in luoghi sicuri e alla perdita di finanziamenti per l’UNRWA, una delle pochissime organizzazioni umanitarie ancora attive nella Striscia di Gaza”.

Invitiamo la lettura dell'intero articolo su Pagine Esteri:  

https://pagineesteri.it/2024/07/09/medioriente/gaza-the-las-difficile-ma-essenziale/

Leggiamo in questi giorni i titoli urlati su tutti i giornali che denunciano giustamente...missili russi contro i bambini a Kiev. Vittime innocenti di una guerra criminale tra blocchi imperialisti che sta distruggendo decine di migliaia di vite per i luridi interessi espansionistici e non vorremmo mai e poi mai mettere sulla bilancia il peso delle orribili morti di bambine e bambini in ogni parte del mondo. Ma pesa sulla coscienza di tutti i miserabili pennivendoli e scribacchini o pseudo giornalisti televisivi, schierati dalla parte della bandiera sionista grondante di sangue, l'assoluto e assordante, complice e criminale silenzio sul massacro di bambini in Palestina. Per queste carogne sono esseri inanimati, senza nome o il diritto ad una vita come ogni altra bambina o bambina nel mondo. Non vogliamo travalicare il confine della pornografia del dolore ma è talmente oscena la disuguaglianza del trattamento che forse varrebbe la pena guardare questo filmato scioccante sulla guerra ai bambini di Gaza prima di esprimere ogni giudizio.  Assassini!!!!

https://www.instagram.com/p/C9N4VA0twMh/

Cerchiamo di riprendere il nostro ragionamento senza essere travolti dalle emozioni di questo video, affermando che denunciare questo crimine efferato contro l'umanità portato alla soluzione finale del genocidio è un dovere etico di tutte e tutti ma è però solo una parte del nostro enorme odio nei confronti di questa ingiustizia storica. In ginocchio e in catene al banco dei colpevoli di fronte alla storia si dovranno un giorno sedere anche il governo Usa, il governo della comunità europea e del governo italiano. Meloni-Salvini-Taiani sono complici del genocidio e hanno le mani sporche del sangue palestinese. Per gli aiuti in armi, per la complicità e la condivisine politica con il governo Netanyahu, per l'ipocrisia di chi parla di 2 popoli in 2 stati ma, nel frattempo si oppone al riconoscimento formale di un possibile stato palestinese.

Quello che vorremmo fosse chiaro è che anche un possibile riconoscimento sarebbe comunque un enorme farsa sulla pelle del popolo palestinese. Perché questo presupporrebbe sempre il mancato riconoscimento dell'ingiustizia storica subita fino al genocidio dal popolo palestinese e vorrebbe ancora una volta dire la subordinazione del popolo palestinese all'occupazione dell'entità sionista-Israele. Vorrebbe dire disconoscere ciò che sta scritto in centinaia di risoluzioni Onu ma soprattutto scritto con il sangue di generazioni di palestinesi sulle  strade della Cisgiordania (i Territori Occupati!!) e di Gaza e cioè che il sionismo è colonialismo, è occupazione e rapina di terra e d'acqua, è continua annessione senza mai fine, e che tutto questo è armato ideologicamente dal più schifoso suprematismo ebraico inculcato nei bambini israeliani fin dalle scuole elementari, dal razzismo e dall'islamofobia, dall'odio per ogni cosa o essere umano non sia parte del progetto della grande Israele del quale si nutre il fondamentalismo e l'estremismo ebraico.

A questa ideologia politico/religiosa suprematista e disumana noi opponiamo il sogno palestinese di una vita di convivenza nella giustizia e nella uguaglianza senza più sionismo e discriminazione di carattere etnico, religioso e anche di genere perché le religioni, qualunque religione, vissute come valore assoluto sono da sempre strumenti di sottomissione in mano alle società patriarcali.

Una sola Palestina abitata da Palestinesi di ogni etnia e credo religioso, senza più discriminazioni sulla base di una visione settaria ed escludente del proprio credo religioso. perché è proprio la visione fondamentalista e suprematista ebraica che ha soffiato sul fuoco della radicalizzazione dello scontro dal punto di vista religioso, dipingendo come confessionale un conflitto tra oppressione/ribellione che è invece economico, e fondato sulla rapina colonialista, tra chi occupa e chi dovrebbe accettare di essere per sempre sottomesso a questa occupazione.

Per questo il nostro sostegno al popolo palestinese è il sostegno ad un popolo con le sue classi sfruttate che si oppongono alla potenza coloniale sionista israeliana ed è una denuncia e una lotta di solidarietà internazionalista di chi sta dalla stessa parte della barricata contro le potenze imperialiste e le proprie borghesie nazionali.

Piantedosi rivolgiti ai Tuoi alleati al governo per scavare nella fogna antisemita e non certo nelle nostre piazze di solidarietà internazionalista. 

Le piazze per la Palestina sono antifasciste, antinaziste antirazziste, antisessiste e antisioniste!

 

CONTRO L’IMPERIALISMO E IL SIONISMO!

PER UN CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO E DURATURO!

PER IL RILASCIO DI TUTTE E TUTTI I PRIGIONIERI!

 

PARTECIPIAMO TUTTE E TUTTI SABATO 13 LUGLIO AL 39° CORTEO A MILANO PER NON LASCIARE SOLO IL POPOLO PALESTINESE.