PATRIMONIALE SUBITO DEL 10% SUL 10% DELLE CLASSI PIÙ RICCHE!

Inviato da redazione il Ven, 20/11/2020 - 18:31
Categoria
patto d'azione, lotta di classe

Il lock down rende ben difficile una diffusione militante e organizzare mobilitazioni di piazza e quindi chiediamo a tutte e tutti di far girare questo comunicato in allegato prodotto da un positivo confronto tra le realtà  Patto d'Azione Anticapitalista per il Fronte Unico di Classe di Milano del quale il csa Vittoria fa parte

 

FACCIAMO PAGARE LA CRISI AL CAPITALE!

PATRIMONIALE SUBITO DEL 10% SUL 10% DELLE CLASSI PIÙ RICCHE!

 

La crisi sanitaria ha fatto da moltiplicatore della preesistente crisi sistemica del modo di produzione capitalistico, incrementando la forbice sociale tra una fascia ristretta di borghesia che ha comunque aumentato le proprie ricchezze e le classi subalterne cui è distribuita solo miseria e precarietà. I ricchi sono diventati più ricchi con il lavoro dei poveri diventati più poveri.

Il governo PD e 5Stelle cerca di controllare la rabbia sociale, alimentata anche da uno stato di eccezione permanente, con soluzioni provvisorie (cassa integrazione e moratoria dei licenziamenti) ovvero distribuendo sussidi a debito, senza però intaccare profitti, rendite e ricchezze.

Il padronato approfitta con sempre maggior arroganza della crisi sanitaria per continuare la propria guerra di classe e regolare i conti con il lavoro, attaccando direttamente la contrattazione nazionale e le ultime tutele residue e impedendo il rinnovo di contratti fermi da anni con salari da fame.

Confindustria e i falchi che la governano, Bonomi in testa, insistono con la pressante rivendicazione di sostegno alle imprese private e di socializzazione delle perdite causate dalla crisi. Mirando inoltre, con l’affinamento di dispositivi e tecnologie sempre più pervasive, al controllo e all’atomizzazione di larghi settori della forza lavoro relegata nell’individualità dello smart-working, in un contesto di costante ricatto per la crescita della disoccupazione e della precarietà.

MA LA CRISI LA DEVONO PAGARE I PADRONI!

L’emergenza in atto è conseguenza diretta del sistema capitalistico e del suo saccheggio continuo  di ogni ecosistema, anche di quelli relativamente vergini, della massiva deforestazione, dello sfruttamento negli allevamenti intensivi, dell’imposizione delle monoculture e dell’inquinamento atmosferico e ambientale.

La salute e la vita, qualunque vita, sono ostaggio del profitto e delle sue dinamiche di valorizzazione che hanno imposto e contribuito a causare anche l’inadeguata risposta all’impatto che il Covid ha avuto su un sistema sanitario pubblico carente e fatto oggetto, negli anni, di privatizzazione, precarizzazione e svuotamento di risorse e personale.                                 

Un sistema al collasso anche per l’abbandono delle politiche di prevenzione e della medicina territoriale e del lavoro, in favore dell’ospedalizzazione, meglio se in cliniche private.    

PATRIMONIALE SUBITO DEL 10% SUL 10% DELLE CLASSI PIU’ RICCHE!

E’ quindi ora che i reali responsabili inizino a pagare e che si prendano i soldi dove realmente sono: dalle rendite finanziarie, dai grandi patrimoni, da tutta quella ricchezza accumulata in anni di sfruttamento di classe. Un piano di recupero e di prelievo forzoso di miliardi di euro da destinare ai servizi sottratti, allo stato sociale eroso e alla sanità pubblica e a politiche che ne impongano un radicale potenziamento, nonché che rimetta al centro la prevenzione e la tutela della salute in tutti i luoghi di lavoro, che salvaguardi tutti i lavoratori e lavoratrici dal rischio epidemico e ponga fine al ricatto tra lavoro e salute.

Un programma che indichi la responsabilità oggettiva di un sistema economico che non produce benessere se non per pochi e oggi ricatta le classi subalterne  ponendo l’alternativa lavoro/diritti e lavoro/salute.

Un programma di lotta che preveda il rinnovo di tutti i contratti collettivi nazionali, la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario e l’introduzione di un salario minimo garantito, il potenziamento della scuola pubblica, del trasporto pubblico e dei servizi sociali, la regolarizzazione contrattuale e il riconoscimento di pieni diritti per gli immigrati, l’annullamento delle spese militari e la riconversione di tutta la filiera bellica, la bonifica e il contrasto dell’inquinamento ambientale, dell’agroindustria e dell’allevamento intensivo.

Un programma che sappia unire tutte queste rivendicazioni immediate a una prospettiva anticapitalista per la costruzione di un sistema nel quale sia pianificato dai lavoratori e dalle lavoratrici cosa produrre, come, quanto e per chi, nel quale sia abolito definitivamente lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura.                                                    

 

Patto d'azione Anticapitalista per il Fronte Unico di Classe - Milano