Brevi riflessioni dei compagni e delle compagne del C.S.A. Vittoria di Milano dopo la grande giornata di mobilitazione di sabato 13 marzo a Piacenza redazione Dom, 14/03/2021 - 20:23
Ieri a Piacenza abbiamo partecipato a una bella, intensa, rabbiosa e determinata mobilitazione come prima risposta nazionale all’attacco repressivo avvenuto nella mattinata di mercoledì 10 marzo quando la Questura e la Procura piacentine hanno effettuato 25 perquisizioni, indagato 21 compagni con possibili misure di sorveglianza speciale, hanno comminato 5 divieti di dimora e avviato la procedura per la revoca di 6 permessi di soggiorno, sequestrato telefoni e pc, inflitto 13.200 euro di multa per presunte violazioni delle norme anticovid e arrestato i compagni Arafat e Carlo.

Sabato 6 giugno tutti in piazza! Facciamo pagare la crisi ai padroni!

Inviato da redazione il Ven, 05/06/2020 - 00:30

Sabato 6 giugno ore 16 in via Larga angolo via Pantano - vicino Assolombarda - Giornata nazionale di mobilitazione indetta dal Patto d'Azione per un fronte anticapitalista con la partecipazione di numerose organizzazioni sindacali politiche e sociali.

FACCIAMO PAGARE LA CRISI AI PADRONI !

UNITÀ DEGLI SFRUTTATI CONTRO LE POLITICHE DELL’ODIO, DELLA REPRESSIONE E DEL RAZZISMO. redazione Gio, 28/06/2018 - 21:09
Non è l’immigrato il nemico dei lavoratori ma il capitale che guadagna denaro e potere sulla pelle di chi è sfruttato. La “pacchia” non è quella di rifugiati, richiedenti asilo e proletari immigrati ma di chi li sfrutta con salari di fame e in condizioni schiaviste, del governo Lega-Cinquestelle che cerca consenso a politiche liberiste e repressive seminando illusioni e divisioni tra i vari pezzi del proletariato.
Per Soumaila Sacko e contro il razzismo di stato! redazione Mar, 12/06/2018 - 15:18
La piena subordinazione al dominio del profitto e il razzismo sono, già dai primi momenti, la caratteristica dei primi vagiti del neonato governo Lega/Cinquestelle. Una prima feroce rappresentazione del futuro che attende le classe subordinate e, in particolare, la componente immigrata la si è avuta domenica scorsa quando Soumaila Sacko veniva giustiziato a fucilate mentre raccoglieva delle lamiere da una fabbrica abbandonata. Materiale di fortuna per un riparo più sicuro, per ridurre il rischio di perdere la vita o i propri documenti negli incendi che flagellano le baracche dei numerosi “ghetti” in cui vivono i braccianti sfruttati in maniera disumana nella campagne italiane. Una fotografia dello schiavismo moderno e delle miserabili condizioni di vita e di lavoro, subordinate al potere criminale del caporalato e delle locali organizzazioni criminali, ma diretta conseguenza dell’organizzazione capitalistica e delle dinamiche di massimizzazione del profitto che per realizzarsi deve ridurre i costi in primis del lavoro.