25 MAGGIO assolti tutti i compagni ... una fotografia della solidarietà di classe

Inviato da redazione il Gio, 26/05/2022 - 08:37
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processo 25 maggio dhl

Mercoledi 25 maggio al Tribunale di Milano abbiamo assistito ad un bell'esempio di solidarietà di classe.
Una solidarietà cementata nella lotta e basata sulla condivisione di una prospettiva di trasformazione dell'esistente
Più di una cinquantina di lavoratrici e  lavoratori della DHL, con numerosi compagni e compagne di diverse realtà presenti davanti all'aula dove erano processati 7 compagni del Csa Vittoria e del SICobas hanno festeggiato la loro assoluzione con abbracci e con una partecipazione emotiva eccezionale e commovente.

Li  ringraziamo, ma crediamo che questa sentenza di assoluzione, dove il Procuratore Generale e la parte civile ribadivano invece la richiesta di una condanna esplicitamente tutta politica visto lo svolgimento dei fatti, sia solo un "incidente di percorso" in controtendenza con un clima repressivo che giudichiamo gravissimo e in peggioramento.

I procedimenti e le misure cautelari a pioggia in questo momento in tutta Italia, dalla Cassazione che ha confermato le condanne per devastazione e saccheggio per 6 compagni e compagne per la giornata a Roma del 15 ottobre 2011 , alle continue denunce Napoli agli arresti di Torino, passando per Genova e Firenze, solo per citare gli ultimi, rendono chiaro il clima di sostegno alla guerra, voluto dal governo Draghi, che vuole silenziare non solo una possibile opposizione politica e di classe ma anche le semplici espressioni di dissenso. Pensiamo al fatto che per un semplice slogan contro la devastazione causata dal ricorso ai combustibili fossili, scritto a bomboletta a Milano sui muri tra gli altri della russa Gazprom, possa portare a perquisizioni e al sequestro di cellulari e computer senza che insorga alcuna protesta di area "democratica". 

Tornando alle assoluzioni, non possiamo che confermare la nostra posizione politica: la repressione è un dato costante del sistema capitalista e di fronte al suo aggravarsi non siamo innocentisti. Anzi, non possiamo che rivendicare la nostra appartenenza alla lotte e al più generale movimento di classe quale unica possibilità di reazione i continui attacchi repressivi della borghesia e dello Stato.

Ringraziamo e apprezziamo per questo i nostri avvocati che hanno utilizzato questo dibattimento per ottenere l'importante risultato di mettere un piccolo mattoncino negli ingranaggi repressivi tesi a colpire il diritto di sciopero. E non solo dal punto di vista "tecnico", ma anche quale difesa politica delle differenti forme che la lotta organizzata assume contro la precarizzazione, i licenziamenti e le complessive condizioni di vita e di lavoro di milioni di proletari e proletarie. 
E questa volta la sentenza è stata a favore dei lavoratori.

E ora torniamo alla quotidianità ricordando le prossime date:
2 giugno corteo a Coltano contro la scelta criminale di imporre in quel territorio una nuova base militare
18 giugno iniziativa a Milano in ricordo del compagno Adil assassinato mentre lottava davanti ai cancelli della Lidl

 

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