Fascisti di merda giù le mani dal 25 aprile!! No ad ogni forma di revisionismo storico

Inviato da redazione il Mer, 22/04/2020 - 21:08
Categoria
partigiane


Questa è l’unica risposta possibile alla proposta di quegli squallidi personaggi che arrivando dal MSI (il cui segretario era l’assassino repubblichino e torturatore di partigiani Almirante al quale loro vorrebbero intitolare una strada) diventato Fiamma Tricolore, ora Fratelli d’Italia e rivendicando le proprie origini in quella storia di dittatura, di guerra, miseria e fame vorrebbero oggi annullare il giorno della liberazione dal nazi-fascismo trasformandolo in un generico giorno della memoria. Generica memoria di ogni vittima della guerra o della pandemia o di qualsiasi altra cosa pur di rimuovere la data storica della loro sconfitta e trasformarla in una forma di unità patriottica di vincitori e vinti per annacquarne cosi il segno e la portata storica.

 E allora lo ripetiamo con forza: fascisti di merda giù le mani dal 25 aprile!!

Il 25 aprile è certamente un giorno divisivo e lo deve rimanere, perché è lo spartiacque tra i valori dell’antifascismo e la cultura della prevaricazione, tra l’orrore del nazismo e la dittatura fascista e l’eroismo di centinaia di uomini e donne che, dopo anni di dittatura e fame, hanno imbracciato le armi per cacciare le armate d’occupazione naziste e regolare i conti con le bande di torturatori fascisti.                                                                                 
Un movimento di resistenza nazionale che con gli scioperi generali, il sabotaggio diffuso e la lotta armata, sfidando la repressione delle squadracce fasciste, il carcere, la tortura e la deportazione nei campi di concentramento nazisti e italiani (questi ultimi troppo spesso strumentalmente dimenticati), ha preso in mano il proprio destino con la speranza di un futuro di pace e di un mondo migliore.
Il 25 aprile che noi vogliamo non è però quello della vuota retorica, dell’inno a una generica libertà. Della liturgica e sbiancata memoria e della prosopopea della difesa della democrazia trasformatasi invece in restaurazione del potere con forme diverse di quella stessa borghesia agraria e industriale che aveva prima sostenuto il fascismo come difesa dall’avanzata di una possibile ventata rivoluzionaria  dopo il biennio rosso e il grande movimento di occupazione delle terre che hanno infiammato l’Italia dopo la prima guerra mondiale.    
Denunciamo e rigettiamo al mittente ogni sorta di revisionismo e ogni diverso tentativo di pacificazione della storia finalizzato alla legittimazione di un presente fatto di sfruttamento e precarietà e di una società data come inevitabile e immutabile.  
                  
Il nostro 25 aprile vuole invece recuperare l’immaginario di quella grande maggioranza di partigiani e partigiane che si sono gettati con tutto il coraggio possibile, con il loro cuore e i loro corpi, nella lotta di Liberazione perché spinti da immaginario che prefigurava non solo un futuro di libertà dopo gli anni della coltre nera della dittatura fascista, ma la speranza di uguaglianza e giustizia sociale, di pace senza più sfruttamento con l’abolizione della divisione in classi.

Oggi però il volto del fascismo non è più quello della tradizionale camicia nera , se non nelle frange ben attive della destra radicale, ma è quello apparentemente più ripulito, più demagogico e populista del sovranismo che, con un filo nero di continuità ideologica con il ventennio fascista, ha sostituto la “supremazia della razza” lo slogan (vecchio/nuovo) “prima gli italiani”, che alla ricerca del mussoliniano nemico esterno su cui scaricare ogni paura e difficoltà ha trasformato l’attacco alle potenze “giudaico massoniche (??)” in una facile critica di facciata poco sostanziata ai “poteri forti” e all’Europa.  
Ha ancora sostituito il superomismo e la politica antisemita di apartheid contro gli ebrei spediti a morire nei campi di concentramento insieme a comunisti, gay e lesbiche, “zingari”, disabili e ogni tipo di cosiddetta “diversità” con un occhio particolare appunto ai cosidetti “pazzi”, con l’odio verso gli immigrati, speculando sulla paura e soffiando sulla rabbia per la precarietà della vita.
Ma posiamo anche aggiungere che, in perfetta continuità culturale, i sovranisti cercano di fomentare odio  ancora contro comunisti, gay e lesbiche, “zingari”, e ogni tipo diversità non conforme alla parola d’ordine “dio, patria, famiglia”, che oggi ripropongono in assenza di una memoria storica significativa , che ha coperto ogni infamità della dittatura fascista.
Un sovranismo protezionista con le cui reiterate, ignoranti e scomposte grida contro mai precisati poteri forti e complotti di nemici immaginari (che siano ancora le plutocrazie contro cui inveiva Mussolini??) si candidano a rappresentare gli interessi del loro settore di classe di riferimento (piccola e media borghesia) con un interclassismo funzionale  invece alla completa subordinazione al dominio di classe e a un sistema economico in una crisi incrementata esponenzialmente dalla emergenza pandemica.
Purtroppo questa situazione di grave crisi ha facilitato l’insorgere e l’attecchire di queste sottoculture basate su razzismo e xenofobia, sessismo e omofobia e un individualismo allargato al massimo su basi tribali ed esteso fino ai confini territoriali della propria nazione, permettendo ai nipotini del duce di proporre queste aberrazioni.

Ma la nostra risposta è e sarà, pronti a difenderlo in ogni strada e in ogni piazza, giù le mani dal 25 aprile!

 

I compagni e le compagne del Csa Vittoria