SABATO 15 MAGGIO 2a ASSEMBLEA LAVORATRICI E LAVORATORI COMBATTIVI DI MILANO E LOMBARDIA

Inviato da redazione il Gio, 29/04/2021 - 21:47
Categoria

E’ appena passato l’ anniversario del 25 aprile 1945 che vogliamo ricordare per il sogno tradito
di migliaia di partigiani, lavoratori e proletari in in armi che sognavano una società più libera e
giusta senza più sfruttamento di classe e siamo ancora oggi in piazza per un Primo Maggio
internazionalista, noi lavoratrici e lavoratori combattivi uniti nella lotta con disoccupati,
precari, studenti e proletari privati del nostro futuro, per manifestare contro questo “governo di
unità padronale” in piena rappresentanza degli interessi dei padroni, per rilanciare un percorso
di lotta unitario contro questo sistema sociale asservito al profitto, per rivendicare i nostri
bisogni come classe, per la prospettiva di una società antagonista all’attuale, basata sulla
solidarietà e sui bisogni primari di tutti e non sul profitto per pochi.


Questo 1° maggio è un passo importante per unire chi nei luoghi di lavoro e nella società nel
suo complesso non si piega al crescente dispotismo padronale e alla subordinazione dei bisogni
sociali agli interessi capitalistici; un percorso avviato dall’assemblea nazionale del 27 settembre a
Bologna, che la pandemia con le decine di migliaia di vite sacrificate al profitto non ha fermato,
ma ha più fortemente motivato. Per questo il 17 aprile abbiamo realizzato una importante
giornata di controinformazione da un punto di vista di classe sulla salute, partecipata e
resa viva da centinaia di lavoratori/lavoratrici, medici e operatori della sanità e militanti
impegnati in un’ottica di classe, e nella quale sono state denunciate le responsabilità del sistema
sanitario, politico e affaristico, e confrontate esperienze di lotta in difesa della salute per trarne
linee comuni d’azione e per indicare nel modo di produzione capitalistico la causa di questa
pandemia e di quelle che purtroppo verranno.


Al tempo stesso abbiamo condotto, con lo sciopero generale del 29 gennaio e dell’8 marzo, e
numerose manifestazioni, un’opposizione senza se e senza ma al governo Draghi, che sposta
a vantaggio esclusivo del grande capitale il baricentro della sua azione e delle risorse pubbliche,
col sostegno attivo del parlamentarismo borghese della destra e della cosiddetta sinistra.
Questo governo sta attuando una durissima repressione dei punti più significativi di resistenza
operaia e proletaria, a partire dalla multinazionale USA TNT-Fedex, con l’espresso proposito di
estromettere il sindacato conflittuale che rappresenta la grande maggioranza dei lavoratori, per
cancellarne le conquiste, e accrescere la precarizzazione con lavoratori interinali. Dopo l’attacco
della magistratura ai lavoratori piacentini con perquisizioni, arresti domiciliari, fogli di via e
avvisi di revoca dei permessi di soggiorno, la polizia sostiene l’attacco padronale presidiando
giorno e notte il magazzino FedEx di Peschiera Borromeo, mentre i padroni ingaggiano
squadracce di body guard quali picchiatori anti-sciopero a San Giuliano e altri magazzini, forti
della connivenza delle “forze dell’ordine”. Lo stesso trattamento devono attendersi i
lavoratori di Alitalia, Whirlpool, ILVA, e quelli delle decine e centinaia di aziende che
dall’estate apriranno la stagione delle ristrutturazioni e dei licenziamenti, se non accetteranno
le svendite delle burocrazie confederali, che dalla loro concertazione subordinata al governo e
al padronato sperano di trarre nuova vita e un rafforzato monopolio su rappresentanza e diritto
di sciopero. Esemplare da questo unto di vista l’atteggiamento della direzione burocratica CGIL
che alla Fedex sottoscrive i piani aziendali e organizza il crumiraggio contro la resistenza dei
lavoratori combattivi.


All’alleanza governo-padronato-sindacati concertativi dobbiamo opporre il fronte unico di
classe, sostenere le lotte dovunque abbiano luogo, dalla Fedex all’Ilva ai disoccupati di Napoli
ai portuali di Genova, Napoli, Gioia Tauro, ai NO TAV, dai lavoratori dello spettacolo e degli
alberghi a quelli della scuola e della sanità, agli immigrati senza permesso sfruttati e ricattati.
Anche a Milano occorre dare continuità alla convergenza realizzata questo Primo Maggio,
estendere e rafforzare questo percorso dei lavoratori combattivi, al di là delle
appartenenze sindacali. Per questo ti chiediamo di partecipare all’Assemblea delle lavoratrici
e dei lavoratori combattivi di sabato 15 maggio alle ore 15, in luogo che sarà comunicato o
che potrai chiedere scrivendo a lavcombattivimi@lists.riseup.net

Lavoratrici e lavoratori combattivi di Milano e Lombardia