LA MALVAGITA' QUOTIDIANA DEL RAZZISMO DEL GOVERNO MELONI-SALVINI.

Inviato da redazione il Ven, 22/09/2023 - 13:22
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Difendere i confini! Fermiamo i clandestini!

Dovrebbero bastare questi due slogan, urlati da Meloni e Salvini con "virile cipiglio" davanti a media servili, per fare rivoltare le coscienze e suscitare un forte sussulto di ribellione in ogni "sincero democratico" che si accorga quanto quotidianamente vengano calpestati concetti base come umanità e solidarietà.

Un insulto che dovrebbe colpire nel più profondo non solo chi ha una coscienza rivoluzionaria, che analizza la fase per comprendere meglio come combattere le forme di comando che il capitalismo assume per salvaguardare i propri interessi di classe, ma ogni essere umano che senta empatia e soffra davanti alla disperazione e al dolore di altri esseri umani colpevoli solo di non essere nati in un paese "ricco".

Questi slogan vanno però oltre ed esprimono un "programma politico" definendo la sub cultura razzista e xenofoba dell'attuale governo Meloni-Salvini intrisa di demagogia e di retorica da MinCulPop.

Ma cerchiamo di capire meglio:

DIFENDIAMO I PATRII CONFINI? Abbiamo davanti un esercito in armi? Truppe schierate per invadere e calpestare il patrio suolo? Perché questa mistificazione? Perché questa retorica terroristica da guerra?

La risposta è o dovrebbe essere evidente: identificare un nemico esterno su cui scaricare rabbia e frustrazioni e trasformare in una continua emergenza una questione invece tragicamente strutturale in un modo di produzione in crisi. Un sistema economico basato su produzione/consumi/mercato da conquistare con ogni mezzo necessario che devasta il pianeta e distrugge risorse in una cieca corsa alla guerra globale tra potenze per imporre la propria egemonia economica e politica. E queste guerre producono migrazioni come, d'altra parte, la crisi climatica che nessuno prova ad arrestare e che produrrà altri milioni di profughi climatici.

FERMIAMO I CLANDESTINI? Questa affermazione così categorica, degna di quel tragico piccolo buffone che sbraitava 100 anni fa dal balcone di piazza Venezia (ora si usano i social ...). è forse eticamente peggiore della precedente perché impregnata della più meschina e criminale tattica di disumanizzazione del "nemico". Per cui non sono più donne, uomini, bambine e bambini disposti a rischiare la vita per fuggire da guerre, torture e fame, ma ... nella narrazione razzista che toglie loro lo status di "esseri umani" diventano clandestini, irregolari.

Disumanizzazione e criminalizzazione elemento fondativo del colonialismo. *** (nota alla fine del testo)

Ma per fare un bagno ancora più crudele nella realtà ci prendiamo del tempo per riportare l'attenzione di chi ci legge sull'ultimo caso più tragicamente eclatante della morte per stenti, fame e sete di Matyla e Marie, una madre con sua figlia deportate e lasciate a morire nel deserto tunisino. Una tragedia conseguenza della ferocia di regimi che "l'occidente civilizzato" paga per sporcarsi le mani e per tenerci lontani da questi ... "clandestini che vogliono infrangere i confini per diluire la purezza della nostra razza".

Noi ci battiamo per una società dove la libera circolazione sia un diritto e nessun essere umano possa essere considerato "irregolare" o "clandestino" in nessun luogo dell'intero pianeta, ma solo vittima di un sistema economico/politico/sociale che determina l'immigrazione come ineludibile necessità di sopravvivenza dopo aver creato le condizioni di colonialismo, o di dipendenza postcoloniale e uno stato perenne di guerra, dittature, genocidi e fame nei loro paesi d'origine.

Ma l'imprinting del razzismo di stato si è, nel tempo, concretizzato con l'approvazione della legge Bossi-Fini che scientemente impedisce la possibile cosiddetta regolarizzazione dei profughi e migranti, senza che nessun governo anche di centro sinistra abbia pensato di cancellarla e senza mai dimenticarsi la gestione Minniti e con gli accordi con i torturatori e stupratori libici. In buoni ultimi, i famigerati decreti sicurezza di salviniana memoria che sono la criminalizzazione dei migranti assurta a legge dello stato.

E ora tocca al governo Meloni-Salvini di dare prova delle loro attitudini razziste. Anche le immagini esplicite di Lampedusa e di Pozzallo, con la ressa inumana sotto il sole per la conquista di un pezzo di pane, sono la fotografia plastica dell'approccio disumano all'immigrazione di un governo che ha fatto della "purezza della razza" (ricordiamo il Mein kampf?) uno dei pochi e scarni, ma infimi e pericolosi, concetti chiave della loro interpretazione della realtà.

Perchè di questo si tratta quando si traccia una discriminazione tra il "chi sono e da dove provengono": non sono infatti 8 milioni di profughi ucraini in Europa in fuga dalla guerra ad essere giustamente un problema, perchè bianchi e cristiani, oltre che essere utile arma di propaganda per l'immagine del mondo occidentale buono impegnato in una guerra di civiltà contro l'impero del male russo.

Ma viene invece rimosso che sono ora, o lo sono state, zone di guerra anche l'Iraq, la Libia, l'Afghanistan, la Siria, lo Yemen, la Somalia e l'Eritrea e cosi via, dove il civilizzato occidente ha lasciato solo un tragico lascito di guerra e barbarie.

E quindi 100.000 o poco più (non 8 milioni) disperati, uomini e donne e bambini (in prevalenza neri e musulmani) diventano cosi una pericolosa invasione prodotta dal complotto di fantomatici poteri forti secondo Meloni e Salvini (già Mussolini additava un pericolo nelle "plutocrazie giudaico massoniche"....).

No. Questi non vanno bene ma, sotto la pressione della Confindustria che chiede con forza l'inserimento nell'economia italiana di almeno 500.000 migranti, il governo dei "porti chiusi" e del "blocco navale" è costretto a sempre insufficienti sanatorie mascherate e spacciate come flussi regolari, ma sottovoce, molto sottovoce per non deludere il loro zoccolo duro in camicia nera.

D'altra parte Meloni e Salvini e le loro squadra(cce) di governo rivendicano la separazione e la loro opposizione ad ogni forma di ponte tra culture diverse perché se proprio proprio costretti, declinano il concetto di integrazione nella versione razzista/paternalista di assimilazione o di semplice utilitarismo. Come non divagare nel passato e ricordare, a questo proposito, il giornalista icona della destra, Indro Montanelli quando raccontava essersi "comprato e sposato" (stuprato) una bambina eritrea di 12 anni durante l'invasione italiana fascista e colonialista in Eritrea.

E allora invece che far semplicemente già trovare pronte delle navi traghetto per affrontare questa "emergenza annunciata" e per spostare i profughi in luoghi più consoni per dare un'assistenza diffusa decente e umana a chi è passato attraversato torture e stupri prima e il viaggio della morte in mare poi, si annuncia solo la costruzione di nuovi C.P.R., centri di detenzione per immigrati, con una reclusione fino a 18 mesi senza aver commesso alcun reato.

Questa è l'evidente criminalizzazione dei migranti, dopo poveri e "devianti" di ogni genere, tipo e identità sessuale, ora si ritorna agli ultimi della terra. Perchè come per Caivano e altre periferie italiane l'unica risposta è la repressione perchè non è per loro "geneticamente" possibile avere idea di una società diversa: nel dna fascista c'è solo comando e obbedienza.

Ma, mentre si annuncia la detenzione senza reato per gli immigrati, le colpe e i reati contro l'umanità di questa malvagia accozzaglia razzista al governo sono invece tali da riempire un'enciclopedia, a partire dall'aver ridotto i permessi di protezione internazionale, chiuso i centri d'accoglienza diffusa nei territori (ricordiamo l'epilogo dell' esperienza innovativa a Riace) e molte altre nefandezze razziste per creare emergenza e paura che ha attecchito purtroppo anche in pezzi della nostra classe spaventata dalla crisi economica e dalla perdita di identità e di ruolo attivo nella trasformazione della società.

Questo è un governo al servizio assoluto degli interessi della borghesia e il razzismo ha una chiara matrice di classe per dividere i lavoratori, ma con un piglio di decisionismo fascista che potremmo definire anche cialtronesco e incompetente se non fosse che sta però ulteriormente peggiorando la nostra vita e vuole riscrivere la narrazione culturale e la stessa storia dell'intera società. L'unica risposta è quindi una continua mobilitazione cosciente indirizzata in senso anticapitalista, antifascista, antirazzista, antisessista, contro la devastazione ambientale che si ponga oggi al centro di un'opposizione diffusa alla guerra imperialista. Una mobilitazione che, con coscienza e consapevolezza delle contraddizioni reali e materiali, sia capace di combattere anche le sovrastrutture e i fondamenti pseudo-culturali che puntellano ideologicamente il governo Meloni-Salvini. Che rilanci un immaginario forte e includente di giustizia sociale e di trasformazione rivoluzionaria della società, che si opponga a un governo della discriminazione e del razzismo, modificando i rapporti di classe e dando struttura e organizzazione all'affermazione di una nuova società di liber@ e di ugual@.

*** nota: Invitiamo a questo proposito a leggere un libro coinvolgente in termini di racconto di storie di umanità devastata e di analisi del colonialismo occidentale..."che considera la terra un'entità inerte che esiste innanzitutto per essere sfruttata e depredata con l'aiuto della tecnologia e della scienza" … Amitav Ghosh "La maledizione della noce moscata"