Presentazione del nuovo testo di Renato Curcio “Il Capitalismo Cibernetico”

Inviato da redazione il Mer, 04/05/2022 - 11:14
Categoria
Renato Curcio libro

Giovedì 26 maggio ore 21 al Csa Vittoria

Renato Curcio presenterà il suo nuovo testo

“Il Capitalismo Cibernetico”

 

Questa volta più di altre è ancora più difficile redigere un’introduzione alla presentazione del nuovo prezioso libro di Renato Curcio: “Il Capitalismo Cibernetico”. Il nuovo testo ci interroga su quale possa essere la compatibilità tra progresso sociale e vero o “presunto progresso tecnologico” e l’autore, con una ricchezza dialettica di spessore, entra nella complessità di argomenti tracciando le loro ramificazioni e le interconnessioni a diversi livelli.

Questo lavoro di ricerca ed analisi risulta ancor più importante in questa fase di guerra che definisce Internet come vera e propria arma offensiva e dispositivo per una spregevole disinformazione totale al fine di assoldare le coscienze e prepararle ai nuovi livelli, odierni e futuri, che lo scontro armato tra potenze imperialistiche potrà assumere.                                                                                                                                 

Con il suo lavoro, in una sintesi certamente azzardata e parziale, potremmo affermare che Renato Curcio fosse fino ad ora entrato nel merito, sminuzzandoli nel profondo per disvelarli, dei processi di “assoggettamento volontario” ai meccanismi di controllo del potere e di “educazione” al proprio sfruttamento. Nuove tecnologie informatiche, digitalizzazione, automazione e controllo, applicazione di scienze biometriche, la tendenza all’applicazione intensiva dell’Intelligenza Artificiale IA che incontra e influenza ormai miliardi di persone senza regolamentazione e “controllo democratico”.  Dipendenza e formazione delle coscienze a partire dalla falsa libertà fornitaci dall’irruzione di Internet (senza dimenticarsi della sua provenienza militare) nelle vite di miliardi di esseri umani nel pianeta e delle modificazioni antropologiche che questo ha prodotto.                                                                                                                   

Ovviamente queste righe sono estremamente riduttive e nei testi precedenti, che invitiamo a leggere, c’è molto e ben di più in termini di dati e diversificazione dell’analisi;  segnaliamo questo solo per affermare che in questa sua  ultima produzione Renato Curcio affonda certamente le radici nei precedenti ma prova soprattutto a proiettare lo sguardo molto in avanti con una suggestione analitica che focalizza la sua attenzione sui prossimi confini che lo sviluppo del modo di produzione capitalistico cerca di raggiungere a partire da quella che lui definisce una tendenza al Capitalismo Cibernetico.

Per arrivarci incomincia a sviluppare un’analisi dialettica sulle progressive trasformazioni del potere. Un potere inteso come normalizzazione dello stato di emergenza in chiave politica legislativa e percezione di massa, per arrivare ad una forma di potere che diventa pan-ottico disciplinare, con il suo portato di controllo sociale diffuso con forme di condizionamento e asservimento quasi pavloviano ai fini di una “sottomissione autogestita” e con on una particolare attenzione al ban-opticon (ban=bandire, escludere) mirato sui grandi fenomeni di immigrazione con la profilazione digitale del “diverso”.    Per arrivare all’oggi con il potere strumentalizzante, marchio di fabbrica del capitalismo della sorveglianza, che si viene ad affermare quando le più potenti imprese capitalistiche provano ad ergersi al di sopra delle strutture politiche.                                                                                                            

Quasi una “tirannia che nega la politica” ……. un colpo di stato dall’alto fondato sull’adesione soggettiva ai meccanismi di controllo ed estrazione di valore. La nostra interpretazione più direttamente politica è che, in estrema sintesi, Renato ci offra la sua analisi sui nuovi meccanismi di produzione e riproduzione del potere in un quadro economico di riduzione dei margini di profitto con la conseguente inutilità di mediazioni e sovrastrutture politiche perché il “comando” possa essere diretto sulla produzione e sulla società nel suo complesso.

Gli elementi qualificanti di questo testo sono troppi per poterli elencare in una breve introduzione e lasciamo quindi alle righe di Renato l’attesa per una serata certamente interessantissima per chi è disposto a mettersi in discussione ideologicamente e culturalmente, per chi non vuole farsi omologare e anche per chi, come noi, con umiltà trova arricchimento in ogni esperienza di confronto per ampliare ed affinare il proprio bagaglio teorico per riportarlo nella pratica del conflitto di classe :

< Ho intitolato questo libro “Capitalismo cibernetico” per mettere il lettore immediatamente di fronte al primo responsabile effettivo di questa divaricazione sociale galoppante e distruttiva. Non una tecnologia, non le big-tech, non l’Intelligenza Artificiale ma un modo di produzione, una formazione sociale nel suo indissolubile insieme. >

 

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Richiesto all'interno l'utilizzo di mascherine di protezione.
 
In allegato la quarta di copertina