SABATO 20 GENNAIO CORTEO PER LA PALESTINA
redazione
Gio, 18/01/2024 - 10:51
SABATO 20 GENNAIO CORTEO a Milano ore 15;00 concentramento ad Affori centro (M3).
15° sabato di mobilitazione per la Palestina
Ancora una volta in piazza finchè non si fermerà il GENOCIDIO e la PULIZIA ETNICA COLONIALISTA del popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania.
Mentre israele è sotto processo alla Corte Internazionale Penale dell'Aja, la forza occupante sionista continua e rivendica il massacro quotidiano di donne, uomini, bambine e bambini in tutta la Palestina.
Per una migliore percezione della realtà invitiamo ora a fermarci solo un momento e tornare ai numeri. Questo è un invito rivolto a chi non volesse farsi trasportare dal flusso della naturale empatia umana per l' insopportabile tragedia vissuta dai Palestinesi, a chi non volesse farsi coinvolgere dalla comprensione del senso di ingiustizia e di impotenza davanti alla violenza dell' occupazione sionista a cui tutto è invece permesso. Invitiamo chi, spinto dalla lontananza geografica e dall'indifferenza, permettesse di far prevalere il proprio egoismo ed individualismo sulla razionalità e sull'empatia, di tornare ai semplici numeri.
Segnaliamo e consigliamo vivamente la lettura di questi articoli ripresi da Carmilla On line. Sono ragionamenti certamente utili per una maggiore comprensione,
da una parte con il contributo di Emilio Quadrelli , di ciò che è realmente accaduto in Francia, facendo cosi piazza pulita della retorica del racconto ufficiale che interpreta quei “fuochi” francesi solo a rivolta pretestuosa del “popolo degli abissi” in una commistione tra islamizzazione e il rifiuto di un processo graduale di “integrazione”,
FERMIAMO LA GUERRA - BASTA SPESE MILITARI. SOLDI ALLA SANITA' PUBBLICA, ALL'ISTRUZIONE, ALLE SPESE SOCIALI, NON PER GLI ARMAMENTI. NO ALL'ECONOMIA DI GUERRA, NO AL CAROVITA LA NOSTRA VITA NON E' AL SERVIZIO DEL PROFITTO DEI PADRONI
Il nuovo ordine regionale. Il presidente americano Trump conferma: al Baghdadi «È morto come un cane, da codardo». Il suo nascondiglio, secondo lo stesso presidente americano, sarebbe stato individuato, guarda caso, più o meno o in coincidenza con il ritiro Usa da Rojava