PRESIDIO a Milano per la Palestina

Inviato da redazione il Mer, 07/02/2024 - 16:26
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DOMENICA 11 FEBBRAIO 2024

 PRESIDIO a Milano ore 15,00 piazza della Stazione Centrale

organizzato dalle Comunità e Associazioni Palestinesi

 

  • CONTRO L'INGIUSTIZIA STORICA IMPOSTA AL POPOLO PALESTINESE DA QUSI 80 ANNI
  • PER FERMARE IL GENOCIDIO
  • PER FERMARE LA PULIZIA ETNICA
  • PER UN CESSATE IL FUOCO PERMANENTE
  • PER L'INGRESSO IMMEDIATO DI AIUTI UMANITARI A GAZA
  • PER FERMARE LA VIOLENZA DI ESERCITO E COLONI IN CISGIORDANIA
  • PER UNO SCAMBIO DI PRIGIONIERI "TUTTI PER TUTTI"
  • PER UNA PACE VERAE GIUSTA
  • PER IL DIRITTO AL RITORNO DEI PROFUGHI
  • PER IL DIRITTO ALL'AUTODETERMINAZIONE DEL POPOLO PALESTINESE

 

Alle italiane e agli italiani amanti della poesia e della pace

Ai Palestinesi di Ramallah, dove sono nato,

di Ludd e Ramleh, dove sono nati mio padre

e mia madre, i miei nonni e i miei bisnonni.

Alle donne e agli uomini che lottano in Palestina

e nella diaspora, con tanto amore, e con infinita

ammirazione e rispetto per la loro Resistenza.

Conquisteremo Libertà e Liberazione.

Ritorneremo.

dedica di Saleh Zaghloul traduttore degli "Inni Universali di Pace dalla Palestina" del grande poeta Palestinese Mahmud Darwish.

 

Quando, dopo quasi 80 anni, la Pulizia Etnica israeliana applicata con scientifica violenza, repressione, tortura, arresti, arbitrio, discriminazione e un sistema di Apartheid scandito da guerre e massacri diventa dichiaratamente Genocidio, è necessario che la forza occupante costruisca una narrazione edulcorata della propria storia attribuendo agli altri, ogni responsabilità.

Ai protagonisti della Nakba, agli occupati, a chi è stato incarcerato e torturato, a chi è stato scacciato dalla propria terra, agli schiavi che osano ribellarsi e per questo vanno puniti:

Puniti perché colpevoli da oltre 75 anni, sfidare e Resistere uno degli eserciti più organizzati tecnologicamente e preparati militarmente grazie agli aiuti finanziari e militari degli u.s.a. e del blocco imperialista occidentale.

Ma i Palestinesi non sono vittime, sono Resistenza.

Una Resistenza che combatte unita perché espressione di un popolo che non vuole più sottomettersi ad una nuova Nakba e ad una nuova Pulizia Etnica di massa (come nel 1948) che consegni alla forza occupante nuova terra e case.

Questo accade, giorno dopo giorno, in tutta la Cisgiordania con la violenza combinata di esercito e coloni. Rastrellamenti, arresti ed esecuzioni.

Gaza invece è luogo in cui l'entità sionista applica il Genocidio come strumento per una definitiva e completa Pulizia Etnica.

Leggiamo che l'esercito israeliano bombarda obiettivi decisi in base agli algoritmi neutri della I.A. alla ricerca dei tunnel della Resistenza.

Quello che accade è invece altro.

gaza

edifici danneggiati a Gaza dal 7 ottobre 2023


Abbiamo ripreso questa foto dalla rivista indipendente Pagine Esteri - https://pagineesteri.it/ - che riporta in rosso gli edifici distrutti da ottobre 2023.

Usiamo direttamente le parole dell'amica Eliana Riva che scrive:

 “…i bombardamenti e l’invasione di terra dell’esercito non solo hanno costretto 1,9 milioni di persone a lasciare le proprie case, divenendo sfollati, ma di fatto ne impediscono il ritorno. 

La distruzione deliberata, completa o parziale delle abitazioni, viene utilizzata in guerra proprio per rendere impossibile il ritorno dei profughi. 

Alcuni esperti hanno coniato per questo il termine “domicidio” e chiesto che l’azione venga legalmente riconosciuta come strumento e crimine di guerra.

Non solo le abitazioni ma anche le università, le moschee, i supermercati sono stati letteralmente distrutti. I bulldozer sono entrati anche negli stadi di calcio, rendendoli completamente inutilizzabili. Grandi e piccoli cimiteri sono stati appiattiti dalle ruspe che hanno distrutto le lapidi, schiacciato e mischiato i resti dei defunti, rendendo impossibile recuperare le ossa…”

Quella che è stata pianificata è concretamente la Soluzione Finale del popolo Palestinese: Genocidio, Pulizia Etnica e Deportazioni in massa.

Ma il popolo palestinese non è solo Resistenza perché proprio nelle ultime ore sta mostrando una grandissima capacità di indicare un percorso concreto per arrivare ad una Pace vera ma anche e soprattutto Giusta.  

Una Pace che non sia una capitolazione o il rinvio del Genocidio ma il primo mattone di una prospettiva di Liberazione e di Autodeterminazione del popolo palestinese.

La richiesta di prigionieri politici riconosciuti come leader indiscussi dal popolo palestinese, tra cui spiccano i nomi di Marwan Barghouti, dirigente della vecchia integra Fatah e conosciuto come il Mandela Palestinese, e Ahmad Sadat dirigente del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, ci dà il senso di una visione più complessiva che un cessate il fuoco. 

Ci mostra una prospettiva a lungo termine che guarda alla fine della guerra e dell' aggressione sionista in un orizzonte di Autodeterminazione del popolo Palestinese. 

Lo strumento primario di questo processo unitario viene individuato in una rifondazione dell’O.L.P., Organizzazione per la Liberazione della Palestina, l'assemblea nazionale dei partiti e delle formazioni combattenti Palestinesi senza più dipendenza, corruzione e subordinazione ad uno stato occupante.

Questo processo va sostenuto e tutte le proposte sostenute perché prodotte da una Resistenza unita in armi che combatte per difendere il suo popolo e che sta indicando una possibile strada per una Pace vera e Giusta non più lastricata di cadaveri di donne, uomini, bambini e bambine Palestinesi. 

gaza

 

Con queste riflessioni invitiamo tutte e tutti a partecipare al corteo a Milano di 


DOMENICA 11 FEBBRAIO

 ore 15,00 Stazione Centrale

 

 

Le compagne e i compagni del CSA Vittoria

www.csavittoria.org - info@csavittoria.org

 

Ricordiamo che è in corso la raccolta fondi per la ricostruzione dell'Asilo Vittorio Arrigoni a Gaza, tutte le info su www.ricostruiamoasilovik.it